MotoGP, Pecco Bagnaia: "Sky crede nei giovani più di tutti"

sky 20 anni

Prima di diventare campione del mondo in MotoGP nel 2022, Bagnaia ha conquistato anche il titolo in Moto2 nel 2018 con i colori dello Sky Racing Team VR46. Nel giorno in cui Sky celebra i suoi primi 20 anni, Pecco rivive quei momenti al microfono di Antonio Boselli: "Il trionfo con Sky è stato magico, abbiamo fatto un lavoro incredibile, conquistando 8 vittorie e 12 podi, un risultato fantastico. Sky crede nei giovani più di tutti, è bellissimo e mi ci ritrovo molto"

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Festeggiamo i 20 anni di Sky con il campione del mondo in carica della MotoGP, Pecco Bagnaia. Cosa facevi 20 anni fa?

"Avevo i primi approcci con le minimoto, però si parla davvero di tanti anni fa, non mi ricordo bene"

 

Sono passati 20 anni e adesso sei campione del mondo della MotoGP, questo ci riempie di orgoglio. Da un certo punto di vista questo successo ha cambiato la tua vita?

"La vittoria del Mondiale ha cambiato un po' il mio modo di approcciarmi alle cose, il mio modo di vivere. È cambiato tutto, sia sportivamente sia privatamente"

 

Quest’anno lo spirito è quello giusto: stai performando, sei forte, sei l’avversario che tutti guardano per capire dove è l’asticella.

"Questa è una delle cose che è cambiata rispetto all’anno scorso. Nel 2022 ero io a rincorrere, in questa stagione siamo in una situazione diversa: abbiamo buttato via un po' di punti, però essere il riferimento mi dà gusto, mi spinge sempre a migliorare. È bello che sia così, sono contento. Avere così tante moto veloci è tosta, però è bellissimo, è una competizione che ti motiva tanto e che ti fa venire voglia di dare sempre un po' di più"

 

Hai vinto il Mondiale nell’anno successivo al ritiro di Valentino Rossi, proprio tu che sei un pilota della sua Academy. È un caso? Oppure siamo noi troppo romantici?

"Sicuramente Valentino mi ha aiutato molto l’anno scorso, gli ho chiesto tante cose, ho basato le mie scelte durante i weekend di gara su ciò che mi diceva lui. Sto continuando a farlo, è fondamentale"

Nel 2018 hai vinto il Mondiale Moto2 con lo Sky Racing Team VR46

"È stato magico, fantastico. La mia avventura in Sky è partita un po' prima, precisamente nel 2014, quando lo Sky Racing Team VR46 approdò nella Moto3. Nel 2017 sono tornato, ho trovato delle persone fantastiche, con cui abbiamo fatto un lavoro incredibile. Un team neonato che vince il titolo di rookie dell’anno nel 2017 (proprio con Bagnaia, ndr) e poi nell’anno successivo vince il Mondiale Moto2 è qualcosa di fantastico. Non c’è mai stato un momento brutto sinceramente, ho vissuto tutto nel migliore dei modi, è stata tutta una festa: abbiamo conquistato 8 vittorie e 12 podi, è stato fantastico. Sky crede nei giovani più di tutti: basta pensare ai talent per i cantanti come X Factor, oppure a Italia's Got Talent, o ancora MasterChef per i talenti in cucina. È qualcosa che motiva e spinge i giovani, è bellissimo, mi ci ritrovo molto, mi piace. Quando ho vinto il titolo in Moto2 con Sky per me è stata la chiusura di un cerchio: sono partito con loro in una stagione difficile nel 2014, quattro anni dopo siamo arrivati a vincere il Mondiale insieme, è stato bello"

 

L’eleganza che ti contraddistingue in pista, la classe, l’onesta intellettuale, fanno parte del mondo Sky. La nostra aspirazione come televisione è proprio quella di dare questo tocco di eleganza.

"Sky è sicuramente il massimo che c’è nella televisione, quindi è un bel paragone"

Subito dopo la conquista del titolo in Moto2, sei diventato giornalista per un giorno: insieme a Guido Meda hai condotto un'edizione di Sky Sport 24, partecipando anche alla riunione di redazione e realizzando un servizio per il telegiornale

"Era stato divertente. I tempi sono difficilissimi in conduzione: capire quando devi entrare, quando dire le cose, come dire le cose. Era stata una giornata pienissima, però mi ero divertito con Guido Meda, è molto bravo, sa come fare il suo lavoro, sa come dirigere il lavoro di tutti, era stato interessante"

Come ti vedi fra 20 anni? Magari opinionista in televisione…

"Adesso lo farei, non so fra 20 anni. Quando smetti hai un po' paura che la gente si dimentichi di cosa hai fatto. C’è chi ne soffre di più e chi ne soffre di meno"