Morbidelli-Quartararo, il sabato a 2 facce di Yamaha

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Da una parte un Franco Morbidelli ritrovato, dall'altra un Fabio Quartararo in evidente difficoltà: è il sabato a 2 facce del box Yamaha, con la M1 meno attesa a lottare per il podio della gara sprint mentre la numero 20 del campione del mondo 2021 non va oltre il nono posto

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"La mia Yamaha oggi volava". Incalzato dalle domande nello studio Sky e sulle ali di una ritrovata fiducia Franco Morbidelli ha cercato di schernirsi per il quarto posto nella Sprint. Ha provato a tenere i piedi per terra, ma la sua M1 l’ha portato in alto, più di quanto lui stesso sperasse. "I ragazzi del box hanno fatto un gran lavoro", ha spiegato, ma senza convincere del tutto chi ha visto una M1 irriconoscibile, in grado di tenere il passo di Ducati, Aprila e Ktm, le moto più veloci del lotto. Per diversi giri Franco è rimasto in testa, poi si è incollato a Binder, che ha faticato a scrollarselo di dosso, una volta passato davanti. Alla fine ha ceduto agli amici Bezzecchi e Marini, ma per più di mezza gara ha sognato e fatto sognare un podio che avrebbe avuto un sapore dimenticato. Per la prima volta Morbidelli si è piazzato nei primi cinque con la Yamaha ufficiale, la stessa che il suo compagno di squadra ha portato al secondo posto nel Mondiale scorso. E al primo in quello precedente. La stessa moto che da un anno a questa parte sconta però un grave gap di potenza e velocità.

Il weekend problematico di Quartararo, Morbidelli torna protagonista

Se Quartararo ha confermato, tra prove, qualifica e gara veloce, questa impressione chiudendo al nono posto un weekend fin qui problematico, Morbidelli ha ribaltato questa impressione, radicata nell’opinione generale. "Meglio restare coi piedi per terra", ha sostenuto Franco, sorpreso lui stesso della sua prestazione. Ma qualcosa stona in questo contrasto che può trovare una spiegazione nelle caratteristiche del percorso, più congeniali a Morbidelli, e nell’ottima qualifica che gli ha permesso di scattare con i primi e di lottare con loro (“con i big” come ha ironizzato Frankie) per tutta la gara. “Quando siamo davanti possiamo fare la nostra gara”. Tradotto significa: fare le proprie linee, senza sgomitare nella mischia con i problemi legati alla minore accelerazione della M1. Un motivo c’è sempre, ci deve essere. Senza dimenticare la classe di Morbidelli, rimasta nascosta da qualche parte insieme al suo talento. Era sparito dai radar Franco. L’Argentina, almeno per un giorno, gli ha restituito un ruolo da protagonista

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