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Playoff NBA 2018, Golden State sfida San Antonio: remake delle finali di conference senza Curry e Leonard

NBA

Un anno dopo le finali di conference, Warriors e Spurs si incrociano di nuovo al primo turno dei playoff a Ovest. Con ogni probabilità mancheranno sia Steph Curry che Kawhi Leonard, ma le storie interessanti e gli scontri tecnico-tattici tra le squadre di Steve Kerr e Gregg Popovich non si riducono all'assenza delle due stelle

LE PREVIEW: TORONTO-WASHINGTON

La prima serie di playoff della Western Conference che vedremo in tv è anche l’ultima che abbiamo visto lo scorso anno. Golden State Warriors e San Antonio Spurs si incontrano di nuovo dopo le finali di conference dello scorso anno, che è anche l’ultima volta in cui abbiamo potuto vedere Kawhi Leonard al massimo della sua forma – e che forma, visto che i texani erano riusciti ad andare a +22 ad inizio secondo tempo di gara-1 grazie a una super prestazione del numero 2. Da lì in poi, l’incidente con Zaza Pachulia, l’infortunio alla caviglia e la serie di fatto finita. Le strade delle due squadre da quel momento sono andate in maniera opposta, visto che Golden State è poi andata a vincere il titolo mentre San Antonio ha cominciato il lungo calvario insieme alla sua stella, sulla quale pende il riserbo più assoluto sulle sue condizioni. L’assenza di Leonard non è ancora data per certa, anche se appare improbabile che l’MVP delle Finals 2014 decida di tornare in maniera improvvisa in questo momento così delicato dopo aver giocato solamente nove partite in stagione; quello che è certo – sempre che ci si fidi delle parole di Steve Kerr – è che mancherà Steph Curry, la cui distorsione al legamento mediale del ginocchio sinistro lo costringerà a saltare quantomeno le prime due settimane di playoff. Dal modo in cui le due squadre faranno fronte all’assenza dei due giocatori più rappresentativi dipenderà il risultato di una serie probabilmente più chiusa rispetto a quanto sarebbe a ranghi completi, ma che sarà comunque piena di scontri interessanti a partire da gara-1, in diretta sabato 14 aprile alle 21 su Sky Sport 2 HD.

I dati della regular season

Golden State Warriors (58-24)

Pace: 101.9 (5)
Offensive Rating: 112.2 (1)
Defensive Rating: 104.2 (9)
Net Rating: +8.0 (2)

San Antonio Spurs (47-35)

Pace: 97.2 (29)
Offensive Rating: 105.5 (17)
Defensive Rating: 102.4 (4)
Net Rating: +3.1 (7)

I precedenti stagionali: 3-1 per gli Warriors

2 novembre: San Antonio – Golden State 92-112 (highlights)
10 febbraio: Golden State – San Antonio 122-105 (highlights)
8 marzo: Golden State – San Antonio 110-107 (highlights)
19 marzo: San Antonio – Golden State 89-75 (highlights)

Tutte e quattro le gare non hanno visto scendere in campo Leonard, così come Tony Parker ha saltato le prime due. Allo stesso modo, nell’ultimo scontro – l’unico vinto da San Antonio – in campo non c’erano Curry, Thompson e Durant, tanto che i 75 punti segnati sono stati il minimo non solo di questa stagione, ma di tutti i quattro anni di Steve Kerr in panchina. I “Big Three” offensivi degli Warriors hanno combinato per il 55% da tre punti contro gli Spurs, mentre il resto dei compagni hanno tirato solo col 23%. Come da tradizione, gli Warriors hanno cominciato malissimo le partite (nei primi quarti hanno la 28^ difesa della NBA, dal secondo in poi la 2^) concedendo dieci punti di vantaggio agli avversari in tre delle quattro contese.

