MotoGP, Bagnaia e non solo: cosa aspettarsi dai piloti italiani nel Mondiale 2024
di p. beltramo
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La pattuglia di italiani al via del prossimo Mondiale è numerosa e molto competitiva. C'è il due volte iridato Bagnaia a caccia del tris, i contendenti Bezzecchi e Bastianini, ma anche chi sarà impegnato in una nuova avventura come Marini, Di Giannantonio e Morbidelli. Tutti in attesa di confrontarsi con la versione ducatista di Marquez. Ecco cosa aspettarsi dagli italiani nel 2024
di Paolo Beltramo
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- Abbiamo in pista una nidiata di piloti assolutamente eccezionali che in questi anni hanno segnato la MotoGP. Come sempre nel motociclismo più recente gli avversari più duri erano, sono e saranno gli spagnoli con la sempre possibile intromissione di Fabio Quartararo e, chissà, di Brad Binder. Nel 2023, oltre a Pecco campione, ben 4 piloti italiani hanno vinto almeno un GP: Bagnaia, Bezzecchi, Di Giannantonio e Bastianini.
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- Sul podio è salito anche Marini. Tutti guidavano una Ducati, perciò difficile trovare qualcosa di più italiana. Questo, però, è il passato, Non si può cullarsi sugli allori. Cosa spettarci perciò dagli italiani nel 2024? Vediamo.Il gruppo è forte e probabilmente sarà ancora meglio perché oltre al bicampione GoFree, ci si possono aspettare miglioramenti dagli altri. L’esperienza di un mondiale in più sul groppone, la conoscenza sempre più approfondita del mondo Ducati, la fame, i sogni che sembrano, diventano sempre più afferrabili, tangibili a portata.
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- Pecco Bagnaia è un 2 volte consecutive campione del mondo, roba che in MotoGP è riuscita soltanto a Valentino Rossi e Marc Marquez… In più Pecco ha vinto in due modi completamente diversi: nel ’22 recuperando uno svantaggio enorme su un Quartararo in palese crisi tecnica, nel ’23 resistendo alla caccia di un mastino come Jorge Martin che aveva la sua stessa moto. Ha imparato a stare tranquillo, ha scoperto come riuscire a tenere sotto controllo l’ansia, il nervosismo, la pressione altissima che giocarsi questo campionato comporta.
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- Pecco guida benissimo, ancora meglio: preciso, affidabile, costante, consapevole, capace di gestire, di ragionare, di restare freddo. E partirà con la sicurezza che il ripetersi comporta perché se vincere è difficilissimo, ripetersi lo è ancora di più. Avrà una moto sempre più sua, una squadra sempre più coesa, unota capace. E quello stimolo ulteriore che avere un avversario come Martin ti dà. Favorito.
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- Marco Bezzecchi ha vinto 3 Gran Premi, fatto numerosi podi e chiuso terzo in classifica. Anche se non avrà, come peraltro non aveva neppure nel 2023, la moto ufficiale credo che possa puntare in alto, molto in alto, lassù, al top. Ci vorrà meno sfortuna (quest’anno l’hanno centrato spesso) e soprattutto non farsi male come capitato. Con così tante gare e un calendario così fitto e compresso c’è possibilità di recuperare, ma è anche che qualsiasi problema impedisca di dare il meglio per più gare.
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- Ma il romagnolo è forte, convinto, sempre più consapevole e maturo, sta in una squadra dove ha scelto di restare anche senza moto ufficiale e alle spalle ha una struttura come l’Academy VR46 e i consigli del mito nel caso servissero. Insomma il Bez parte con delle buone carte in mano. Vedremo.
