
Quarant'anni da numero uno per Buffon, protagonista sul campo a partire dal 1995 in cima alle gerarchie tra club e Nazionale. Il primo a fargli da vice fu Nista a Parma, l'ultimo è stato Szczesny alla Juventus: di mezzo un'intera generazione di portieri destinati alla panchina a favore dell'eterno Gigi

Oltre vent’anni tra i pali da numero uno assoluto, titolarità garantita per un campione come Buffon dagli inizi al Parma alla lunga militanza alla Juventus fino ai record scritti in Nazionale. Ecco quindi che ad accomodarsi in panchina sono stati tanti colleghi, un’intera generazione di portieri scalzata da Gigi: Nista fu il primo in Emilia, Szczesny l’ultimo in bianconero. Un elenco infinito tra veterani e giovani talenti -
Juve al settimo cielo: lo Speciale Scudetto
ALESSANDRO NISTA. Qui nelle vesti di preparatore personale alla Juventus, l’ex portiere toscano è stato il primo a concedere spazio ad un 17enne Buffon in rampa di lancio dalla Primavera del Parma. Scala lo preferì a Nista in luogo dell’infortunato Bucci il 19 novembre 1995 contro il Milan, debutto assoluto di Gigi in Serie A. Gli farà da chioccia fino al 1999 pur collezionando da allora solo 47 minuti in campo -
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LUCA BUCCI. A pagare l’avvento di Buffon è stato pure l’ex nazionale, titolare nella stagione d’esordio del più giovane collega eppure accantonato in panchina dall’arrivo di Ancelotti. Prima il prestito a Perugia, poi l’avventura al Torino prima del ritorno a Parma a 35 anni quando Gigi era già intoccabile alla Juve. Racconterà: "Alle spalle avevo un fenomeno chiamato Buffon e la mia carriera ha preso un'altra direzione" -
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MATTEO GUARDALBEN. Da un dodicesimo all’altro, via Bucci ed ecco il portiere veneto che aveva appena conquistato il posto da titolare all’Hellas. Ovviamente non vi riuscirà in quattro anni al Parma accumulando 18 presenze complessive, quantomeno più del nuovo arrivato Micillo. Curiosamente Guardalben si trasferirà al Piacenza pochi giorni prima del trasferimento monstre di Gigi alla Juventus -
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FRANCESCO TOLDO. Ovviamente la parabola di Buffon non ha conosciuto ostacoli in Nazionale nemmeno nel confronto con l’ex Fiorentina e Inter, suo sostituto a Euro 2000 ed eroe azzurro in semifinale contro l’Olanda. Già scavalcato da Gigi per i Mondiali in Francia quando Cesare Maldini si affidò a Pagliuca convocandolo come terza scelta per rimpiazzare Peruzzi, Toldo raccoglierà le briciole fino al 2004 -
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MICHELANGELO RAMPULLA. La lunga avventura di Gigi alla Juventus incontra nel "dodici" siciliano un’ottima spalla, gregario in bianconero dal 1992 e che in un decennio ha disputato 99 partite totali. La sua ultima stagione a Torino coincide con la prima di Buffon: vedrà il campo solo in Coppa Italia contro la Sampdoria prima del ritiro e un futuro da preparatore dei portieri tra la Juve e la Cina al seguito di Lippi -
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FABIAN CARINI. In realtà Rampulla si era visto scavalcare anche dal giovane uruguayano, 8 presenze tra Coppa Italia e Champions League senza mai esordire in campionato. Dopo il prestito allo Standard Liegi, Carini anima lo scambio con l’Inter che porta Fabio Cannavaro alla Juventus tra lo stupore generale. Qualora vi interessasse, si è ritirato a 37 anni in patria nel gennaio 2017 a causa di problemi alla schiena -
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ANTONIO CHIMENTI. Ad affiancare Buffon in bianconero arriva quindi l’ex Lecce reduce da tre anni da titolare in Serie A, biglietto da visita che vale un posto nel parco portieri. In quattro stagioni colleziona 31 presenze, ritrova continuità a Cagliari ma non a Udine fino a tornare alla Juventus nel 2008 come terza scelta dietro a Gigi e Manninger. Si ritira alla soglia dei 40 anni senza presenziare al dominio bianconero -