Perché vincerà Golden State

Banalmente, perché è la squadra più forte – e lo rimane nonostante l’assenza di Curry. Di certo però dovranno mostrare un’altra faccia rispetto a quella mostrata nel finale di stagione in cui hanno perso dieci delle ultime 17 partite, alcune in maniera “imbarazzante” come detto anche dal loro allenatore. Ora che sono arrivati i playoff, i veterani tenuti in naftalina per gran parte della stagione – da Shaun Livingston a David West passando per Andre Iguodala – dovranno tornare a dare il loro contributo di esperienza e fisicità, così come le tre stelle rimanenti dovranno alzare il loro livello per sopperire all’assenza del numero 30. Senza Curry in campo Golden State è una squadra forte (106.1 di rating offensivo, comunque superiore a quello degli Spurs) ma non fuori dal mondo come lo è con il due volte MVP in campo (120.4 per un Net Rating di +14.3, il più ampio differenziale di tutta l’NBA). Detto questo, è soprattutto in difesa che Golden State dovrà dimostrare di essere una squadra da titolo, perché comunque in attacco può bastare avere “solo” Kevin Durant (38 punti nella terza gara stagionale, il massimo segnato in stagione contro gli Spurs).

Perché vincerà San Antonio

Gli Spurs partono nettamente sfavoriti e un loro passaggio del turno sarebbe un risultato molto sorprendente, non fosse altro perché il loro attacco sotto la media NBA (prima volta che succede negli ultimi 10 anni) non sembra in grado di reggere il passo con quello degli Warriors specialmente da tre punti (26esimi in NBA dopo essere stati primi lo scorso anno). Detto questo, la squadra di Gregg Popovich fonda le proprie speranze nella propria metà campo, dove nonostante l’assenza di Leonard hanno comunque chiuso al quarto posto per rating difensivo, in particolare quando gioca Dejounte Murray (con lui concedono 98.1 punti su 100 possessi, uno dei migliori dati di tutta la lega). Non avendo il fattore campo a disposizione, però, servirà un’impresa alla Oracle Arena, e vincere in trasferta non è stata esattamente la specialità dei texani in questa stagione: per la prima volta nell’era Popovich, infatti, hanno chiuso con un record negativo lontano da casa (14-27), qualificandosi ai playoff in larga parte grazie al fortino rappresentato dall’AT&T Center (33-8).

L’accoppiamento chiave della serie: LaMarcus Aldridge vs. Draymond Green

Lo scorso anno, quando Leonard si è infortunato, gli Spurs in emergenza hanno provato ad affidarsi agli isolamenti di LaMarcus Aldridge in post basso, senza però riuscire a cavarne abbastanza attacco per tenere il passo degli Warriors. Quest’anno lo hanno fatto con maggior programmazione, mettendolo nelle condizioni ideali per fare bene e ristrutturando il loro attacco per massimizzarne il talento, facendo di necessità virtù. Detto questo, l’accoppiamento con un difensore di altissimo livello come Draymond Green (e non con Zaza Pachulia come successo per gran parte dei quattro incontri stagionali) sarà cruciale per i destini della serie, perché se il Difensore dell’Anno in carica riuscisse a limitarlo come fatto lo scorso anno ai playoff, San Antonio si ritroverebbe a corto di talento per mettere punti a tabellone. Vincere quell’accoppiamento è l’unico modo per gli Spurs per sperare di vincere una serie in cui partono oggettivamente con poche possibilità (il sito Nylon Calculus le quantifica al 17%).

Il calendario della serie

Gara-1 a Oakland: sabato 14 aprile, ore 21 (diretta su Sky Sport 2 HD)
Gara-2 a Oakland: notte tra lunedì 16 e martedì 17 aprile, ore 4.30
Gara-3 a San Antonio: notte tra giovedì 19 e venerdì 20 aprile, ore 3.30
Gara-4 a San Antonio: domenica 22 aprile, ore 21.30
Gara-5 a Oakland: notte tra lunedì 23 e martedì 24 (se necessaria)
Gara-6 a San Antonio: notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 (se necessaria)
Gara-7 a Oakland: notte tra venerdì 27 e sabato 28 (se necessaria)