
NBA, risultati della notte: Zion, prima volta sopra 30. Philadelphia batte i Clippers
Williamson firma 31 punti in 28 minuti, trascinando New Orleans al successo su Portland (10 punti per Melli uscendo dalla panchina). Philadelphia si ritrova battendo anche i Clippers con i 26 a testa di Simmons ed Embiid. Belinelli non va a segno ma vince il derby italiano contro un Gallinari da 15 punti. Houston supera Boston con 78 punti della coppia Harden-Westbrook, Washington rende inutili i 41 di LaVine. Tutti i risultati e gli highlights della notte

NEW ORLEANS PELICANS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 138-117 | Vittoria in rimonta per i Pelicans, che dopo essere stati sotto di 16 lunghezze nel primo quarto hanno preso il controllo della partita nella seconda frazione di gioco, specialmente in un terzo quarto vinto 41-21. Merito dei 31 punti di Zion Williamson e dei 20 di JJ Redick dalla panchina, oltre che i 17 di Josh Hart per la terza vittoria in fila
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Zion Williamson firma il suo massimo stagionale superando quota 30 punti per la prima volta in carriera, peraltro in soli 28 minuti di gioco. La sua combinazione di forza, esplosività e agilità è stata del tutto incontenibile per la difesa dei Blazers, con la prima scelta assoluta che ha segnato 10 dei 17 tiri tentati con 11/14 ai liberi, 9 rimbalzi, 5 assist e un plus-minus di +25 che la dice lunga sul suo impatto
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Ottima prestazione uscendo dalla panchina anche per Nicolò Melli, che si ferma a un solo rimbalzo dalla doppia doppia (10+9) in quasi 28 minuti sul parquet, pur tirando piuttosto male da tre punti (2/8 contro il 2/2 da due). Nella sua partita anche tre assist e una stoppata per un positivo +13 di plus-minus, secondo miglior dato dalla panchina dopo il +15 di Frank Jackson
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Damian Lillard ha chiuso alla fine con 20 punti a referto, meno della metà della sua media da 42 tenuta nelle ultime dieci partite. Molto è dovuto a un ultimo quarto in cui, con i suoi sotto di 26 lunghezze, coach Terry Stotts ha deciso di tenerlo in panchina, così come CJ McCollum (18 punti), Carmelo Anthony (18, solo 4 dopo l’intervallo) e Hassan Whiteside (17+14). Con questa sconfitta Portland rimane a 3 gare piene di distanza dall’ottavo posto occupato da Memphis, mentre San Antonio e New Orleans seguono 1.5 gare più indietro

