Juventus, Pjanic: "Complimenti al Napoli, ma ha vinto la squadra più forte"

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Il centrocampista bianconero ha parlato così al termine della sfida col Verona: “Ho ringraziato Buffon perché è stato un onore giocare con lui. Il Napoli è stato un grande avversario, che bello essere entrati nella storia"

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La festa può finalmente cominciare, per la Juventus, che celebra il settimo scudetto di fila aggiornando un record stabilito lo scorso anno. Al termine della sfida col Verona, che ha sancito la fine del campionato bianconero, Miralem Pjanic ha parlato così ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo avuto un grande avversario che è stato il Napoli, ma noi abbiamo fatto parlare il campo e la squadra più forte alla fine ha vinto lo scudetto. È stato importante per tutti centrare l’obiettivo, siamo entrati nella storia e voglio fare i complimenti ai miei compagni e alla società. Ora godiamoci tutto questo perché la Juventus dal prossimo anno vorrà di nuovo vincere tutto”. È stata, ad ogni modo, anche l’ultima partita di Gianluigi Buffon con la maglia della Juve. “L’ho ringraziato, per aver avuto l'onore di condividere tanto con questo atleta e questa splendida persona, la sua carriera parla da sé. Mi dispiace che lasci la Juventus, ma merita gli applausi dell'intero mondo del calcio, è stimato dappertutto ed è un orgoglio aver potuto giocare con lui. Ho imparato tanto, gli auguro tutto il meglio e spero di rimanere in contatto” ha detto il centrocampista bosniaco in proposito del portiere.

Successo di squadra

Pjanic è stato senza alcun dubbio uno dei migliori calciatori della stagione della Juventus, anche grazie alle cinque reti siglate in campionato quest’anno. Eppure, non vuole meriti. “La mia stagione è il riflesso della squadra, faccio buone partite perché collettivamente giochiamo bene. Qui ho l'appoggio di grandi uomini e un ottimo staff tecnico. Sono molto felice” ha concluso il giocatore.

Barzagli: "Buffon ci mancherà"

Tra i protagonisti che hanno commentato una stagione faticosa ma soddisfacente, c’è anche Andrea Barzagli. “Questa medaglia è bella come le altre, ogni anno è sempre più bello e faticoso. Quest'anno abbiamo sofferto tanto per la conquista del campionato. È stata una bella giornata di festa, siamo contenti e ci stiamo godendo il momento. A Gigi ho sempre detto tutto, gli ho fatto i complimenti e mi mancherà, è stato un leader straordinario per questa squadra. È forse il portiere più forte di sempre. Nello spogliatoio quando parla lui stanno tutti ad ascoltarlo e questo è ciò che ci mancherà di più, la sua persona” ha detto il difensore. Che non ha nascosto come col sopravanzare degli anni sia cambiato il suo modo di interpretare il ruolo: “Quando si arriva a una certa età, giocare a certi livelli è molto una questione mentale, leggere una giocata è fondamentale e mi sono reso conto che negli anni ho perso molta reattività. Questo mi ha peggiorato in campo, ovviamente, perché poi davanti a giocatori rapidi e veloci se non si ha una lettura della giocata diventa difficile essere competitivi. Quindi ora sto sviluppando maggiormente l'esperienza, gli anni cambiano molto il modo di giocare ma bisogna sempre star bene fisicamente. Nonostante non abbia più la brillantezza di prima, sento comunque di poterci stare a certi livelli”.

Benatia: "Che tristezza dopo Napoli"

Mehdi Benatia è orgoglioso di aver trovato il modo di rispondere ai detrattori della Juventus. “L'anno scorso non riuscimmo a festeggiare bene che avevamo la finale di Champions, ora sono contento che possiamo farlo. Sono stato meglio dell'anno scorso e ho giocato di più, ma queste sono vittorie di gruppo, sono contento che abbiamo fatto una grandissima stagione. Abbiamo ricevuto tante critiche, anche perché dopo sei anni si è in attesa che vinca qualcun altro. In campionato ci sono stati tanti momenti belli, il gol contro la Roma e la doppietta in Coppa Italia sono sicuramente i più belli. Mi sono intristito dopo la partita col Napoli, con il Real io non ho responsabilità, il mio intervento era corretto e Vazquez si è buttato. Col Napoli invece avevo fatto un'ottima partita ma ho perso quella marcatura e per una settimana sono stato giù di morale. Ma abbiamo saputo rialzarci e così anche se tutti erano pronti a festeggiare, alla fine l'abbiamo fatto di nuovo noi”. Il segreto del successo bianconero è sempre lo stesso: “Qui c'è una mentalità diversa, vincente. Ci sono giocatori che sanno trasmetterti che significa vivere la Juventus e sono fondamentali nello spogliatoio. Anche Allegri è stato bravissimo a tenerci con la testa giusta fino alla fine, lo dimostra il gran numero di punti fatti. Buffon è un fenomeno dentro e fuori dal campo, il suo addio lascerà un grande vuoto. Ora penso al Mondiale poi vedremo cos'è meglio per me e per la Juve”.