Milan-Juventus 4-2, gol e highlights: segnano ancora Ibra e Rebic

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Dopo il successo contro la Lazio, i rossoneri vincono una gara straordinaria contro la Juve rimontando, nel secondo tempo, da 0-2. Bianconeri in vantaggio con Rabiot. Raddoppio di Ronaldo. Poi si scatena il Milan: Ibra segna su rigore accordato dopo VAR review. In meno di due minuti la ribaltano Kessié e Leao. Quarto gol di Rebic. La Juve spreca l’occasione di allungare sulla Lazio e resta a +7. Rossoneri momentaneamente quinti

MILAN-JUVENTUS 4-2 (Highlights)

47' Rabiot (J), 53' Ronaldo (J), 62' rig. Ibrahimovic (M), 66' Kessié (M), 67' Leao (M), 80' Rebic (M)

 

MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Conti (82' Calabria), Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Kessié, Bennacer; Saelemaekers (60' Leao), Rebic (82' Krunic), Paquetà (46' Calhanoglu); Ibrahimovic (68' Bonaventura). All. Pioli

 

JUVENTUS (4-3-3): Sczesny; Cuadrado (78' Alex Sandro), Rugani, Bonucci, Danilo; Bentancur (94' Muratore), Pjanic (69' Ramsey), Rabiot (69' Matuidi); Bernardeschi, Higuain (69' Douglas), Cristiano Ronaldo. All. Sarri

 

Ammoniti: Paquetà, Bennacer, Bonucci, Conti

 

Nemmeno i più ottimisti avrebbero pensato di poter assistere a una gara così straordinaria, intensa, ricca di emozioni e colpi di scena così come è stata Milan-Juventus. Un match che riconcilia con il calcio e con lo sport in generale, ricco di spirito e di agonismo, dove c’è stato di tutto: duelli, ribaltoni, fair play, gioia (da una parte), amarezza (dall’altra). Il Milan batte una super Juventus. I bianconeri falliscono un semi match-point Scudetto sprecando una occasione più unica che rara. O meglio, era già successo, nel 2013, che la Juve fosse rimontata da un vantaggio di 2-0 a un 4-2: all’epoca era stata la Fiorentina a compiere l’impresa. Ma il Milan e il suo allenatore hanno replicato un capolavoro quando ormai la gara sembrava chiusa. Due gol in sei minuti, a inizio ripresa, che sembravano aver spianato la strada ai bianconeri. Ma non è stato così. La reazione del Milan è stata rabbiosa, con l’orgoglio di chi non si è dato per vinto. Sliding doors del match è stato il rigore accordato ai rossoneri per un fallo di mano di Bonucci su colpo di petto di Rebic, valutato al contrario in campo e poi corretto dal Var. Ibra ha suonato la carica, il resto lo hanno fatto Kessié, Leao e Rebic.

 

Già lescelte di inizio gara lasciavano presupporre un Milan a trazione anteriore con Rebic e Ibra insime dal 1’ e con Paquetà al posto di Calhanoglu non in perfette condizioni. Per Sarri solito 4-3-3 e la necessità di sostituire Dybala con Higuan e De Ligt con Rugani. Il primo tempo è scivolato via sul filo dell’equilibrio, con poche vere occasioni da gol ma con un Milan presente e pericoloso con i suoi uomini migliori. Dall’altra parte con la sensazione che la Juve in accelerazione potesse fare male in qualsiasi momento. Tanta aggressività in campo e duelli rinnovati a ogni occasione. Portieri poco coinvolti con interventi di ordinaria amministrazione.

La gara si è accesa improvvisamente a inizio ripresa. Pioli ha giocato la carta Calhanoglu ma è stata la Juve a travolgere per i primi 10’ il Milan. Rabiot ha dato vita a un coast to coast micidiale prima della conclusione finale finita all’incrocio dei pali per l’1-0. Sei minuti dopo, un pasticcio tra Romagnoli e Kjaer ha spianato la strada a Ronaldo per il raddoppio. Insomma, Juve in controllo e Milan tramortito. Ma la squadra di Pioli ha dimostrato di avere cuore, gambe e talento e ha provato, nonostante tutto, a giocarsela. La decisione del VAR ha premiato i rossoneri che hanno beneficiato di un calcio di rigore che Ibra si è preso la responsabilità (come con la Lazio) di trasformare. Improvvisamente la Juve si è spenta, mentre il Milan ha mostrato una condizione fisica, ma anche mentale, invidiabile: Kessié in percussione centrale, utilizzando Ibra di sponda, ha fatto 2-2 e nemmeno due minuti più tardi Leao ha sfruttato una giocata di Rebic (steso da un avversario) per presentarsi a tu per tu con Sczeszny: tiro leggermente deviato da Rugani e palla in rete. La Juve ha provato a reagire ma in modo confusionario, lasciando spazio al Milan. Rebic ha prima sfiorato il quarto gol e poi lo ha realizzato complice un clamoroso errore in disimpegno di Alex Sandro e successivo assist di Bonaventura. Gli ultimi dieci minuti, più recupero, sono stati concitati. I bianconeri, spinti dall’orgoglio, hanno provato a raccogliere i cocci, il Milan, che sta benone, ha controllato senza faticare nemmeno troppo. La squadra di Pioli ha vinto con merito portandosi momentaneamente al quinto posto, la Juve è crollata ancora nella seconda parte. Nonostante la sconfitta della Lazio a Lecce, il campionato resta aperto.

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