
Alcuni sono rientrati in Italia dopo una parentesi all'estero. Altri hanno ritrovato i colori di casa, come Ibra e i tanti colpi piazzati dal Genoa

ZLATAN IBRAHIMOVIC (Milan) - Il suo ritorno in rossonero ha dato la scossa a tutto l'ambiente Milan. Dopo gli anni alla Juve e all'Inter, lo svedese aveva vestito di rossonero nelle stagioni 2010-11 e 2011-12, vincendo uno scudetto, una Supercoppa italiana e il titolo di capocannoniere del campionato.
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"Non ho mai lasciato il Milan" sono state le sue parole più recenti - postate su Instagram - dopo il ritorno al gol a San Siro nel match di Coppa Italia contro il Torino. Dal suo arrivo (da svincolato dopo la MLS) la squadra di Pioli ha inanellato un pari e cinque vittorie consecutive tra tutte le competizioni.
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PATRICK CUTRONE (Fiorentina) - Ancora Milan, anche se il suo ritorno (in Italia) è avvenuto in un'altra piazza. Nel 2017-18 il salto in prima squadra, e i tanti gol. Prima "ruba" il posto ad André Silva e Kalinic, pagati non poco in estate. Poi insidierà anche Higuain. Nell'estate 2019 la sua partenza per la Premier: meta Wolverhampton, dove gioca 24 partite (raramente da titolare), segnando solo tre gol.
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Dunque il ritorno in Italia, a Firenze. Un'operazione in prestito oneroso, a 3 milioni di euro, più altri 16 per l'obbligo di riscatto che scatterà dopo 18 mesi.
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MATTIA CALDARA (Atalanta) - Con i colori dell'Atalanta si era fatto conoscere al grande calcio. Tre stagioni a Bergamo (intervallate da due prestiti a Trapani e Cesena) partendo dalle giovanili del club. Poi l'arrivo della Juve che lo compra nel 2017, lasciandolo alle dipendenze di Gasperini fino all'estate 2018.
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Il suo passato recente è noto: l'affare sull'asse Juve-Milan con coinvolti anche Bonucci e Higuain, gli infortuni e le pochissime presenze in rossonero. Ora il ritorno a Bergamo, in prestito per 18 mesi con diritto di riscatto.
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RAOUL BELLANOVA (Atalanta) - Il suo caso è un ritorno in Italia dall'estero. Esterno di destra delle giovanili del Milan, classe 2000, coi rossoneri solo qualche panchina in Serie A. Poi il passaggio al Bordeaux in estate (che già lo aveva bloccato dal gennaio 2019).

Tempo sei mesi ed ecco il ritorno, in prestito dai francesi e con destinazione Atalanta.

DIEGO LAXALT (Milan) - Altro ritorno in casa rossonera. Per lui una stagione al Milan nel 2018-19, e un totale di 29 presenze.
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Poi il rientro dal prestito dopo l'affare saltato col Wigan per Robinson come vice Theo Hernandez. Aveva passato gli ultimi sei mesi nel Torino.

MATTIA PERIN (Genoa) - Un ampio spazio lo merita il capitolo dedicato al Genoa, che ha deciso di rinforzare la squadra, in questa sessione invernale, puntando soprattutto sul legame già consolidato con alcuni giocatori. Uno di questi è proprio Perin, che in rossoblù trascorse sei stagioni della propria carriera, cinque di fila tra il 2013 e il 2018. Lasciando il club visibilmente commosso.

Alla Juve sarà vince di Szczesny al primo anno. Poi il ritorno (in estate) di Buffon gli farà perdere altre posizioni. E dunque il suo ritorno (in inverno) a Genova, in prestito secco.

MATTIA DESTRO (Genoa) - Altro Mattia, altro ritorno. Anche per Destro è un rientro in rossoblù, colori con cui esordì tra i professionisti nel 2010.

Da quel momento altre quattro squadre: Siena, Milan, Roma e Bologna, che lo ha girato in prestito al Genoa e con cui è in scadenza di contratto il prossimo giugno.

VALON BEHRAMI (Genoa) - Anche nel suo caso si tratta di un ritorno di lunga data. Dopo l'esordio tra i professionisti col Lugano, è proprio a Genova, sponda rossoblù, che muove i primi passi in Italia: nella stagione 2003-04 giocata in Serie B.

Nel frattempo Behrami cambierà ben nove squadre, tra Italia, Inghilterra, Germania e Svizzera (il Sion la sua ultima esperienza). Dunque ecco il ritorno da svincolato a gennaio, firmando sei mesi di contratto.

