MotoGP, Bastianini: "Senza infortuni mi sarei giocato il Mondiale, come Martin"

TALENT TIME

Il pilota della Ducati protagonista della puntata di Talent Time, intervistato in Qatar dal nostro Antonio Boselli. Bastianini parla dei momenti difficili vissuti in stagione, della rinascita in Malesia e dei 'rumors' sul passaggio di Martin al suo posto nel team ufficiale in caso di vittoria del Mondiale. "Jorge sta facendo un campionato stupendo - ammette il romagnolo - ma senza infortuni anch'io mi sarei potuto giocare il titolo". L'intervista integrale

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Enea, che settimana è stata dopo la vittoria in Malesia? Abbiamo visto anche dei grandi festeggiamenti e 'canti' con Bagnaia.

"Intensa e inaspettata. Sapevo di essere tornato veloce, magari per giocarmi il podio, e invece... è arrivata la vittoria. Sì, la sera abbiamo festeggiato, siamo stati tutti insieme con il team, abbiamo fatto un po' di karaoke... Ci siamo divertiti".

 

Più intonato tu o Pecco?

(ride) "Diciamo che possiamo far meglio tutti e due...".

 

La cosa che ha sorpreso tutti è che in Thailandia, nella gara precedente a Sepang, eri ultimo in griglia di partenza e nel weekend successivo appunto hai vinto. Come la spieghi?

"So che può suonare un po' strano, ma quasi non ricordo di essere partito ultimo. Perché non ho avuto nessun problema e onestamente è stato imbarazzante. Ho capito di aver sbagliato l'approccio, che c'era qualcosa di sbagliato anche in me. Così sono andato in Malesia con un'altra mentalità, più determinato. Consapevole che avrei potuto far bene, anche perché in Thailandia la gara poi non è andata male".

 

Cosa c'era di sbagliato nell'atteggiamento?

"Sicuramente il voler arrivare troppo in fretta. Fare di più per ottenere di meno. Allora ho fatto un passo indietro, provando a capire quello che mi mancava, e cercare di non strafare".

 

Nel corso delle prove libere, Pecco ha proposto di lavorare insieme: vedendo lui, anche tu potevi crescere nelle prestazioni. Non è un gesto che si vede tutti i giorni...

"Sì, Pecco è stato bravo. Ci siamo aiutati molto e il weekend in Malesia è stato bello anche per questo. Mi è servito per trovare il ritmo, la costanza che mi mancavano e il risultato si è visto".

 

È stato un anno complicato per te: qual è stato il momento più difficile? Hai temuto per la tua carriera?

"Sono stati due i momenti più critici. Il recupero dall'infortunio dalla spalla mi ha preoccupato molto, non riuscito a riacquisire forza, il braccio a volte si addormentava in moto e non mi era mai successo. Da Barcellona le cose sono migliorate, ma sono ricaduto. Sono stato 20 giorni seduto sulla carrozzina, ero arrabbiatissimo, non volevo parlare con nessuno, non avevo voglia di fare niente. Ho toccato il fondo, ma da lì è stato tutto più semplice ed è stato bello essere tornato me stesso".

Contestualmente al tuo infortunio, si è cominciato a parlare della possibilità di un passaggio di Jorge Martin alla moto ufficiale, ipotesi ancora in piedi se lo spagnolo dovesse vincere il Mondiale. Come stai vivendo questa situazione?

"Devo ammettere che tra tutte è la cosa che mi ha fatto soffrire meno. Non ho mai dubitato delle mie capacità, se sono a posto e mi diverto. Jorge sta facendo un campionato stupendo, ma credo che senza infortunio anch'io mi sarei potuto giocare il titolo. Ci riproverò l'anno prossimo". 

 

Ti aspetti, dunque, di essere sulla moto ufficiale anche l'anno prossimo? 

"Ripeto, questi 'rumors' non mi hanno infastidito più di tanto, da questo punto di vista sono tranquillo. Mi dispiacerebbe non essere riconfermato perché sto bene con il team, con Pecco, abbiamo instaurato un bel rapporto. Ricominciare in un'altra squadra sarebbe come ripartire da zero, vorrei rimanere qui, come da contratto". 

 

In tempi non sospetti, quando ancora non avevi vinto, Pecco è stato tra i tuoi maggiori sostenitori e non lo ha certo fatto per avere qualcosa in cambio. Ma è anche vero che se lo 'aiuterai' a vincere il Mondiale, sarebbe un beneficio per tutti.

(sorride) "Sì, sicuramente sarebbe meglio per me perché se Pecco dovesse vincere il Mondiale le possibilità che cambino le cose all'interno del team sarebbero minori. Sarebbe un peccato rompere la bellissima armonia che si è creato nel box".

 

Nel 2022 hai rischiato: Ducati ti aveva proposto un contratto con un team non ufficiale, ma tu hai preferito declinare, con l'idea di prendere il bersaglio grosso. È stata incoscienza o estrema fiducia nelle tue capacità?

"È stata anche una strategia: avevo provato la moto del 2021 e si adattava benissimo alle mie caratteristiche. Sapevo che la 2022 non sarebbe stata veloce come quella dell'anno precedente, almeno all'inizio. Poi in Gresini è andata meglio del previsto, non avrei mai potuto di immaginare di vincere 4 gare".

 

Nel passaggio al team ufficiale hai cambiato anche capotecnico, da Alberto Giribuola a Marco Rigamonti: il rapporto si sta consolidando?

"Sì, anche nelle difficoltà ne siamo sempre usciti. Non abbiamo mai litigato, andiamo sempre nella stessa direzione. A volte ci siamo innervorsiti, ma ci sta quando le cose non vanno bene. Ora che è arrivata la vittoria l'atmosfera è molto più rilassata".

 

L'anno prossimo Marc Marquez correrà sulla Ducati del team Gresini: cosa ti aspetti?

"Darei per scontato che sarà veloce... Sarò curioso di sapere cosa penserà nel passaggio da Honda alla Ducati, le differenze".

 

Chi vince il Mondiale?

"Lo vincerà il mio compagno, Pecco. Ma sarà difficile vincerlo qui perché Jorge è un osso duro".