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LANDRY BONNEFOI. Difficile ricordare invece il rampante francese classe 1983, acquistato dal Cannes a 18 anni eppure mai avvistato in prima squadra. Inizialmente in prestito al Messina in B (una presenza) e poi al Metz, saluterà definitivamente nel 2007 trasferendosi al Digione. Oggi lo trovate allo Strasburgo in Ligue 1 dove non casualmente figura come terza alternativa racimolando partite col contagocce -
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CHRISTIAN ABBIATI. Già superato da Buffon in Nazionale, piuttosto chiamato a sostituirlo a Euro 2000, l’attuale club manager del Milan si aggrega alla Juventus nel 2005 come indennizzo gratuito per l’infortunio di Gigi causato da Kakà in occasione del Trofeo Berlusconi. Titolare nella prima metà di stagione, Abbiati va ad accomodarsi in panchina al rientro del collega e torna alla base a stagione archiviata -
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ANGELO PERUZZI. Non incrociò Buffon alla Juventus, piuttosto in Nazionale a partire dall’avvicendamento imposto dal CT Dino Zoff che ne causò l’ira: ‘no’ alla convocazione a Euro 2000 e cinque anni di esilio dall’Azzurro. Rivedrà la sua posizione accettando il ruolo di vice sia agli Europei del 2004 con Trapattoni e soprattutto ai Mondiali del 2006 vinti da Lippi con un immenso Gigi tra i pali -
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FLAVIO ROMA. Solo una comparsa in Nazionale, 3 presenze e 7 convocazioni nella prima gestione Lippi come premio per la leadership al Monaco. La sua parentesi in Azzurro s’interrompe dopo tre amichevoli nel 2005 e il prosieguo della carriera in Francia: indovinate chi ne vanificò la candidatura? -
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MORGAN DE SANCTIS. Buffon gli fece da dodicesimo agli Europei U-18 del 1995, dieci anni più tardi debutta in Nazionale maggiore con Lippi che tuttavia non lo convoca per i Mondiali in Germania. Davanti c’è sempre l’intoccabile Gigi, prima scelta davanti ad Amelia e proprio De Sanctis tra il 2008 e il 2010. Verrà addirittura promosso come vice Buffon a Euro 2012, certo è che il bilancio in Azzurro recita solo 6 gettoni -
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MARCO AMELIA. Esordiente come De Sanctis nel 2005, investitura dettata dai buoni numeri a Livorno che gli riservano il ruolo di terzo portiere nella vittoriosa spedizione di Lippi in Germania. Eredita da Peruzzi la maglia numero 12 della Nazionale, sempre un passo indietro rispetto a Buffon nonostante fosse in rampa di lancio per età e prestazioni. L’ultima gara ufficiale in Azzurro risale al 2009, la nona della sua avventura -
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ANTONIO MIRANTE. Perfino i prodotti del vivaio bianconero devono accomodarsi in panchina, vedi il promettente Mirante che a 20 anni si affaccia in prima squadra. Gavetta d’obbligo tra Crotone e Siena, poi entra in pianta stabile nella Juve confinata in Serie B: 7 presenze e 9 gol al passivo, quanto basta per trovare fortuna in provincia da Parma a Bologna. Non è da escludere un suo ritorno a Torino con i gradi di vice -
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EMANUELE BELARDI. La stagione della Serie B vede invece come terzo portiere l’ex Reggina, new entry dettata dall’esperienza in cadetteria per il quasi coetaneo di Gigi che non raccoglie nessuna gara ufficiale. Ne disputerà invece 9 l’anno seguente tra campionato e Coppa Italia incassando ben 17 gol, punizione forse eccessiva per un giocatore comunque apprezzato. Ha appeso i guantoni nel 2015 nella sua Reggina -
