LA FOTOGALLERY. Esordio sfortunato per il sostituto di De Boer, sconfitto al St. Mary's contro il Southampton dopo una prova orgogliosa. Non basta Handanovic, decide un'autorete di Nagatomo. Si complica l'avventura in Europa League: "Non manca la speranza, dobbiamo intraprendere la strada giusta"
Esordio con sconfitta in rimonta per Stefano Vecchi, l'allenatore dell’Inter chiamato dalla Primavera dopo l’esonero di De Boer. Nonostante una prestazione generosa dei nerazzurri, il suo battesimo coincide con il ko per 2-1 sul campo dei Saints. La corsa in Europa League adesso si fa dura -
Inter ko anche a Southampton, la Fiorentina vola
Missione complicata quella del 45enne bergamasco, allenatore della Primavera nerazzurra fino alla chiamata dell’Inter dopo l’esonero di De Boer. “Traghettatore? Ciò che conta è il presente - ha spiegato alla vigilia Vecchi -, l’importante è la partita contro il Southampton. È inutile guardare troppo in là” -
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E pensare che non aveva ancora fatto in tempo a chiamare a casa, scherzava l’allenatore bergamasco. Nella speranza di non ripercorrere le orme di Corrado Verdelli, sostituto di Cuper nel 2003 e travolto in Champions a Mosca, Vecchi pretende “cose facili, tre o quattro concetti da mettere in campo” -
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Atteso da Puel, allenatore dei Saints che ha candidamente ammesso di non conoscerlo, Vecchi ricorre al 4-4-1-1 dove Banega agisce a supporto di Icardi. Candreva e Perisic sugli esterni, Gnoukouri nel cuore della mediana con Medel. In panchina l’assistente è Luca Facchetti, figlio dell’indimenticato Giacinto -
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Approccio prudente ma ordinato quello dell’Inter targata Vecchi, intimorita due volte da Rodriguez prima dell’incursione di Redmond. L’allenatore nerazzurro chiede sacrificio a Perisic e Candreva in fase di non possesso, intanto la difesa del Southampton regge senza patemi -
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Saints che crollano invece al 33’ sulla prima vera occasione dell’Inter: funziona il lavoro degli esterni, non sbaglia al centro Icardi che supera Forster. È sempre Maurito l’uomo più determinante tra le fila nerazzurre -
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Festeggiano i compagni che, alla vigilia del match, occupavano l’ultimo posto del gruppo K dopo il successo sui Saints a San Siro. Servono i tre punti al St. Mary’s, lo sa anche Stefano Vecchi che si lascia andare ad un’esultanza meritatissima -
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Finale di tempo ad altissima tensione: Romeu sfiora il pareggio negato dalla deviazione di Medel, poi un rigore dubbio punisce il fortuito tocco di mano di Perisic. Rischia grosso Candreva che, prima della battuta di Tadic, rifila un colpo a un avversario: se la cava con un giallo -
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Non può che essere Samir Handanovic il salvatore di Vecchi e dell’Inter: prodigioso l’intervento sul penalty calciato da Tadic, il 35° neutralizzato dal portiere sloveno in carriera che si conferma un eccellente para-rigori -
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Dopo l’intervallo inizia l’assalto dei Saints nonostante le raccomandazioni di Vecchi, che chiede alla squadra di non farsi schiacciare. Sugli scudi ancora Handanovic, determinante su Ward-Prowse e Van Dijk. Ma la spinta del Southampton inizia a farsi insostenibile -
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È il preludio all’1-1 di Van Dijk, centrale difensivo lesto a ribadire una respinta della traversa da calcio piazzato e punire Handanovic, stavolta esente dai miracoli. Può esultare anche Puel dopo il nervosismo a fine primo tempo -
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Dopo 5’ dal pareggio dei Saints ecco il gol del sorpasso, una sfortunata deviazione con il ginocchio di Nagatomo su un innocuo cross proveniente dalla sinistra. L’uno-due del Southampton taglia le gambe all’Inter di Vecchi -
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Vecchi interviene inserendo prima Eder al posto di Medel e poi Felipe Melo in luogo di Gnoukouri, cambi volti a spezzare il possesso palla dei Saints e tentare l’assalto finale alla porta di Forster -
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Non cambia tuttavia l’inerzia del match favorevole agli inglesi, che sfiorano pure il tris con Redmond. Il fischio finale consegna i tre punti alla squadra di Puel (ora a quota 9), mentre l’Inter staziona all’ultimo posto con solo 3 punti all’attivo -
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Poca fortuna quindi per Stefano Vecchi, lontano dall’impresa che avrebbe rilanciato l’Inter in Europa. Rivedremo l’ex allenatore della Primavera in Serie A, a patto che la dirigenza non decida di mantenere la fiducia nei suoi confronti -
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“Cosa è mancato? Ordine, volontà e spirito ad alti livelli - ha spiegato Vecchi a fine partita -, oltre al palleggio nella metà campo avversaria che garantiva respiro. Servono qualità e volume di gioco. Banega? Ha grande personalità, poi è calato verso la fine. L’Inter ha bisogno di grande intensità e attenzione” -
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“Una buona gestione nel primo tempo, meno nella ripresa”, ha proseguito Vecchi. “Questa squadra è piena di giocatori di qualità: occorre trasmettere la fiducia e ritrovare il collettivo. Siamo andati vicino all’impresa ma abbiamo pagato alcuni limiti evidenti”. Dopo la citazione di Coelho, Vecchi ha concluso: “Probabilmente la qualificazione è compromessa ma non manca la speranza così come in campionato. Dobbiamo intraprendere la strada giusta” -
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