Superbike, il bilancio di Losail: brillano Rea e Ducati, fatica Razgatlioglu

MotoGp
Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

Dalle tre vittorie di Rea ai podi di Ducati, dal terzo posto in campionato artigliato da Lowes al passo indietro di Razgatlioglu, dalle difficoltà di Torres a quelle di BMW: tracciamo un bilancio dell’ultimo round stagionale del mondiale Superbike

Alla vigilia del round del Qatar Jonathan Rea si era detto scettico sulle proprie possibilità di vittoria, alla luce delle caratteristiche del tracciato che avrebbero teoricamente dovuto favorire la velocità delle Ducati.

In realtà, forse a sorpresa persino per lui, le tre gare del weekend hanno raccontato una storia diversa: le Rosse sono state indubbiamente molto rapide nei settori più “filanti”, ma con la propria Kawasaki Rea ha fatto la differenza nel misto, conquistando tutte le gare disponibili.

Il fine settimana di Ducati resta comunque molto positivo, con due podi a testa per i suoi piloti. Oltre alla lotta per la vittoria, tuttavia, il round del Qatar doveva decretare chi si sarebbe aggiudicato il terzo posto in campionato. Alla fine l’ha spuntata Alex Lowes, battendo la concorrenza del compagno di squadra Michael Van Der Mark e dell’uomo che erediterà la sua moto nel 2020, Toprak Razgatlioglu. Per tirare le somme del fine settimana, andiamo a vedere chi ha brillato sotto i riflettori di Losail e chi, invece, ha faticato più fatica.

UP

Jonathan Rea – Come detto in apertura, le sue preoccupazioni della vigilia sono state cancellate dai risultati: pole position e tre vittorie su tre. Veloce in tutte le condizioni di temperatura, Rea è stato il più abile nel gestire la vita della gomma in tutte le gare, condotte con una costanza impressionante. In Gara 2 piega la resistenza delle due Ducati rialzando il ritmo negli ultimi giri, avendo la meglio anche dopo un confronto corpo a corpo; la vittoria nell’ultima gara del weekend, peraltro, gli permette di salire a diciassette successi in stagione, uno in più rispetto a Bautista.

Chaz Davies – Dopo una Superpole disastrosa è costretto a costruire le prime due gare partendo da lontanissimo, dalla 12esima posizione sulla griglia. La sua Gara 1 è un capolavoro e quel secondo posto non troppo distante da Rea aumenta il rammarico per aver dovuto stressare le gomme nella rimonta. Quinto in Superpole Race e quindi sulla griglia di Gara 2, parte male nella gara lunga e nei primi giri deve sgomitare per tornare in zona podio, ma alla fine riesce a prevalere su Bautista e fare secondo. Il feeling con la Panigale V4R è indubbiamente cresciuto e questo dev’essere un punto di partenza positivo per il 2020.

Alex Lowes – Il più sottovalutato dei tre contendenti al terzo posto finale, nonostante lo occupasse già prima di questo weekend. In Qatar l’inglese sfodera una grinta sorprendente e dopo un giovedì poco convincente riesce a raddrizzare le cose in FP3, trovando un’ottima forma per Superpole e gare. Con due terzi posti e un quarto centra l’obiettivo terza posizione in classifica, stando sempre davanti a Van Der Mark e dimostrandosi superiore a Razgatlioglu. Chiuso il capitolo Yamaha, la curiosità di vederlo in sella alla Kawasaki ufficiale è tanta.

DOWN

Toprak Razgatlioglu – Il turco ci ha abituati fin troppo bene da Imola in poi, diventando nel corso della stagione una carta da podio costante. In Qatar incappa invece in un weekend più opaco del solito, proprio nel momento più importante dell’anno. In Gara 1 commette un errore mentre è in lotta per il quinto posto e finisce nella ghiaia, chiudendo 11esimo; addirittura un problema tecnico gli impedisce di prendere il via per la Superpole Race. Al netto di tutto ciò, l’impressione è che però contro questo Lowes ci fosse ben poco da fare. C’è comunque una nota positiva nel fine settimana di Toprak: dopo la vittoria del titolo riservato ai piloti indipendenti, Razgatlioglu regala al team Turkish Puccetti Racing il primato nella classifica per i team “privati”.

Jordi Torres – Ultima parte di campionato in calando per il pilota spagnolo del team Pedercini, che lamenta la mancanza di cavalleria della propria ZX-10R sui lunghi rettilinei del Qatar, pista sulla quale vinse la sua unica gara in Superbike in sella all’Aprilia. Archiviata una stagione di alti e bassi, con tante presenze in top10 e il picco di velocità nel weekend di Laguna Seca, pilota e squadra guardano con positività al prossimo anno, quando il numero di moto nel box raddoppierà: la presenza di Lorenzo Savadori potrebbe essere non solo uno stimolo, ma anche un aiuto per Jordi, avendo qualcuno con cui confrontarsi all’interno del team.

Tom Sykes – La fase positiva di BMW si è esaurita piuttosto in fretta e, al di là delle buone posizioni del giovedì, le moto di Monaco faticano a ingranare anche a Losail. Sykes cade in Gara 1 e non convince nelle altre due corse, soffrendo parecchio e non solo in termini di velocità di punta sul dritto. Va comunque detto che le nuove S1000RR sono moto giovani e acerbe, ancora fragili, ma dal potenziale certo. Averle fatte debuttare nel mondiale con un anno di anticipo potrebbe dare i propri frutti in futuro, forse già dal 2020, quando Sykes sarà affiancato nello sviluppo da un pilota veloce ed esperto come Eugene Laverty.