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JESS VANSTRATTAN. Magari il nome vi dirà poco, tuttavia fu Bettega nella vesti di osservatore a portare il 25enne australiano in Italia. Poca fortuna nelle serie inferiori, spazio pari a zero in Serie A dove completa il reparto portieri dietro a Buffon e Belardi. Una carriera in declino nonostante il ritorno in patria, tant’è che a 33 anni si ritira diventando preparatore per numeri uno. Dalla Primavera come quarto portiere c’era anche il giovanissimo Cristiano Novembre smarrito nelle divisioni minori italiane -
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ALEXANDER MANNINGER. Quasi scippato dalla Juve all’Udinese, squadra che venti giorni prima l’aveva prelevato dal Salisburgo, il 31enne portiere austriaco arriva nel 2008 e concede il recupero di Buffon dai problemi fisici: non è un caso che alla prima stagione accumula 23 partite decisamente diluite nelle successive tre annate. Si è ritirato un anno fa al Liverpool da terza alternativa fortemente voluto da Klopp -
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FEDERICO MARCHETTI. Intanto il nuovo che avanza in Nazionale è il numero uno del Cagliari, debuttante in azzurro nel 2009 a 26 anni: da allora diventa il vice di Gigi e disputa da titolare le gare nella disastrosa spedizione in Sudafrica. Sarà Prandelli a richiamarlo nell’Italia, tuttavia le new entry Sirigu e Perin archiviano la sua permanenza nel 2016. È un altro dei nomi per la Juve che verrà dopo Buffon -
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MARCO COSTANTINO. Portieri affermati e giovani ambiziosi sulle orme del maestro Buffon: la società intravede il potenziale del ragazzo classe 1991, introdotto in prima squadra senza mai esordire. In realtà il destino non gli permetterà di svoltare nemmeno in B e Lega Pro, ecco perché Costantino è ripartito dall’Eccellenza emiliana -
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MARIO KIREV. Non è andato molto meglio rispetto a Costantino per il ragazzo bulgaro, oggi 28enne del Nea Salamis a Cipro. E pensare che Kirev si allenò quotidianamente insieme a Buffon tra l’estate 2009 e l’inverno seguente, apprendistato che piuttosto gli ha riservato un girovagare nella periferia del calcio europeo. Evidentemente nemmeno lui poteva scalzare Gigi dai pali della Juventus -
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MARCO STORARI. Quasi coetaneo di Gigi, un lungo curriculum in Serie A che convince la Juve a prelevarlo dal Milan per 4.5 milioni di euro. Era il 2010, stagione che lo premia in 29 partite a differenza dei bianconeri di Delneri che chiudono al 7° posto. Buffon recupera la piena condizione e Conte pensa al resto: il diligente Storari accumula 35 presenze nelle quattro annate seguenti, fa incetta di titoli e oggi accompagna i fratelli Donnarumma al Milan -
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EMILIANO VIVIANO. L’esuberanza tra i pali e fuori è la stessa di Buffon, portierone che tuttavia non concede sconti nemmeno al collega di 7 anni più giovane. Confronto fin troppo breve in Nazionale dove il buon Viviano disputa 6 incontri tra il 2010 e il 2011 grazie a Prandelli, fiducia a tempo che non troverà seguito per l’allora numero uno bolognese. Dal 2014 è piuttosto apprezzato tra le fila della Sampdoria -
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SALVATORE SIRIGU. Fresco protagonista al Torino dal suo ritorno in Italia, l’ex Palermo e PSG venne scartato da Lippi per il Mondiale del 2010 ma non da Prandelli che inaugura la sua avventura in Nazionale: 17 caps e punto fermo tra i convocati, certo è che la sua titolarità resta legata alla presenza di Buffon del quale diventa presto il vice. Come per tanti dei portieri sopracitati, Gigi ne ha inevitabilmente frenato la scalata -
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LAURENTIU BRANESCU. All’elenco dei giovani rimbalzati dalla figura di Buffon rientra anche il rumeno classe 1994, tutt’ora di proprietà della Juve eppure impegnato alla Dinamo Bucarest nel 5° prestito di fila. I bianconeri investono 400mila euro per acquistarlo a 16 anni, lui studia da vicino l’eterno Gigi ma non ottiene la chance per emergere. Ci sta provando all’estero, chissà che non possa tornare da certezza -
