Marquez dopo il successo nel GP Germania: "Oggi ha vinto l'uomo, prima del pilota". VIDEO
Sachsen-KingLo spagnolo racconta l'emozione del primo successo dopo il ritorno dall'infortunio: "Rispetto al pilota, questa vittoria è più importante per l’uomo Marc. Il pilota non è ancora lo stesso di prima, vedremo se in futuro potrò tornare a guidare come voglio io. È stato un periodo duro, un momento così non si supera da solo: per questo ringrazio i dottori, la Honda e la mia famiglia. Ho parlato con Doohan per capire come si sentiva dopo il suo incidente, mi ha aiutato molto"
Ci sono giorni in cui lo sport manda messaggi di grande valore, che possono aiutare chiunque si trovi in difficoltà. Marc Marquez di difficoltà ne ha dovute superare tante, a partire da quel maledetto 19 luglio 2020, data in cui subì la frattura dell’omero destro nel GP di Jerez, prima gara del Mondiale 2020. Sono seguite tre operazioni al braccio e infinite polemiche sul ritorno in pista di un campione come Marc. Lo spagnolo ha lavorato sodo, ha sofferto, ha ricevuto critiche, ma non ha mai perso la speranza di poter tornare a vincere. In Germania lo ha finalmente dimostrato, su un circuito che adora, lanciando un messaggio non solo a chi non credeva più in lui, ma soprattutto a chi da casa lo guarda e spera di poter vincere la propria battaglia. Marquez ha dimostrato che si può tornare a sorridere dopo un episodio sfortunato, se alle spalle hai qualcuno che crede in te: "È stato un periodo duro, un momento così non si supera da solo: per questo ringrazio i dottori, la Honda, il team, la mia famiglia. Da solo non si va da nessuna parte – spiega il pilota, intervistato da Sandro Donato Grosso –. È vero, questo è un circuito favorevole per le mie caratteristiche, ma mentalmente era un momento complicato, arrivavo da tre cadute consecutive, non era facile guidare in gara".
"Vivo il presente, al passato penserò dopo il ritiro"
Ma come si fa a correre, senza ripensare all’infortunio e al lungo recupero? Marquez risponde così: "Mi sono limitato a guidare, senza pensare ad altro, al resto, al passato. Nello sport devi vivere il presente, al passato devi pensarci dopo il ritiro. Mi sono preso qualche rischio, quando ha iniziato a piovere ho pensato ‘questo è il mio giorno’. Poi sul rettilineo finale ho provato una grande emozione. Prima della gara Puig mi ha detto ‘Lo sai che devi vincere’. Voleva aiutarmi, mi ha fatto sentire convinto nelle mie capacità. Sono uscito cattivo già dalle Libere 1. Tra l’altro è stato il primo weekend in cui non ho sentito limitazioni fisiche. Questa volta abbiamo vinto noi, ma ad Assen torneremo alla normalità".
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Dalla caduta al successo: la rinascita di Marquez
"Parlare con Doohan mi ha aiutato molto"
C’è una persona che ha aiutato Marquez più delle altre. È Mick Doohan, la leggenda australiana della Honda che dominò il Motomondiale negli anni '90. La storia di Marquez ricorda quella di Doohan, che nell’incidente di Assen del 1992 rischiò di perdere la gamba destra. Soltanto l’abilità e le cure amorevoli del dottor Costa riuscirono a salvargli la gamba. Due mesi dopo l’incidente, Mick era di nuovo in sella. Gli ci volle un altro anno per tornare a vincere, ma poi non si fermo più, conquistando ben cinque titoli mondiali consecutivi. Marquez spera di replicare l’impresa di Doohan. Ed è proprio con Doohan che ha voluto parlare per trovare le giuste motivazioni: "Quando sei in una situazione che non va bene, devi trovare una soluzione: ho parlato con Doohan, l’ho incontrato al Mugello, gli ho detto che volevo chiamarlo, per chiedergli del suo infortunio e del suo ritorno tra il 1992 e il 1993, per capire come si sentiva in quegli anni. Mentre Mick mi parlava al telefono, io ho chiuso gli occhi, rivedevo nelle sue parole tutto il mio percorso. Mi ha detto che non capiva niente sulla moto, faceva alcuni errori all’inizio, lui faceva una cosa e la moto un’altra, provava le stesse sensazioni che ho provato io sulla moto dopo il ritorno dal mio infortunio. Mi ha aiutato molto".
il retroscena
Marquez, telefonata a Doohan dietro la rinascita
"Non pensavo al braccio, ma alle ultime tre cadute"
Sono passati 581 giorni dall’ultima vittoria di Marquez a Valencia 2019. Quando Marc ha sentito di avere il successo tra le mani al Sachsenring, quale delle tante immagini gli girava per la testa? Lo spagnolo risponde così: "Onestamente quello che mi veniva in mente sotto al casco erano le ultime tre cadute negli ultimi tre GP a Le Mans, Mugello e al Montmeló. Non pensavo al braccio, sto lavorando mentalmente per cercare di dimenticare l’infortunio, questa è la soluzione migliore. Rispetto al pilota, questa vittoria è più importante per l’uomo Marc. Il pilota non è ancora lo stesso di prima, vedremo se in futuro potrò tornare a guidare come voglio io. Questa vittoria – sottolinea Marquez nel finale – è stata molto importante non solo per me, ma anche per la Honda”.