Andrea Dovizioso a Sky: "Dopo la MotoGP, mi piacerebbe gareggiare in motocross"
#casaskysportIl pilota della Ducati è stato ospite di #CasaSkySport: "Sento la nostalgia della pista, è davvero pesante. Non ho ancora un contratto per l'anno prossimo, non ho programmi predefiniti, dipenderà da tanti fattori. Dopo la MotoGP, mi piacerebbe gareggiare in motocross. Il rinnovo di Marc Marquez mi ha sorpreso, da parte sua mi sarei aspettato una sfida su un'altra moto"
Dal sogno di vincere il titolo MotoGP al futuro in motocross, passando per le rinunce quotidiane a causa dell’emergenza coronavirus. Sono tanti i temi affrontati da Andrea Dovizioso a Sky Sport 24, ospite di #CasaSkySport insieme a Guido Meda e Mauro Sanchini. I tifosi del pilota Ducati, intervenuti da casa, hanno iniziato subito forte chiedendo al Dovi quale moto gli piacerebbe guidare: "A noi piloti piacerebbe provare tutte le moto – risponde Andrea –. Quando corri contro gli avversari ti fai un’idea delle loro moto, ma non puoi conoscere tutti i dettagli, non puoi conoscere tutti i lati negativi delle moto degli altri, quindi avresti voglia di provarle tutte. Difficile scegliere una moto da provare, mi piacerebbe provarle tutte. Sono un pilota meno folle degli altri? Ho il mio metodo molto controllato di vivere le gare, ma tutti i piloti che corrono a questi livelli hanno una componente di follia dentro di sé".
"In Qatar me la sarei giocata"
La prima gara della MotoGP in Qatar è stata rinviata a causa dell’emergenza coronavirus. "Me la sarei giocata in Qatar, ma c’erano almeno sei-sette piloti che si sentivano pronti a vincere – spiega Dovizioso –. Quest’anno ci sono tante moto e tanti piloti talentuosi che possono vincere. Abbiamo lavorato bene durante i test, ma con due sessioni non ci fai tanto, considerando che arriviamo ai test dopo due mesi di stop. Non hai neanche le energie per usare tutti i tre giorni interamente per lavorare".
"Per diventare un pilota serve passione"
"Più che diventare un pilota MotoGP, bisogna capire se c’è la vera passione per diventare un pilota, poi dipende a che livello – risponde Dovizioso, a un bambino che chiedeva come diventare un pilota professionista –. Di base bisogna avere passione, tanta passione. Prima di arrivare alla MotoGP ci sono tante categorie, tante difficoltà, tante gioie da vivere. Ma prima di tutto serve la passione".
"Vincere in volata? Adrenalina indescrivibile"
Dovizioso rivive l’emozione della prima vittoria nel Motomondiale: "È stata in Sudafrica dopo una battaglia con Locatelli, l'adrenalina di quando vinci in volata è un'emozione indescrivibile, è talmente forte che non saprei dargli una definizione. Mentre la mia prima vittoria in MotoGP, nel 2009 in Inghilterra, non l’ho vissuta bene perché non era una vittoria di sostanza, stavo facendo fatica con la moto, eravamo a Donington in una situazione particolare sotto la pioggia, con Rossi che era caduto. Sapevo di dover essere più competitivo su certi aspetti, quindi non l’ho vissuta come la prima vera vittoria. Due anni dopo abbiamo fatto un grande step con la Honda. Ci sono voluti parecchi anni per tornare a vincere, perché ero forte su certi aspetti, ma non su altri. Poi alcune persone come Simone Battistella, il mio manager, mi hanno aiutato a capire su cosa potevo lavorare per migliorare. Puoi essere forte, ma non a sufficienza in confronto ad alcuni avversari. La prima gara in assoluto invece non la ricordo, iniziando a correre a quattro anni fai delle gare con amici, ne ho fatte talmente tante che non ho in mente quale sia stata la prima".
"Sento la nostalgia della pista"
Anche i piloti, proprio come tutti, stanno trascorrendo questo periodo di emergenza in casa per via della pandemia da coronavirus: "Come vivo questo momento? Sento la nostalgia della pista, è davvero pesante – racconta Dovizioso –. Siamo abituati a essere sempre in giro, non ho mai tempo per me. In questo momento invece non riesco a sentire quella sensazione di stanchezza dopo una giornata di allenamento in motocross, sono sensazioni stupende che ho provato per tutta la vita, adesso posso allenarmi in palestra, ma andare in moto è completamente un'altra cosa. Non c’è mai stato uno stop forzato così lungo, questo ci porta a riflettere sulla vita. Tornare in pista? Dobbiamo prima capire se torneremo a vivere in modo normale per riuscire a viaggiare. Sono coinvolte tante nazioni nel Motomondiale e in questo momento è impossibile organizzare un evento, vedremo quando sarà possibile pianificare un calendario, ma non credo che torneremo in pista a breve".