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NICOLA LEALI. Branescu come Leali, enfant prodige al Brescia tanto da spingere la Juventus ad acquistarlo per 3.8 milioni di euro. Peccato che dal 12 giugno 2012 il portiere mantovano abbia accumulato 7 prestiti consecutivi tra Serie B ed estero (Olympiacos e Zulte Waregem) con alterne fortune. Il ritorno dalla porta principale pretende un exploit da campione, lui insegue la promozione in A con il Perugia di Nesta -
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RUBINHO. Due partite disputate senza incassare reti in 4 anni, bottino striminzito che tuttavia inaugura la sua bacheca italiana con 8 titoli complessivi. Merito delle vesti di "uomo-spogliatoio" indossate nella permanenza alla Juve, parentesi dove figura come terzo portiere alle spalle di Buffon e Storari. Ecco quindi che Rubinho risulta abbonato alla panchina eppure benvoluto da compagni e società -
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EMIL AUDERO. Ha quasi raggiunto Rubinho al primo impatto con la Juve dei grandi, battesimo segnato il 27 maggio 2017 all’ultima di campionato contro il Bologna. Più fortunato di altri aggregati dalla Primavera come Loria e Del Favero, Audero sta affrontando la prima vera stagione tra i professionisti in B con il Venezia di Inzaghi: prestazioni di valore per il 21enne italo-indonesiano già inserito nell’U-21 azzurra -
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MATTIA PERIN. Nemmeno il portiere del Genoa ha scalzato Buffon dal trono della Nazionale, tuttavia potrebbe raccoglierne l’eredità nella Juventus. Classe 1992 da anni ad alti livelli in Serie A nonostante due gravi infortuni, Perin si è inserito nel parco dei portieri Azzurri debuttando contro l’Albania nel novembre del 2014. L’avvento di Donnarumma ne ha complicato i piani, attenzione però al suo futuro nei club -
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NORBERTO NETO. Ceduto Storari al Cagliari, chi ne occupa il posto puntando il ruolo da titolare è il brasiliano reduce da un’ottima trafila alla Fiorentina. Premesse disattese dal biennio alla Juventus dove disputa 22 gare complessive, segnali che tradiscono la fiducia della società in ottica futura. La tappa successiva lo porta quindi al Valencia ritrovando un ruolo di primo piano -
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GIANLUIGI DONNARUMMA. L’indiziato numero uno per sostituire Buffon in Nazionale non può che essere l’omonimo portiere del Milan, 21 anni in meno e un avvento nel professionismo da predestinato. Lanciato in pianta stabile in Azzurro da Ventura, il 19enne Gigio ha già disputato 5 incontri ufficiali e resta il primo nome per l’Italia che verrà. Nient’altro che una sicurezza a differenza del suo futuro in rossonero -
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CARLO PINSOGLIO. Tornando in casa bianconera, il pacchetto dei portieri è stato rinnovato nell’estate del 2017 a partire dal 28enne cresciuto nel vivaio. Dopo anni di gavetta in B, infatti, Pinsoglio è stato confermato in rosa da Allegri complice la partenza di Audero destinato a farsi le ossa. Quanto basta per festeggiare i suoi primi titoli da professionista pur non collezionando alcuna presenza -
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WOJCIECH SZCZESNY. Spazio che invece ha raccolto il polacco classe 1990, 21 gare complessive nella Juve dopo il trasferimento pari a 12 milioni di euro dall’Arsenal. Szczesny è nel pieno della sua maturità e inevitabilmente è destinato a sostituire Buffon intoccabile tra i pali dal 2001. Davvero tanti i portieri dirottati in panchina a beneficio di Gigi, 40enne e numero uno leggendario a livello mondiale -
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