SEBASTIAN ERIKSSON (Genoa) - Anche per lui si tratta di un ritorno, stessi colori ma diversa squadra. Il centrocampista classe 1989 svedese aveva infatti già giocato per tre anni e mezzo in Italia, nel Cagliari.

Dopo il ritorno al Göteborg (la sua prima squadra) e una parentesi in Grecia, ha fatto anche lui rientro nella Serie A, preso dal Genoa a titolo definitivo.

IAGO FALQUE (Genoa) - L'ultimo colpo in ordine di tempo, ovviamente un ritorno. Aveva già giocato in rossoblù nel 2014-15, prima del passaggio alla Roma. Fu una vera e propria rivelazione di quella stagione.

Poi i tre anni e mezzo nel Toro, e l'ennesimo ritorno di questo mercato al Genoa, in prestito.

BIRKIR BJARNASON (Brescia) - Anche nel suo caso si tratta di un rientro in Italia. Nel nostro calcio aveva già vestito le maglie di Pescara e Sampdoria.

Il Brescia lo ha comprato a gennaio dopo la sua ultima avventura in Qatar nell'Al-Arabi. Un'operazione definita con la formula del prestito per 18 mesi.

LORENZO TONELLI (Sampdoria) - Ennesimo ritorno per l'ex terzino del Napoli, che aveva già giocato nella Samp nella stagione 2018-19, anche in quel caso in prestito dal club azzurro.

Dopo il ritorno al Napoli (dove ha passato questa prima parte di stagione) è seguito quello a Genova.

KEVIN BONIFAZI (Spal) - Parabola simile a quella di Tonelli, in costante viaggio tra due squadre. Nel suo caso Torino e Spal. A Ferrara già due stagioni per lui: nel 2016-17 in B (l'anno della promozione), e dunque nel 2018-19.

Tra i suoi due anni nella Spal si era inserito il ritorno al Torino, con cui ha giocato anche questi primi sei mesi di campionato. Ora di nuovo la Spal, e sempre in prestito.

ALBERTO CERRI (Spal) - Nell'ultima di giornata di mercato un nuovo ritorno a Ferrara. L'attaccante del Cagliari - arrivato in prestito - aveva già giocato al Mazza (anche lui come Bonifazi) nel 2016-17 in B, ma solo per sei mesi. Due gol stagionali per lui fino a gennaio.

ERVIN ZUKANOVIC (Spal) - Altro ritorno dall'estero. È il 2014 quando il bosniaco arriva in Italia: Chievo, Samp, Roma, Atalanta e poi Genoa, la sua ultima parentesi in A.

Seguirà, per lui, un avventura in Arabia Saudita nell'Al-Ahli Gedda. Dunque ecco il ritorno in Italia a Ferrara, a titolo gratuito.

MARVIN ZEEGELAAR (Udinese) - Scuola Ajax, già tantissime maglie indossate in carriera e il ritorno in bianconero. È il gennaio del 2019 (un anno fa) quando l'Udinese lo preleva dal Watford: giocherà, in quei sei mesi di campionato, undici volte.

Poi in estate il ritorno in Premier (ma senza mai giocare), e dunque il nuovo rientro in Italia proprio questo inverno, a titolo definitivo e sottoscrivendo un contratto fino al 30 giugno 2022.

BRUNO PERES (Roma) - Non un vero e proprio acquisto, ma pur sempre un ritorno (dal prestito e in giallorosso), dopo i due anni alla Roma nel 2016-17 e nel 2017-18.

La sua ultima avventura in Brasile non è stata positiva: dopo il prestito al San Paolo, il terzino era passato la scorsa estate allo Sport Recife. Avventura durata appena quarantasette giorni prima della rescissione e del ritorno al San Paolo. Poi la fine del prestito e il rientro nella capitale.

VICTOR MOSES (Inter) - Non in Serie A, ma pur sempre un ritorno… dal suo vecchio allenatore. Proprio Antonio Conte aveva rilanciato la carriera nel nigeriano nel Chelsea.

I due si sono dunque ritrovati. Il suo arrivo si è chiuso in prestito con diritto di riscatto a 12 milioni di euro.

DIEGO DEMME (Napoli) - Altro ritorno in senso lato, in quella che è la terra d'origine dal papà: l'Italia. Tedesco di Herford e da sempre in Germania (le ultime stagioni in Bundes col Lipsia), ma di padre calabrese e di nome Diego, proprio in onore di Maradona. Se non è un ritorno… poco ci manca.