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- Enea Bastianini questo campionato non l’ha potuto disputare. Ha corso saltuariamente quando il suo fisico infortunatosi in un incidente accaduto non per colpa sua alla prima gara sprint della stagione e poi ancora quando sembrava stesse tornando in forma. Checché ne dica Martin, ha vinto sì una sola gara, ma è anche vero che fosse stato bene ne avrebbe vinte molte di più
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- Bene ha fatto -secondo me- la Ducati a confermarlo nel team interno a fianco di Bagnaia. Qualche difficoltà ad inizio stagione avrebbe anche potuto averla passando direttamente dalla moto 2021 alla ’23, ma le avrebbe superate come ha dimostrato vincendo in Malesia una gara bellissima. Partirà sano, in forma, convinto, carico, determinato con un sacco di voglia di far vedere al mondo di meritarsi il posto che occupa e magari puntare ad essere lui quello dal quale Bagnaia e Martin dovranno guardarsi di più. Carico.
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- Fabio Di Giannantonio ci ha messo una stagione e mezza, ma alla fine ha chiarito a suon di risultati (anche se quella pole al Mugello del 2022 il seme lo aveva piantato) di meritarsi assolutamente la MotoGP. Il Team Gresini ha colto l’opportunità di prendere Marc Marquez e si capisce perché avesse deciso di scaricare il romano per lo spagnolo.
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- Ma le qualità e la costanza messe in mostra nella seconda parte di stagione con la ciliegina della vittoria in Qatar gli hanno aperto la porta del Team VR46, una struttura con moto non ufficiali che però è fatta di italiani e da italiani, ha un ambiente amichevole, professionale ma col sorriso, che secondo me lo farà sentire benissimo, così come lui non farà pentire della scelta la squadra di Uccio. È il luogo giusto per il Diggia. Promessa.
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- Luca Marini se ne è andato da quella struttura per lui assolutamente familiare perché ha avuto la possibilità di sostituire Marc Marquez alla Honda HRC. Un sogno per chiunque, a maggior ragione per lui che è un sofisticato collaudatore, serio, analitico, capace, sensibile. E poi era un modo per crescere come persona e come uomo, per uscire dall’ombra, magari bella, addirittura comoda, ma comunque oscurante.
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- Adesso farà per tutti, anche per le male lingue che lo hanno accompagnato per tutta la vita (è il fratello di Vale) manco non avesse dimostrato di meritarsi di essere lì. L’impegno sarà grande, la sfida totale, gli stimoli assoluti. Una scelta coraggiosa sia per lui, sia per la Honda che però, perso Marquez, forse vuole costruire di nuovo un mezzo più adatto a tutti i piloti è non soltanto al fenomeno, Vedremo come si troverà con Mir e l’ambiente, il metodo di lavoro, ma la sua professionalità e serietà sono evidenti e riconosciute da tutti. Coraggioso.
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- Franco Morbidelli prenderà il posto dell’altro transfuga Zarco che ha lasciato la confort-zone di vice Martin nel team satellite Pramac. Disporrà di una moto ufficiale e potrà finalmente tornare a dire la sua dopo gli inizi fantastici con la Yamaha e le ultime due stagioni di problemi dopo un’operazione al ginocchio e l’involuzione tecnica della Yamaha che guidava come ufficiale da compagno di Quartararo. Franco aveva vinto 3 gare con la Yamaha ed era stato vicecampione del mondo dietro Joan Mir con la Suzuki nel 2020, poI, la crisi.
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- Il divorzio dalla Yamaha è stato un passo necessario e l’arrivo in Ducati con una moto probabilmente buonissima gli dà la possibilità di dimostrare di nuovo -a sé e agli altri- di che pasta è fatto, quali sono le sue qualità. Deve crederci, ritrovarsi, dimenticare il passato e darci dentro con quella naturalezza e classe che il suo talento glI consente. Dai, Franco, che puoi far felici due paesi insieme: Italia e Brasile. Intercontinentale.
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- Per gli italiani, tutti in campo nel motomondiale della MotoGP 2024 in sella a Ducati a parte Marini, vale poi quello stimolo extra che la stagione prossima proporrà con forza assoluta: l’arrivo di Marc Marquez sulla moto italiana a fianco di suo fratello Alex. Un super stimolo capace già da solo di punzecchiare, pungolare, stimolare l’ego, la competitività di ogni pilota, figuriamoci a quel livello. Di cose interessanti ce ne sarebbero già a sufficienza, così però… ma quando cavolo inizia il mondiale?? C’è ancora molto da spettare?? Uffa…