Dieci buoni motivi per seguire il Mondiale di Superbike ormai alle porte. Il via il 29 febbraio con il Round d'Australia a Phillip Island, live su Sky Sport MotoGP (canale 208)
Perché Jonathan Rea ha scritto e sta ancora riscrivendo la storia di questo sport. Il fenomeno dell'Irlanda del Nord, terra grazie a lui non solo di grandi Road Racer, parte da 5 mondiali SBK consecutivi e 88 vittorie... può fare 100 dato che negli ultimi tre campionati ha sempre vinto più di 15 gare. Comunque andrà a finire, lui per il titolo ci sarà, è certo.
Perché sarà fantastico vedere Scott Redding sulla Ducati. Resta un cavallo pazzo nel bene e nel male ma sicuramente darà il 110% per fare vedere che la pasta del top rider c'è, sotto tanto "colore". Ha vinto il BSB al debutto lo scorso anno, dopo essere rimasto senza una sella in MotoGP. È tornato da un purgatorio che gli è servito per resettarsi e rilanciarsi. Adesso ha tutto, un top team come Aruba Ducati che crede in lui e una Panigale V4R più matura, e potrà/dovrà dimostrare il suo reale valore.
Perché cinque case costruttrici come Kawasaki, Ducati, Yamaha, Honda e BMW credono nel WSBK e mai come oggi ci stanno investendo. I factory team sono veramente squadre con mezzi importanti a disposizione e il mondiale è tornato ad essere di altissimo livello. Ci sono 10 factory bikes senza contare che alcuni indipendenti hanno mezzi con poco da invidiare a quelli ufficiali, pensiamo ad esempio a Ten Kate, Puccetti e Barni.
Perché la griglia, dopo le difficoltà degli scorsi anni, è tornata ad essere di quelle importanti. Adesso oltre alla qualità dei partenti c’è anche quantità con 22 moto al via. Sono poi ben 10 i piloti che hanno già vinto almeno una gara: Rea, Lowes, Sykes, Laverty, vd Mark, Razgatlioglu, Davies, Bautista, Haslam e Baz e si attende a breve un certo Redding...
Perché Toprak Razgatlioglu sulla Yamaha R1 del team Crescent è tutto da scoprire. Il ragazzo, che ha assaggiato il sapore della vittoria lo scorso anno, sa dare spettacolo, guida come pochi e se riuscirà anche ad essere "consistent", maturando, sarà dura per tutti batterlo. Rea lo sa benissimo, se lo aspetta (e ce lo aspettiamo anche noi).
Perché scoprire cosa potrà fare Alvaro Bautista con la Honda sarà bellissimo. HRC è tornata ad essere presentissima nelle derivate di serie, la CBR1000RR-R promette finalmente di essere all'altezza della migliore concorrenza dopo anni di grandi sofferenze. Per ora ha un gran motore e va come un missile e se in Giappone riusciranno a far progredire l'elettronica come ci si aspetta, sarà dura per tutti. HRC non corre per fare presenza nel mondiale delle derivate di serie, lo fa solo per vincere.
Perché anche tra gli Independent team ci sarà lotta durissima. Puccetti ha sostituito la stella Ratzgatlioglu sulla Kawasaki ZX10RR (di quelle buone) con il rientrante Fores che due anni fa era andato fortissimo con Barni Racing e Ducati. Una verdona di Akashi la schiererà anche per il team Pedercini con Sandro Cortese, ripartiti da zero dopo le vicissitudini con l’ex main sponsor. .
Restando in Giappone (come costruttore), Ten Kate è un top team ed un partner commerciale di Yamaha. La R1 di Baz è di quelle sicuramente competitive ed aggiornate. Con Iwata è confermato anche il GRT con i debuttanti Caricasulo (italianissimo e secondo nel mondiale Supersport 2019) e Gerloff presenza Born in the USA direttamente da Moto America.
In casa Ducati spazio per il Barni Racing con Camier (atteso in pista dopo un nuovo ko) e Go Eleven con il nostro Rinaldi (e sospensioni Ohlins e non più Bitubo) a cui si aggiunge il team brianzolo Motocorsa che affida una Panigale V4 a Mercado. Honda sarà al via anche tra gli indipendenti confermando la partnership con Althea Mie Racing, con una CBR perTakahashi e la seconda ancora da assegnare.
Perché rivedere Aprilia in pista farà piacere a tutti. Sì tratterà solo di un assaggio con alcune wild card in previsione di un impegno concreto, si spera, nel 2021. A rappresentare la casa di Noale sarà il team Nuova M2 Racing, che schiererà il francese Christophe Ponsson sulla RSV4 con cui partecipa anche al CIV Superbike.
Perché oltre alla top class Superbike ci sono anche Supersport e Supersport 300. Nella seicento, la categoria di mezzo, saranno presenti Yamaha, Kawasaki, Honda e MV. La casa italiana schiererà i nostri Fuligni e De Rosa a cui si aggiunge il campione del mondo in carica Krummenacher trionfatore lo scorso anno davanti a Caricasulo in una battaglia fratricida nel team Evan Bros. Il team campione con Yamaha risponderà con Andrea Locatelli, dalla Moto2 GP mentre Puccetti conferma Mahias affiancandogli Ottl, anche lui in arrivo dal Motomondiale.
Perché Sky Sport conferma anche per il 2020 il massimo della copertura con tutti i round di Superbike, Supersport e Supersport300 live sul canale 208 Sky Sport MotoGP senza dimenticare skysport.it, l'app SkySport e gli account social per aggiornamenti e news. Dal 29 febbraio quindi buona Superbike a tutti!