Joan Mir campione del mondo della MotoGP 2020: l'editoriale di Paolo Beltramo. FOTO
Paolo Beltramo attraverso 10 immagini realizza il ritratto di Joan Mir, al suo primo titolo in MotoGP: "Approdato in top-class nel 2019 per intuizione di Brivio, nel 2020 è autore di una maturazione incredibile, che lo porta a trionfare su una Suzuki per lui perfetta. Un ragazzo intelligente, educato, gradevole, divertente quando si può, serissimo quando corre"
Joan comincia a correre e vincere molti campionati di minimoto e minimotard dai 10 ai 12 anni sulla propria isola: Maiorca, una specie di terra benedetta per gli sportivi e non soltanto.
Lì sono nati Jorge Lorenzo, il compianto Luis Salom, Augusto Fernandez, Izan Guevara e uscendo dal garage uno come Rafa Nadal.
In più, sul lungomare di Palma, ci sono la Fondazione Mirò e un Hotel Museo che Joan Mir conosce bene amando l’arte del suo quasi omonimo che ha scelto Maiorca per vivere e morire. Un ragazzo intelligente, educato, gradevole, divertente quando si può, serissimo quando corre.
Nel 2016 col Team Leopard (ma su una KTM) corre in Moto3 avendo come compagni di squadra Fabio Quartararo e Andrea Locatelli (campione SSP quest’anno), uno squadrone che lo porta nel 2017 (con Honda) a stravincere il titolo.
Nel 2018 passa in Moto2 col Team Marc VDS come compagno di Alex Marquez: fa tre podi e finisce sesto (nella foto il podio di Le Mans: Marquez 2°, Mir 3°)
Ma per lui l’attesa per la MotoGP è finita e l’anno scorso sale in Suzuki come compagno di Alex Rins grazie all’intuizione di Davide Brivio e per scelta sua.
È una stagione difficile e si fa anche male nei test a Brno, ma capisce che deve addolcire il suo stile, che deve essere più sereno e tranquillo senza l’ansia del risultato, che deve rispettare le gomme.
Una maturazione incredibile che lo porta a vincere il titolo alla sua seconda stagione con una moto su di lui perfetta.
Per me uno che riesce ad essere così maturo a 23 anni, che capisce di essere un privilegiato nel fare così bene quello che ama, che guarda fuori dal sogno e dice che la pressione vera la subisce chi non ce la fa a pagare l’affitto a fine mese, o che perde tutto per questa situazione.
Quanto a lui si è imposto per questa fase finale del campionato un regime di isolamento durissimo. Con Marc Marquez vedremo, ma col Covid non si vince. Per me un Grande.
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