
NBA, i Lakers battono gli Warriors e volano ai playoff: LeBron batte Curry (37 punti)
La tripla sulla sirena da lontanissimo realizzata da LeBron James regala ai Lakers una vittoria che vale il 7° posto - e la sfida al primo turno con i Suns - condannando Golden State a una nuova sfida contro Memphis (che batte in volata San Antonio) per provare a conquistare l’accesso ai playoff. Il n°23 dei Lakers chiude in tripla doppia con 22 punti, 11 rimbalzi e 10 assist, mentre agli Warriors non bastano i 37 punti con 6/9 dall’arco realizzati da Steph Curry

LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 103-100 | La partita dell’anno non ha deluso le aspettative degli appassionati, regalandoci una sfida decisa soltanto all’ultimo minuto dalla tripla in emergenza da lontanissimo senza ritmo firmata da LeBron James che vale il 103-100 finale. Il colpo del campione, atterrato pochi istanti prima da Draymond Green con una manata in faccia che gli ha fatto parzialmente perdere l’orientamento: “Vedevo tre canestri: ho deciso di colpire quello in mezzo”, ha spiegato ridendo a fine gara
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Per il n°23 dei Lakers, dopo un primo tempo in difficoltà come tutto il resto dei gialloviola (sprofondati anche sul -13), è arrivata la riscossa in un match chiuso in tripla doppia: 22 punti, 11 rimbalzi e 10 assist in 34 minuti, cercando di centellinare lo sforzo e trovando l’energia per piazzare la zampata finale, dopo aver sfruttato al meglio il contributo dei vari Caldwell-Pope (10 punti, alcuni pesanti nel primo tempo) e Alex Caruso (14 punti, miglior realizzatore Lakers quando nessuno riusciva a trovare il fondo della retina)
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Discorso a parte va fatto per Anthony Davis, che chiude un primo tempo disastroso con 5 punti a referto e 1/8 complessivo al tiro. La sua peggior prestazione stagionale in maglia Lakers in un singolo tempo - merito della super difesa di Draymond Green - si trasforma nel giro di 24 minuti in una prova convincente al ferro chiusa con 25 punti, 12 rimbalzi, un paio d’assist e un paio di recuperi fondamentali per regalare la qualificazione playoff ai Lakers. Adesso al primo turno i campioni NBA in carica se la vedranno con i Suns
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Inutile così lo sforzo di uno Steph Curry formato MVP, leader silenzioso nel primo tempo (15 punti all’intervallo lungo) - felice della reazione e del contributo dei suoi compagni di squadra. Nella ripresa, di fronte alle difficoltà, si mette in proprio e risponde colpo su colpo alle giocate degli All-Star Lakers: alla sirena finale sono 37 punti con 6/9 dall’arco e 7 rimbalzi. A pesare nell'economia della gara è la pessima gestione degli ultimi due possessi, in cui la difesa dei campioni NBA non gli ha lasciato spazio
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L’episodio di cui si discuterà di più invece è il fallo al limite del flagrant da parte di Draymond Green su un LeBron James lanciato verso il ferro: una giocata al limite, come spesso capita al n°23 Warriors - straordinario interprete difensivo per una buona mezz’ora in un match per lui da 2 punti (battezzato dalla difesa Lakers, che ha scelto di non marcarlo), 9 rimbalzi, 8 assist, 3 recuperi e 3 stoppate. Bene anche Andrew Wiggins, che ha provato - finché ha potuto - a contenere anche James in difesa: 21 punti con 10/18 dal campo per l’ex T’Wolves

MEMPHIS GRIZZLIES-SAN ANTONIO SPURS 100-96 | Successo per Memphis che, finita al 9° posto dopo il ko incassato contro Golden State nell’ultima di regular season, si riscatta battendo gli Spurs e tenendo viva l’opportunità di qualificazione playoff. Merito di un super primo quarto (38-19) e della resistenza nel testa a testa finale del quarto periodo, con i Grizzlies che davanti a 7.019 tifosi presenti al FedExForum ha retto difendendo con i denti (e con otto punti di Dillon Brooks nell’ultima frazione) l’opportunità di tornare ai playoff dopo tre anni d’astinenza
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Uno dei principali protagonisti del successo Grizzlies è Jonas Valanciunas, autore di 23 punti, a cui aggiunge anche 23 rimbalzi - massimo stagionale, merito della capacità di dominare contro i lunghi di San Antonio. Il centro lituano chiude tirando 10/16 dal campo e raccogliendo la 50^ doppia doppia della sua stagione in meno di due quarti. “Uno dei giocatori più sottovalutati della lega”, sottolinea coach Jenkins nel post-partita, con la speranza che la sua prossima magia sia quella giusta per conquistare un pass per i playoff

Altro tassello fondamentale nel puzzle dei Grizzlies è Dillon Brooks: 24 punti, 10/21 al tiro, 7 rimbalzi, 3 assist e una presenza fondamentale a protezione del canestro. La 45^ scelta al Draft tiene il suo avversario diretto a 5/21 dal campo, permettendo ai padroni di casa di salire anche a livello di intensità difensiva. Il terzo oltre quota 20 è Ja Morant, che oltre il 20 alla voce punti ne aggiunge uno a quella “tiri tentati” e uno relativo al plus/minus. La speranza per Memphis è quella di replicare tra due giorni e conquistare i playoff

San Antonio le prova tutte fino alla sirena finale, d’orgoglio e anche un po’ d’esperienza - senza riuscire però a incidere negli ultimi minuti, lasciando a Memphis quei due possessi di vantaggio che bastano per portare a casa la vittoria. Alla sirena finale sono 10 punti, 13 rimbalzi e 11 assist per Dejounte Murray - alla 5^ tripla doppia stagionale, il primo Spurs a riuscirci dai tempi di David Robinson nel 1993-94. Sono 20 punti a testa invece per DeMar DeRozan (nonostante il modesto 5/21 dal campo) e per Rudy Gay in uscita dalla panchina
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Per San Antonio - andata in parte oltre le aspettative di inizio stagione, relative a un roster con evidenti limiti - è la seconda stagione in fila fuori dai playoff; la prima volta che accade nella storia della franchigia, per decenni protagonista grazie al lavoro di coach Gregg Popovich che, al netto delle difficoltà, ripartendo dalla complicata free agency di DeMar DeRozan (Cosa fare? Trattenerlo a caro prezzo o farlo andare via?) dovrà inventarsi qualcosa per rendere di nuovo vincenti i nero-argento