MotoGP, GP Australia. Miller: "Correre a Phillip Island? Come una danza"

padrone di casa
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

La MotoGP torna a Phillip Island a tre anni di distanza e i piloti sembrano entusiasti di poter guidare di nuovo su una pista unica al mondo. Il ducatista Jack Miller l'ha paragonata a una danza, di certo la parola chiave per questo tracciato è "fluidità", concetto ribadito da diversi piloti in conferenza. La gara della MotoGP è in diretta domenica 16 ottobre alle 5 italiane su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

GP AUSTRALIA, LA GARA DELLA MOTOGP LIVE

"Correre a Phillip Island è come un danza". Con una battuta quasi poetica Jack Miller ha riassunto il segreto di questo circuito. Il circuito di casa sua dove più della forza, spiega il pilota australiano, serve la fluidità. Ritmo, come in un ballo, scorrevolezza piuttosto che aggressività. Meglio un passo leggero, "per non perdersi" come è successo a lui la prima volta, "ma quando la impari, è una pista unica al mondo". Phillip Island con il suo rettilineo che sembra tuffarsi dentro l’oceano mette tutti d’accordo. "E’ una pista vecchio stile che richiede precisione e tecnica", spiega Pecco Bagnaia che nel 2019, l’ultima volta che vi si corse, arrivò quarto. "Con le sue curve veloci è adrenalina pura", prosegue il pilota della Ducati.

Il fascino di Phillip Island aldilà della pista

Una "pista grandiosa" con un ambiente fantastico ("Qui niente hotel, stiamo in casa, rilassati") e un’atmosfera calda e movimentata nei pub che richiamano frotte di tifosi durante il weekend di gara. "Qui arrivano molti fan, tutti appassionati di moto”, conferma Miller. Il fascino di Phillip Island è contagioso. Rossi l’amava senza riserve e ci vinse 8 volte, ma anche i pioti più giovani ne sono ammaliati. "I cambi di pendenza, il posteriore che scivola… - rimarca l'australiano - bisogna dosare la forza". "E’ una pista stretta - dice Miguel Oliveira, vincitore dell’ultimo gran premio in Thailandia - staccare al limite non serve, la chiave è la fluidità e capire le traiettorie nelle curve veloci". La 3, la 7, la 8 e la 9 spiega Quartararo, che tre anni fa si fece male alla caviglia, abbattuto nelle prime fasi di gara da Danilo Petrucci. “E’ un circuito molto rapido, ecco perché tutti lo amano”, ribadisce. L’ultimo a vincere qui è stato Marc Marquez, altro pilota innamorato di Phillip Island. “Bisogna partire bene e trovare il ritmo, la scorrevolezza - spiega il campione spagnolo -, perché se lotti con la moto fai troppa fatica, ad ogni giro sempre di più, e alla fine sei distrutto". Senza brusche frenate può essere persino d’aiuto a chi, come il pilota della Honda, fisicamente non è ancora posto. "Se trovi la fluidità, puoi fare tanti giri di fila". Fluidità, leggerezza, ritmo, come in una danza, appunto

bagnaia_stoner

vedi anche

Bagnaia: "Stoner mi aiuterà con i suoi consigli"