MotoGP, Marquez + Austin: è la cura per il digiuno della Honda

GP USA

Guido Sassi

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Tre marchi europei hanno vinto tutte le gare di inizio 2022: un successo a testa per Ducati, Aprilia e KTM. Per le case giapponesi invece è il digiuno più lungo di vittorie dagli anni '70, Marquez può essere l'uomo giusto per ritrovare il successo. Sabato 9 aprile la seconda giornata sul circuito di Austin: Libere 3 della MotoGP alle 16:55, Libere 4 alle 20:30, qualifiche alle 21:10. La gara di Austin domenica 10 aprile alle 20: tutto in diretta su Sky Sport MotoGP

QUALIFICHE LIVE - IL RIENTRO DI MARQUEZ

 

Aprilia e Ducati hanno dominato il GP dell'Argentina, con una doppietta di marchi italiani che non si vedeva dal 1973 al vertice del Motomondiale. Allo stesso tempo i giapponesi sono al punto più basso della loro storia: cinque gran premi senza una vittoria nipponica non si vedevano da 49 anni, anche se forse è presto per parlare di una svolta epocale. Sicuramente le due case italiane, più KTM, hanno dato una bella rinfrescata al panorama delle corse in pista, ognuno di questi marchi con un approccio differente. Aprilia è il brand con meno risorse del campionato, ha solo due moto in pista ma ha ottimizzato il proprio budget, con un mix unico di creatività italiana e operosità veneta che ha portato fino al successo di Aleix Espargaro. KTM è al vertice opposto di questa interpretazione: investimenti faraonici e un approccio rigorosamente teutonico. È un modo di operare fatto di tanta programmazione e una rigidità che fino a oggi ha pagato forse meno della spesa effettuata, ma ha pur sempre pagato. 

Orgoglio Ducati: 9 gare consecutive sul podio

Ducati sembra stare in mezzo, come la virtù: proprietà tedesca ma genio decisamente Tricolore, un baricentro che anche a livello di team vede quattro espressioni diverse di italianità (factory, Pramac, Gresini e VR46) al servizio del desmo, con 9 gare consecutive a podio. I risultati per ora parlano di una vittoria a testa nel Mondiale 2022 per i tre marchi europei, e i giapponesi costretti a inseguire come non mai gli avversari, che hanno portato in MotoGP un'aria nuova e decisamente frizzante.