Kawhi Leonard e compagni battono i Rockets, imprecisi dall’arco (7/42 complessivo) e sempre sotto nel punteggio. Denver vince in volata a Charlotte grazie al canestro di Jamal Murray, Philadelphia torna a sorridere in trasferta dopo 9 sconfitte in fila. Ritorno in campo da 23 punti per Steph Curry dopo 58 partite di assenza: tutti i risultati e gli highlights della notte
HOUSTON ROCKETS-L.A. CLIPPERS 105-120 | Non c’è partita tra Rockets e Clippers, una sfida segnata sin dalla palla a due dalla squadra di Los Angeles - passata in vantaggio grazie al 33-23 in avvio, scappata definitivamente via prima dell’intervallo lungo senza più voltarsi indietro. Una gara a senso unico, in cui a penalizzare Houston sono stati i tanti errori dalla lunga distanza: 7/42 dall’arco, interrotta la striscia di 18 gare con almeno 10 bersagli dalla lunga distanza per i texani
Il miglior realizzatore del match è Kawhi Leonard con i suoi 25 punti, uno dei simboli della prova di forza messa in mostra dai Clippers: una squadra che con la rotazione completa senza infortunati è profonda, talentuosa e piena di alternative. Paul George ne aggiunge 13 con 13 tiri, ma nessuno gli chiede di fare gli straordinari. Contro un quintetto piccolo come quello dei Rockets infatti ci pensano i lunghi: 17 punti e 12 rimbalzi per Ivica Zubac, 19 e 10 per Montrezl Harrell in uscita dalla panchina
Houston invece non va oltre i 29 punti di Russell Westbrook, conditi da 15 rimbalzi e 5 assist (pur con 27 tiri dal campo). In quanto a imprecisione però fa peggio James Harden che tenta 17 conclusioni per mettere a referto 16 punti, sbagliando tutti gli otto tiri dalla lunga distanza. Houston si allontana così dalle prime tre posizioni a Ovest, al momento quarta in coabitazione con i Jazz e tallonata da Thunder e Mavericks
CHARLOTTE HORNETS-DENVER NUGGETS 112-114 | I Nuggets evitano la seconda disastrosa sconfitta in fila contro una squadra dal record perdente (superati di 16 punti in casa dai Golden State Warriors) e battono in volata gli Hornets a domicilio recuperando otto lunghezze di svantaggio nel quarto periodo. Un successo che lascia Denver al terzo posto a Ovest, sempre alle spalle delle due squadre di Los Angeles
Il canestro decisivo lo firma Jamal Murray a 5 secondi dalla sirena - miglior realizzatore con i suoi 18 punti di una squadra che chiude con ben sette giocatori in doppia cifra dei nove che mettono piede in campo. Un bersaglio che il canadese in qualche modo aveva “anticipato” sui social a margine della sconfitta contro gli Warriors: “Date la palla a me, ci penso io”, aveva commentato in quel momento di amarezza. Una promessa che ha trovato subito risposta grazie al canestro vincente contro Charlotte
In casa Hornets invece il miglior realizzatore è Devonte’ Graham, autore di 24 punti con 8/15 dal campo e 7 assist. PJ Washington ne aggiunge 20 con 6 rimbalzi, mentre sono 19 quelli realizzati da Terry Rozier con 13 conclusioni dal campo. Per Charlotte è la terza sconfitta in fila, la quinta nelle ultime sette che non cambia la sostanza di una regular season a cui i ragazzi di coach Borrego non hanno più nulla da chiedere
GOLDEN STATE WARRIORS-TORONTO RAPTORS 113-121 | L’attesissimo rientro di Steph Curry dopo 58 partite di assenza non ha tradito le attese, anche se non è coinciso con una vittoria dei Golden State Warriors. Il due volte MVP ha chiuso con 23 punti (miglior marcatore di squadra insieme a Damion Lee) pur tirando 6/16 dal campo e 3/12 dalla lunga distanza, aggiungendo anche 7 rimbalzi e 7 assist in 27 minuti di gioco. Sono bastati per rimanere in partita fino all’ultimo, fallendo anche per due volte la possibilità di tornare a un possesso di distanza complici gli errori di Lee, ma alla fine ha prevalso il maggiore talento dei Raptors
In un quintetto tutto in doppia cifra, a brillare è stato soprattutto Norman Powell. La guardia da UCLA si è regalata il suo massimo in carriera da 37 punti realizzando 13 dei 20 tiri tentati in 38 minuti, seguito dai 26 con 10 assist di Kyle Lowry e i 17 di un Pascal Siakam decisivo nel finale di gara con due canestri pesantissimo nonostante il 5/17 al tiro. Per i Raptors, sempre privi di Fred VanVleet e Marc Gasol, l’unico contributo dalla panchina sono i 10 punti di Terence Davis
Damion Lee avrebbe potuto rivelarsi l’eroe della partita, ma nei secondi finali tutto è andato davvero per il verso sbagliato. Il cognato e compagno di backcourt di Steph Curry ha rubato il pallone dalle mani di Norman Powell a 25.8 secondi dalla fine procurandosi due tiri liberi che avrebbero riportato gli Warriors a -2. Una volta in lunetta, però, il suo 88% stagionale (con una striscia di 28 consecutivi a un certo punto della regular season) non gli è servito, commettendo due errori pesantissimi. Dopo il secondo, però, Marquese Chriss è riuscito a toccare fuori il pallone che gli è tornato tra le mani completamente da solo fuori dall’arco dei tre punti, un’occasione perfetta per riscattare i due liberi sbagliati. Lee però ha fallito anche quella conclusione, ma non solo: in qualche modo il pallone è tornato di nuovo dalle sue parti, ma non è riuscito a controllarlo ed è stato battuto sul tempo da Powell, sul quale ha commesso fallo venendo punito anche con un “clear path”. Davvero una conclusione di partita da dimenticare
SACRAMENTO KINGS-PHILADELPHIA 76ERS 108-125 | I Sixers tornano al successo in trasferta dopo nove sconfitte in fila (e oltre un mese e mezzo di astinenza), battendo a domicilio i Kings nonostante le assenza. Alla squadra della Pennsylvania infatti mancano Joel Embiid e Ben Simmons, a cui si è aggiunto anche Josh Richardson - uscito malconcio dalla sfida contro i Clippers e costretto a restare fuori. Poco importa, visto che per una volta Philadelphia riesce a imporre il suo gioco lontano dal Wells Fargo Center e a controllare ben oltre la doppia cifra di vantaggio il quarto periodo
Il miglior realizzatore in casa Sixers è Tobias Harris, che segna 19 punti nel solo primo tempo (uno in più di quanto messo a referto nella sconfitta contro i Lakers di due giorni prima): è lui a lanciare la fuga nel punteggio degli ospiti, in un match chiuso con 28 punti e 14 rimbalzi. Sono 20 invece quelli realizzati da Shake Milton, 18 con 6 assist quelli Al Horford: il modo migliore per invertire la tendenza in questo giro di trasferte californiano
Passo falso importante nella corsa playoff per i Kings, che non vanno oltre i 23 punti e 7 assist messi a referto da De’Aaron Fox, interrompendo così l’ottimo momento a livello di risultati della squadra californiana che aveva portato a sei vittorie nelle ultime sette gare. Sacramento al momento è decima, con ben quattro sconfitte in più rispetto ai Grizzlies: a un mese dal termine della regular season non si può dunque più sbagliare. A partire dalla prossima sfida cruciale contro i Blazers