Luca Marini, il profilo in vista della MotoGP 2022: il pilota VR46 pronto al grande salto

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Guida bene e forte, Luca, se trova maggior convinzione nel suo talento può essere uno dei tanti piloti Ducati a festeggiare risultati importanti, nella nuova stagione al via il 6 marzo in Qatar. Rispetto all'anno scorso ha più esperienza in MotoGP, una Ducati superiore (la 2022) ed ancora più "in casa" con tutto l'ambiente, nel Mooney VR46 Racing Team

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Il gentile, intelligente ed educato "fratellino" di Vale nel Team di Vale ha la possibilità di fare quel salto che tutti si aspettano da lui che ha sempre utilizzato il primo anno in ogni categoria per imparare, capire, sentirsi a proprio agio sulla moto, lui così alto, e poi il secondo per dimostrare che si merita di essere nel mondiale a certi livelli perché guida bene e forte e riesce a adattare posizione di guida, set up alle sue caratteristiche.

Dopo la stagione di apprendistato del 2021, povera di exploit, quest'anno avrà una Ducati migliore, la 2022 e sarà ancora più "in casa" con l'ambiente, i meccanici, Uccio e magari ogni tanto Vale pronti a lavorare per un pilota che conoscono alla perfezione.

Puntare a risultati importanti si può

Nel 2020 ha sfiorato il titolo Moto2, quindi le qualità ci sono. Deve anche acquistare più convinzione nei suoi mezzi, nel suo talento che spesso non si può "programmare", ma deve diventare anche istintivo, automatico. Ma insomma, secondo me Luca Marini quest'anno sarà uno dei tanti piloti Ducati a mettersi in mostra e ad ottenere risultati importanti.

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Luca, Valentino e la mamma Stefania

Adesso poi mamma Stefania può concentrare tutti i suoi fluidi motociclistici su un solo figlio, riservando all'altro, Vale, quelli automobilistici, credo diversi e autonomi.

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