Bagnaia si conferma campione MotoGP: da cacciatore a lepre, un trionfo diverso dal 2022

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

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Dodici mesi dopo il primo titolo mondiale in MotoGP conquistato grazie a una straordinaria rimonta da -91 punti su Quartararo, Bagnaia si è confermato campione ma in un'altra veste: il fuoriclasse torinese ha reagito alle difficoltà post incidente di Barcellona, difendendosi dal ritorno di un implacabile Jorge Martin e svelando il suo lato più nascosto. Se il titolo 2022 gli ha svoltato la carriera, questa volta è stato un trionfo frutto della tenacia di un pilota davvero completo

BAGNAIA BICAMPIONE: LO SPECIALE

Un anno da cacciatore, un anno da lepre. La differenza tra il titolo di quest’anno e quello dell’anno passato in fondo si può riassumere anche così. Bagnaia ha appena chiuso una stagione vincente, si è riconfermato al vertice della MotoGP, ma rispetto al Mondiale del 2022, ha dovuto difendersi dopo un avvio travolgente. Ha sofferto, probabilmente ha pensato persino di non farcela contro un avversario incalzante che gli ha mangiato 62 punti di vantaggio in poche gare, che gli ha messo pressione in un duello estenuante, che ne ha minato ogni certezza (Martin è arrivato all'ultima gara della stagione a Valencia con un distacco da Bagnaia ridotto a 14 punti).

Da una rimonta compiuta a una rimonta (quasi) subita

Da Barcellona in poi Bagnaia ha perso quella continuità di podi e vittorie che dalla fine del mondiale scorso era diventata la sua cifra. Pecco era diventato il riferimento assoluto di una Ducati invincibile. Sembrava scontata la sua supremazia, fino alla rimonta di Martin, un martello implacabile rinvigorito dalle vittorie che iniziava a infilare come diademi su una corona che a poco a poco sentiva sempre più vicina. Nel 2022 il pilota di Torino ha travolto nella sua rincorsa Quartararo, campione in carica, astro consacrato dallo stesso Marquez, prima ancora di affermarsi. Bagnaia ha colmato con una sequenza impressionate di successi il gap accumulato nei confronti del francese, cancellando il ricordo degli errori commessi nella prima parte del campionato. L’esatto contrario di quanto successo quest’anno. Dalla caduta del Montmeló qualcosa è cambiato, il feeling con la sua Desmosedici che pareva imbattibile s’è perso in una nebbia di dubbi tecnici. Ma lui ne è uscito, più forte di prima

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Il lato nascosto di Pecco: stoffa e tenacia per battere Martin

Questo epilogo deve farci riflettere sulla personalità di un pilota davvero completo, perché saper reagire alle difficoltà, è forse più importante della capacità di vincere su un treno in corsa, quando ogni tassello s’incastra alla perfezione in un mosaico d’eccellenza tecnico agonistica. Ciascuno è libero di scegliere quale versione di Bagnaia preferisce. Il 2023 ha rivelato aspetti che chi non frequenta da vicino questo ragazzo di 26 anni, non può realisticamente conoscere. Il 2022 ha segnato una svolta nella sua carriera e nella storia della Ducati, che inseguiva il titolo dal 2007, dalla vittoria di Stoner, con il quale s’è cercato subito un confronto. Il 2023 c’ha svelato il lato più nascosto del campione ritrovato, le debolezze e le sue ansie, l’atleta messo alla prova sul piano della tenuta mentale, costretto a rivedere certezze che parevano granitiche. Ha messo a nudo la stoffa e la tenacia di Bagnaia, a dispetto di chi immaginava che guidare una Ducati ufficiale fosse di per sé l’unica vera discriminante.

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