L'altra Honda si fa più grande

Honda LCR
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Nuove ambizioni per il team di Nakagami e Alex Marquez: il 2021 potrebbe essere l'anno buono per ottenere risultati già raggiunti da altri Team satellite come Pramac, Petronas, Gresini e Pons. Ecco perchè

MOTOGP, CALENDARIO PRESENTAZIONI 2021

Il Team LCR (Lucio Cecchinello Racing) ha spesso schierato un solo pilota, ma si è sempre comportato in modo assolutamente perfetto nei confronti della Honda creando così un legame molto forte con la casa giapponese. Con Cal Crutchlow è anche riuscito a vincere, ma soprattutto a far bene al di là delle doti o degli errori dei piloti. L'anno scorso con il riconfermato Nakagami ha preso una pole poi ha pagato l'eccessiva ansia del pilota giapponese, un pilota bravo, gentile, simpatico, umile, che in MotoGP inizia il suo quarto anno. Che sia lui il pupillo Honda, come accade sempre coi piloti nipponici è abbastanza evidente, ma è anche vero che se riuscirà a controllare il suo nervosismo e a bilanciare, come ha detto lui stesso, aggressività e dolcezza a secondo delle situazioni, beh, potrebbe sorprendere.

I numeri di Nakagami

In Moto2 Naka ha ottenuto 14 podi (2 vittorie, 4 secondi e 8 terzi), non male: anche se non è un palmarès da top rider c’è chi ha fatto molto peggio. A sentirlo parte convinto, più sicuro dopo aver lavorato su sé stesso, sulla sua fragilità emotiva, tutto l'inverno. Così, anche considerando che Honda sembra aver lavorato molto portando un telaio e un forcellone nuovi, più molti altri particolari invisibili, il giapponese di Cecchinello potrebbe infilarsi spesso nel gruppo dei migliori o di quelli immediatamente dietro. Con la possibilità di realizzare intanto il sogno di vincere la prima gara in MotoGP e poi chissà…

L'unveiling

Presentato il team LCR Idemitsu di Nakagami

Gli obiettivi di Alex Marquez

Alex Marquez è invece approdato dove avrebbe dovuto stare anche lo scorso anno. Il posto all'esordio su una moto coi colori ufficiali e per di più di fianco ad un fratello come il suo era un azzardo. Poi Marc si è fatto male subito, ma l'azzardo è rimasto: se prima aveva tutte le attenzioni sul paragone con Fenomeno, dopo l’infortunio era lui l'unico pilota HRC in pista (con il collaudatore Bradl) e ovviamente tutti erano attentissimi alle sue prestazioni.

Dopo un inizio da studente che cerca di capire come funziona in quella facoltà così difficile, ha avuto un periodo molto buono, con due secondi posti e altre belle gare finite male. Secondo me si troverà meglio in questa squadra esterna, ma dotata di moto al 100% ufficiali e di un ambiente più familiare. Per il terzo anno consecutivo Alex non ha potuto allenarsi con suo fratello, ma ci ha messo impegno e qualche dritta l’avrà pure avuta. Insomma spesso accade che la pausa invernale compia l’apparente miracolo di cambiare in meglio i piloti. Questione di testa, di ego, di maggior sicurezza, di conoscenza di ciò che si va ad affrontare.

Fotogallery

Honda LCR, i dettagli della moto di Alex Marquez

Le ambizioni del team

Insomma la squadra con due piloti in sella a due moto diverse nella colorazione (come Avintia con Bastianini e Marini) secondo me parte con legittime ambizioni. Ha esperienza e abitudine alla MotoGP, usufruisce di un appoggio forte e ufficiale da parte di Honda, ha meno pressione e un po' di tempo per far crescere ulteriormente i suoi piloti con una certa calma e la certezza di poter guidare una moto con caratteristiche vincenti come hanno dimostrato, pur senza riuscirci, proprio i due che quest'anno saranno compagni di squadra. LCR ancora non ha ottenuto risultati paragonabili ad altri Team satellite come Pramac, Petronas, Gresini e Pons dei bei tempi, ma è sempre lì, efficiente, paziente, pronta a cogliere il suo momento. E chi sa che non sia questa la volta buona?