L'Italia è reduce da due successi negli ultimi due anni (Morbidelli nel 2020 e Bagnaia nel 2021), in quello che è tradizionalmente un fortino Honda. Merito di Marc Marquez, che potrebbe anche essere in pista (anche se al rientro non potrà certo essere al 100 per cento). Tutte le statistiche del GP di Aragon. La gara della MotoGP domenica 18 settembre alle 14 su Sky Sport
Non potrebbe esserci momento migliore per gli avversari della Honda per attaccare i primati del marchio giapponese ad Aragon. I numeri per loro sono impressionanti: 7 vittorie e 7 pole, che, essendo 13 le gare disputate qui finora, rappresentano più della metà del bottino totale o, se vogliamo, l’occasione per i rivali di pareggiare il conto, anche se la partita è “Honda contro resto del mondo”. La Honda deve la gran parte dei suoi successi a Marc Marquez: qui ha vinto cinque volte e l’anno scorso ha sfiorato il successo, trovando in Bagnaia un avversario insormontabile. E proprio ad Aragon che tornerà a correre l'otto volte campione del mondo: ufficiale l'annuncio della Honda così come quello dello stesso fuoriclasse di Cervera che non saliva in moto dallo scorso maggio. Certo, la Honda non è solo Marquez, Marc almeno, visto che Alex è riuscito a finire al secondo posto qui nel 2020, ma senza il suo pilota di punta (e se ci sarà non potrà essere certo al 100 per cento), e senza il caro vecchio Pedrosa, il conteggio dei loro podi scende da 13 a 2: il suddetto di Alex e la vittoria di Stoner nel 2011. Con questi presupposti, Honda è costretta a giocare, ancora una volta quest’anno, in difesa ad Aragon, cercando di parare gli assalti della Ducati in primis e quindi della Yamaha, che qui ha vinto per l’ultima volta con Morbidelli nel 2020.
Morbidelli e Bagnaia ad Aragon
Nelle ultime due stagioni Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia hanno risollevato le sorti dei nostri colori ad Aragon. Fino al 2020 non avevamo mai vinto ad Aragon, nemmeno con il pluricampione Valentino Rossi, fermatosi al terzo posto, ottenuto nel 2013, 2015 e 2016. La maledizione sembrava perpetrarsi, con altri 3 podi (2 di Dovizioso e uno di Iannone) nel 2018 e 2019, ma nel 2020 Aragon ci ha finalmente sorriso, con il successo di Franco Morbidelli, ripetuto nel 2021 da Pecco Bagnaia. Il discorso è simile per quanto riguarda le qualifiche: solo un posto in prima fila per i piloti tricolori fino al 2018 (Dovi fu 2° in griglia quell’anno), un altro secondo posto di Morbido nel 2020 (Teruel) e finalmente la pole di Pecco dell’anno scorso. A comprendere quanto sia difficile il terreno ad Aragon, il fatto che siano solo tre i vincitori “non spagnoli” qui: oltre ai suddetti Morbidelli e Bagnaia, c’è solo Casey Stoner (2010-2011). Di più: nella prima gara del 2020, Fabio Quartararo ha interrotto una sequenza di 8 pole consecutive di piloti spagnoli su questo circuito. La tendenza sembra essersi invertita: un dominio spagnolo di vittorie durato dal 2012 alla prima gara del 2020 (vinta da Rins) ed un dominio di pole dal 2012 al 2019 (Quartararo in pole nel primo GP del 2020) sono stati interrotti e non sono ancora ripresi.