PHILADELPHIA 76ERS-L.A. CLIPPERS 110-103 | Non si sfugge alla legge del Wells Fargo Center. Neanche gli L.A. Clippers sono riusciti a fermare i Sixers sul loro campo, dove hanno il miglior record della lega con 25 vittorie e sole due sconfitte. A guidare l’ennesimo successo davanti al pubblico di casa è la coppia Simmons-Embiid (26 punti a testa), in quella che il loro allenatore ha definito come “la miglior partita che hanno giocato assieme”. Decisivo però un Josh Richardson autore di 17 dei suoi 21 punti nel solo ultimo quarto
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Per Simmons c’è una tripla doppia da 26 punti, 12 rimbalzi e 10 assist prendendosi la bellezza di 22 tiri, il suo massimo dal suo anno da rookie quando chiuse una partita con 24. La sua aggressività nell’attaccare il ferro ha finito per piegare la resistenza dei Clippers, specialmente nel parziale di 16-5 con cui i Sixers hanno aperto l’ultimo quarto. Da segnalare la partenza dalla panchina di Al Horford, sostituito tra i primi cinque da Furkan Korkmaz: non succedeva dal 2007 che il domenicano non partisse in quintetto
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Dopo aver saltato la facile vittoria di Cleveland, Kawhi Leonard è tornato in campo e ha guidato i suoi con 30 punti, seguito dai 19 dell’ex Landry Shamet. Per Leonard era il primo incontro con i Sixers dopo il famoso tiro di gara-7 con la maglia dei Toronto Raptors, ma neanche con 9 assist è riuscito ad attivare una circolazione di palla che secondo coach Rivers è costata la partita ai suoi: “Non abbiamo avuto fluidità in attacco, lì abbiamo perso la partita”
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OKLAHOMA CITY THUNDER-SAN ANTONIO SPURS 106-114 | Gli Spurs tornano a vincere dopo cinque sconfitte consecutive, andando alla pausa per l’All-Star Game con un successo sul quale costruire dopo la settimana di stop per il weekend delle stelle. A guidare i texani al successo sono i 25 punti a testa di LaMarcus Aldridge e Dejounte Murray, sopperendo all’assenza di DeMar DeRozan (alle prese con problemi alla schiena) grazie anche ai 20 di Patty Mills e i 17 di Derrick White dalla panchina
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Per la seconda partita in fila c’è spazio ma non ci sono punti per Marco Belinelli, che rimane in campo per 15 minuti sul parquet e sbaglia i due tiri tentati da tre punti, ma ha comunque impatto positivo con +13 di plus-minus e un rimbalzo a referto. A fare la differenza è stata la precisione degli Spurs dalla lunetta, dove hanno tirato 25/27 per compensare il 7/25 da tre punti
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Per i Thunder una sconfitta pesante, la seconda in casa dopo aver vinto 9 delle precedenti 10 gare. Decisivo un parziale degli avversari da 9-0 in apertura di ultimo quarto, con Danilo Gallinari che ha chiuso con 15 punti in una pessima serata al tiro (4/16 dal campo e 2/7 da tre, pur catturando 8 rimbalzi)
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Il migliore di OKC è stato allora Chris Paul con 31 punti, seguito dai 17 di Shai Gilgeous-Alexander che parteciperà al weekend delle stelle disputando il Rising Star con la maglia di Team World. “Offensivamente è stata una partita difficile per noi, non siamo mai entrati in ritmo” ha commentato coach Donovan, che farà visita a New Orleans — altro derby italiano per Gallinari, stavolta contro Melli — nella notte tra giovedì e venerdì prima del “rompete le righe” per l’ASG
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HOUSTON ROCKETS-BOSTON CELTICS 116-105 | In casa Celtics si deve fare i conti con la prima sconfitta dal 26 gennaio, a interrompere una striscia di 7 successi: arriva sul parquet del Toyota Center, dove i Rockets, sempre nel lineup piccolo voluto da Mike D’Antoni, si procurano 17 liberi in più del totale dei Celtics (la differenza aritmetica la fa James Harden: 17/18 per lui dalla lunetta). Il parziale decisivo arriva nel finale, quando una gara in equilibrio si risolve in virtù del 15-2 dei padroni di casa segnato dai 6 punti di Harden e dai 5 di Danuel House
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Autentico mattatore della serata è un James Harden scatenato: segna 42 punti con 9 canestri dal campo (su 19 tentativi), 7 dei quali però arrivano dall’arco. A un certo punto sono suoi 19 punti in fila dei Rockets nel terzo quarto e nonostante i problemi di falli (ne raccoglie 3 in 30 secondi, chiude con 5) riesce a mettere la sua impronta sulla gara fino alla fine, aggiungendoci anche 7 assist e 8 rimbalzi.
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Continua anche il momento positivo di Russell Westbrook, che di punti ne aggiunge 36 con 10 assist, 5 assist e 13/23 dal campo, sempre limitando il più possibile i tentativi da tre (0/2) e attaccando il pitturato (10/13 ai liberi). Con Eric Gordon fuori dai giochi per una contusione alla gamba, sono stati importanti i 17 punti di House e i 12 di Robert Covington in una rotazione ridotta a soli 7 giocatori nella quale nessun titolare ha giocato meno di 36 minuti (anche se nessuno più di 40)
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I talentuosi esterni di Boston non sono riusciti ad arginare quelli di Houston, nonostante i 20 punti di un positivo Gordon Hayward, i 19 di Jaylen Brown e i 15 (seppur con 5/15 al tiro) di Jayson Tatum. Fuori ritmo invece Kemba Walker, che ha avuto bisogno di 17 conclusioni (segnandone 5) per segnare 14 punti, seguito in doppia cifra anche dall’ultimo membro del quintetto Daniel Theis (11+9) e da Brad Wanamaker uscendo dalla panchina (11). Nonostante il +8 nei punti in area e il +7 in quelli in contropiede, i Celtics non sono riusciti a dominare a rimbalzo (solo +3 il computo complessivo) e hanno pagato le 18 palle perse di squadra

WASHINGTON WIZARDS-CHICAGO BULLS 126-113 | Per una volta la difesa di Washington non è costata loro la partita, ma anzi è riuscita a fare la differenza per la vittoria. Dopo aver concesso agli avversari di rientrare da -18 a -6 con meno di due minuti da giocare, gli Wizards sono riusciti a tenere duro e a rispondere con un contro-parziale di 6-0, portando a casa un successo che li pone ormai come unica candidata credibile all’ottavo posto occupato da Orlando, distante tre partite piene
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Il merito come sempre è di un Bradley Beal da 30 punti e 7 assist con 12/23 al tiro, seguito dai 20 di Rui Hachimura (7/12) e altri cinque giocatori in doppia cifra, tra cui Shabazz Napier e Ian Mahinmi con 15. Per gli Wizards si tratta della quarta vittoria nelle ultime sei gare, tutte disputate in casa: se davvero vogliono dare la caccia ai playoff, ora dovranno andare a vincere anche in trasferta
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Non riescono più a vincere invece i Bulls, arrivati alla sesta sconfitta consecutiva nonostante gli sforzi di Zach LaVine. Il numero 8 ha segnato 19 dei suoi 41 punti nel solo ultimo quarto, ricucendo quasi da solo lo strappo creato dai padroni di casa, ma alla fine il suo 8/11 da tre punti non è bastato per interrompere la striscia di insuccessi. Insieme a lui i 19 punti di Tomas Satoransky e i 14 di Coby White per una squadra che a fine anno dovrà decidere cosa vorrà fare da grande