Sinner, malore a Wimbledon oggi: partita con Medvedev sospesa per 11', colpa di un virus
La fotosequenza del malore accusato da Jannik Sinner durante il match dei quarti di finale di Wimbledon contro Medvedev. Il numero 1 al mondo ha accusato un malore e giramenti di testa, ha chiesto il medical time-out ed è rientrato negli spogliatoi dove è rimasto per circa 10’. Poi il ritorno in campo, con il match che è regolarmente ricominciato. In serata la spiegazione: "Un piccolo virus che non si può controllare".
- Il quarto di finale tra Sinner e Medvedev è stato sospeso per 11' all'inizio del 3° set quando Jannik ha chiesto un medical time-out lamentando capogiri. L'azzurro è rientrato negli spogliatoi ed è tornato in campo tra gli applausi del Centrale.
- Subito il break dell'1-2 nel terzo set, Sinner si è andato a sedere chiamando l'intervento del medico, che è prontamente arrivato
- Sofferente e con le mani in faccia, Jannik ha spiegato al medico di lamentare capogiri. "Mi gira tutto", ha detto Sinner
- Il medico ha misurato l'ossigenazione del sangue di Jannik con un saturimetro (vedi foto), la temperatura corporea e la pressione per capire l'origine dei capogiri e verificare la situazione immediata
- Il giudice di sedia accorda a Sinner un medical time-out, Sinner così rientra negli spogliatoi per una visita più approfondita
- Sinner torna in campo dopo 11' negli spogliatoi: ovazione del Centrale per Jannik
- Sinner ha poi ripreso regolarmente il gioco. Apparso ancora molto debilitato nei primi giochi subito dopo il ritorno in campo, Jannik ha poi recuperato gradualmente le forze, recuperando anche il break di svantaggio e andando al tie-break. Sinner ha poi perso al 5° set dopo 4 ore di battaglia
- Al microfono di Sky, Jannik ha poi spiegato il malessere: "Ci sono cose che non possiamo gestire, come un piccolo virus. Devo imparare per il futuro". Jannik non aveva riposato bene la notte e aveva annullato anche l'allenamento questa mattina: tutti segnali che facevano presagire al fatto che non fosse al 100%, come dimostrato poi in campo