"Resto lontano dai riti scaramantici"
Tanti piloti si affidano a riti scaramantici prima di salire in sella. Dovizioso si differenza anche in questa caratteristica: "Mi sono imposto di non attaccarmi a questi aspetti, c’è chi ci crede e chi no. Io cerco di restarne il più lontano possibile per non esserne condizionato. Mi viene istintivamente di mettere sempre per primo il guanto sinistro e lo stivale sinistro, ma questa è abitudine, non è un rito scaramantico. Andare in bagno subito prima della gara? Anche quello non è un rito scaramantico, se inizi a bere tanti litri d’acqua dalla mattina, succede che poi hai certe necessità….".
"Vincere il Mondiale? La possibilità c'è"
L’intervista entra nel vivo e arriva la domanda cruciale da parte di un tifoso di DesmoDovi. C’è la possibilità di vincere il Mondiale quest’anno? Dovizioso risponde così: "La possibilità di vincere il Mondiale c’è e ci deve essere, iniziare la stagione senza questa credenza è complicato. Però è difficile vincere il titolo MotoGP, noi l’anno scorso abbiamo tenuto duro fino a Barcellona, ma non eravamo pronti per vincere veramente, con un Marc Marquez che ha vinto per distacco. Quest’anno ci sono altri quattro-cinque piloti che possono vincere il Mondiale, ma in questo sport può succedere di tutto, sicuramente se lavori bene hai modo di indirizzare la stagione verso la strada giusta. Quando si è in tanti a lottare per il campionato, hai un vantaggio sei hai qualcosina in più, dato che gli altri piloti lottano tra di loro per le altre posizioni. Ma quest’anno ci sarà ancora più concorrenza per il titolo, l’anno scorso fino a metà stagione io, Marquez e Rins eravamo i piloti in lotta per il Mondiale, ma poi dalla seconda metà di stagione sono arrivati anche altri piloti sul podio. Per quest’anno inserirei subito anche le due Yamaha tra le moto capaci di vincere, quindi siamo in tanti pronti a lottare. Quando sei a questi livelli e ti giochi delle gare, è una questione di rifiniture, sappiamo quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. La gente dimentica facilmente quanti secondi perdevamo anni fa. Oggi è difficile continuare a migliorare. Siamo particolarmente bravi su certi aspetti, soprattutto nell’avere idee innovative rispetto agli avversari. Eppure gli altri sono più competitivi su altri aspetti, ma credo sia normale. Ci stiamo lavorando da anni, miglioriamo un po’ alla volta, ma non è facile".
"In futuro mi piacerebbe gareggiare in motocross"
Diversi tifosi hanno chiesto a Dovizioso cosa vede nel suo futuro da pilota. "Futuro su quattro ruote? Mi piacerebbe provare varie categorie, fare altre esperienze con le auto. Ci sono delle quattro ruote che si avvicinano all’adrenalina delle moto, tipo il rally o il rally cross. Ho fatto l’anno scorso un’esperienza in DTM a Misano, è stata tosta perché si trattava di una gara vera, ma mi sono divertito. Nella mia mente non c’è il ritorno in Superbike, anche se non so quanto correrò in MotoGP, non ho ancora un contratto per l’anno prossimo. Se sei in una situazione buona in MotoGP, se lotti per il titolo, tendenzialmente non vai in Superbike. C’è più il motocross nella mia mente, vorrei fare delle gare quando smetterò con la MotoGP, dato che al momento non posso. Non ho programmi predefiniti, dipenderà da tanti fattori. Perché ci alleniamo in motocross? Io lo faccio con una programmazione, con un senso, non lo faccio solo per divertirmi. È il mio allenamento di cardio, simula la MotoGP, e intanto sei su una moto, anche se in una situazione completamente diversa".
"Il rinnovo di Marquez mi ha sospreso"
Marc Marquez ha rinnovato con la Honda per altri quattro anni. Una scelta che ha spiazzato Dovizioso, come spiega lui stesso: "Mi ha sorpreso molto, non me lo sarei mai aspettato. Anzi, avevo proprio un’opinione completamente diversa rispetto a quello che poi Marc ha realmente fatto. Ma su queste decisioni importanti ci sono sempre dei retroscena che non conosciamo. Da parte sua mi sarei aspettato una sfida su un’altra moto, ma quando un pilota vince così tanto può decidere ciò che vuole", conclude DesmoDovi.