MotoGP, la pagella di Mir per il Mondiale 2020: educato, freddo e intelligente
suzukiSimpatico, educato e intelligente, ma quando guida diventa freddo, duro e tosto: questo è il ritratto di Joan Mir, pilota diventato un po' a sorpresa campione del mondo MotoGP 2020. In attesa di vedere se Marc Marquez sarà in grado di contrastarlo nel 2021, lo spagnolo della Suzuki affina il suo grande talento, consapevole di avere alcuni aspetti da migliorare per il prossimo campionato (primo fra tutti, il tempo in qualifica)
Una sola vittoria, nessuna pole, ma il campionato più importante del mondo delle moto in tasca. Strano? Sì. Fortuna? Anche. Bravura e concentrazione? Moltissime. 7 podi su 14 gare con, oltre all’unico successo, 3 secondi e 3 terzi. Poco? No, perché sufficiente insieme agli altri 4 piazzamenti a punti per raccogliere più di tutti. Joan è stato bravissimo soprattutto a non farsi sopraffare dalla pressione, dalla tensione e ha preso soltanto 3 zeri su 14, l’ultimo in Portogallo a Portimao, quando era già campione e quindi poco importante, probabilmente frutto di rilassamento e di difficoltà della Suzuki ad adattarsi a quella pista. I suoi rivali sono stati molti, perché molto altalenanti. All’inizio Fabio Quartararo insieme ad Andrea Dovizioso e Maverick Vinales, alla fine è cresciuto, ma era troppo tardi Franco Morbidelli. Il Morbido è l’unico ad essere stato tagliato fuori dalla lotta per colpe non sue.
Il contributo del team Suzuki
La base sulla quale Mir ha potuto vincere il titolo è la Suzuki. Intesa come squadra, come ambiente e come moto. Il team multinazionale guidato da Davide Brivio ha lavorato benissimo e ha reso gradevole, in una stagione così, stare nel paddock e correre. La moto, una volta capito il suo potenziale, è stata sempre perlomeno competitiva. Non la più potente, ma abbastanza per non aver troppi problemi di sorpasso con le V4 della concorrenza, sicuramente la più guidabile e semplice da mettere a punto, quella che ha subito meno i diversi climi, asfalti e che ha saputo utilizzare meglio le gomma Michelin. Mir aveva un compagno fortissimo, Alex Rins, che si è fatto male alla spalla all’inizio del campionato e questo l’ha ovviamente agevolato, ma il maiorchino non è tipo da farsi condizionare dagli eventi. Leggero, divertente, simpatico, educato, intelligente, quando guida diventa freddo, duro, tosto. Difficilmente si fa prendere da emozioni che ne condizionano la guida: rabbia, ansia, voglia di replicare subito non si tramutano quasi mai (nessuno è perfetto) in incapacità di razionalizzare, di aspettare il momento giusto.
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Il potenziale di Mir
Nella sua carriera ha ottenuto 27 podi, 12 vittorie, 2 Mondiali (Moto3 2017 e MotoGP quest’anno) e 2 pole, entrambe in Moto3 una nel 2016, una l’anno dopo dove ha dominato, nessuna in Moto2 e MotoGP. È evidente, quindi, che partire davanti a tutti non è parte delle sue priorità, che sono, invece, la messa a punto della moto per la gara. Il che si traduce in un vantaggio di prestazioni durante la corsa, ma spesso lo obbliga anche a rimonte difficili e lunghe. Al di là delle pole, deve migliorare la qualifica per partire più avanti, tutto il resto è ok. Insomma Joan Mir secondo me è un campione degnissimo, importante e arrivato un po’ a sorpresa visto che i favoriti erano molti altri. Un campione inatteso, anche se personalmente l’ho sempre considerato un potenziale grandissimo visto come aveva vinto in Moto3. Insomma per me bene. Facce nuove e simpatiche che non si vergognano di condividere le proprie gioie con chi soffre. Un cambio generazionale che è iniziato, poi vedremo se Marc Marquez riuscirà a fermarlo, rallentarlo ancora per un po’, ma insieme a Mir ci sono ragazzi forti e ambiziosi.
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PRO
- Intelligenza e freddezza
- Guida spettacolare ed elegante
- Capacità di cogliere le possibilità
- Insensibilità alle critiche marginali (non vince, non fa pole)
- Ottimo rapporto con chi gli sta intorno nel box
- Voglia di migliorarsi
- Grande sensibilità nella gestione delle gomme
- Capacità di rimontare anche moltissime posizioni
CONTRO
- Deve migliorare in qualifica
- Ora gli tocca vedersela con la popolarità, lo stress e gli impegni di un campione del mondo.
Insomma un pilota ***** 5 stars.