Chelsea, la situazione dopo le sanzioni del governo e il punto sui possibili scenari

LA SITUAZIONE
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Dagli effetti sul mercato agli scenari dei prossimi giorni. Dopo la decisione da parte del governo britannico di congelare tutti i beni di Roman Abramovich, tra cui il Chelsea, per il club inglese è iniziata una fase delicata in cui non gli è concesso di effettuare nessuna transazione economica (tranne il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti): la squadra, per esempio, non può neanche pagarsi le spese di viaggio per le trasfert

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La situazione in casa Chelsea non è semplice. A causa dell'invasione russa in Ucraina e del conflitto che va avanti da ormai più di tre settimane, il governo britannico ha sanzionato gli oligarchi russi presenti nel territorio e connessi alla figura di Vladimir Putin: tra questi figura anche Roman Abramovich, i cui beni sono stati tutti congelati, compreso anche quelli del Chelsea, a cui adesso - come società - è consentito soltanto di portare avanti le questioni di campo (portare a termine la stagione) e di poter pagare gli stipendi ai propri dipendenti. I conti aziendali e le carte di credito, per il resto, sono state congelate.

La situazione del Chelsea

Nell'Unione Europea tutte le transazioni finanziarie di Roman Abramovich sono state bloccate. Da ieri, il magnate russo è stato anche inserito nella lista nera dell'UE, e quindi non può neanche muoversi all'interno dell'Europa. Tornando al Chelsea, tutte le attività di merchandising sono state bloccate, così come la vendita dei prodotti ufficiali negli store. Anche nelle divise ufficiali da gara, sono emersi dei problemi: lo sponsor "Three" si è ritirato e ha chiesto che il proprio logo venga rimosso dalle maglie del club. Si ipotizza, quindi, che a partire dalla prossima partita - contro il Newcastle - la squadra possa avere una nuova maglia. Infine, la questione vendita dei biglietti: nessuno potrà acquistare nuovi ticket per assistere ai match in programma nelle prossime settimane. Allo stadio potranno andare solo i possessori degli abbonamenti (già comprati e pagati) e i tifosi ospiti.

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Gli effetti sul mercato del Chelsea

Il blocco di ogni tipo di transazione per il Chelsea implica di fatto un congelamento di tutte le operazioni legate al calciomercato. Su tutte, le ripercussioni più pesanti potrebbero ricadere sui tre calciatori i cui contratti con il club scadono il prossimo giugno: si tratta di Rudiger, Christensen e Azpilicueta. Se la situazione non dovesse cambiare, questi tre giocatori partiranno a costo zero, dal momento che - a oggi, lo ripetiamo - il Chelsea non può sedersi al tavolo con gli entourage dei giocatori e proporre un nuovo contratto. Inutile ricordare come anche il mercato estivo non potrà vedere nessun acquisto (neanche a parametro zero). 

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La spesa per le trasferte

Curiosa è anche la situazione legata alle spese per le trasferte. Perché dal momento che dalle casse del Chelsea non può uscire neanche una sterlina, è lecito domandarsi quindi come il club potrà sostenere e pagare i viaggi per i match lontani da Stamford Bridge, da quelli in Inghilterra fino a quelli europei (qualora il club dovesse qualificarsi ai quarti di Champions): di fatto, la società non può pagarli, ed è per questo che nelle ultime ore alcuni giocatori hanno detto di voler pagare le trasferte di tasca propria. In aggiunta, resta anche il problema del mantenimento di Stamford Bridge nei match casalinghi: la spesa minima per tenere in attività lo stadio, a oggi, è di circa novecentomila sterline per ogni singola partita. Se così le cose dovessero rimanere, ogni partita anche in casa rappresenterebbe un problema molto serio per il club. 

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Come si potrebbe sbloccare la situazione? 

Oltre, ovviamente, ad augurarsi che il conflitto tra Russia e Ucraina cessi il prima possibile, la soluzione che i tifosi del Chelsea si augurano è che il club venga ceduto in tempi brevi: in questo caso, il governo britannico ha dato il via libera per la finalizzazione di un eventuale passaggio di proprietà. Il governo, inoltre, si è anche mosso per valutare con estrema attenzione i profili di tutti coloro che hanno mostrato interesse per l'acquisto del club: in totale, si parla di 150 interessati, di cui però solo undici sembrano rispondere a tutti gli stretti requisiti imposti dal governo. 

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I quattro nomi 'più caldi' per l'acquisto del Chelsea

A oggi, sono quattro i nomi più caldi per l'acquisto del club inglese: il primo è Nick Candy, miliardario e tifoso del Chelsea che ha dichiarato di voler acquistare il club pur facendo sapere di non poterci riuscire da solo a causa dei costi elevatissimi; inoltre, è di oggi la notizia dell'interessamento per il Chelsea da parte della famiglia Ricketts, proprietaria della squadra di baseball dei Chicago Cubs, e il cui patrimonio ammonta a circa 26,5 miliardi di dollari; come altro nome c'è anche quello di Woody Johnson, co-proprietario dei New York Jets ed ex ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito; infine, nella lista dei 'papabili' nuovi acquirenti c'è anche la cordata svizzero-americana di cui fanno parte gli imprenditori Todd Boehly e Hansjoerg Wyss

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La deadline per il passaggio di proprietà

Il governo britannico ha fissato una data limite entro la quale il club potrà essere venduto: venerdì 18 marzo. Sarà necessario quindi arrivare al raggiungimento di un primo accordo entro e non oltre la data stabilita, prima di poter poi procedere con la transazione completa (un'operazione che dura all'incirca dalle quattro alle sei settimane). 

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