MotoGP in Qatar (Lusail): le PAGELLE di Paolo Beltramo
Pecco è da 10 e lode: primo giro da fenomeno coi sorpassi su Martin e Binder in 32 secondi. Martinator lotta senza rischiare e porta a casa un bel 9, stesso voto di Binder e del rookie Acosta. Marc Marquez arricchisce lo spettacolo (8), mentre Bastianini ha dovuto accontentarsi del quinto posto dopo una rimonta: voto 7. Di seguito le pagelle a cura di Paolo Beltramo
- La perfezione raggiunta dopo i problemi nella sprint. Come dire: un lavoro alla Bagnaia, la capacità, insieme alla sua squadra, di sistemare i problemi, di non perdere fiducia, di restare convinto, sicuro, determinato. Un primo giro da fenomeno coi sorpassi su Binder e Martin nel giro di 32 secondi, determinanti per poter mettere in pista una gestione gara da campione con la capacità di aumentare il ritmo quando serviva e di gestire il vantaggio senza commettere la minima imperfezione.
- Una gara da 10 e lode, senza la benché minima incertezza nonostante dietro avesse Binder e Martin incarogniti e determinati ad andare a prenderlo. Il fatto che sia stato impossibile la dice lunga raccontando di un Bagnaia in costante crescita: la sua pacatezza nasconde un pilota dal killer instinct assoluto, dalle capacità analitiche uniche, dalla grinta di chi sa anche fare a botte se serve. Ammirato.
- La KTM che conferma una sprint positiva è alla fine l’unica capace di infilarsi in mezzo alla sfilza di ben 6 Ducati e di farlo addirittura in seconda posizione. Merito soprattutto di Binder che guida benissimo, è aggressivo, cerca sempre il meglio a costo di inventarsi dei numeri spettacolari. Bravo, 9 e sembra che quest’anno, vista anche la qualità della moto a giocarsi il titolo ci sarà pure lui.
- Da oggi forse non sarà l’unica punta della casa austriaca vista la gara dell’esordiente Pedro Acosta che non ha pensato a gestire le gomme, ma soltanto a divertirsi finché ce l’ha fatta: ha scelto di provare a stare coi primi per vedere da vicino come guidano, cosa fanno e imparare piuttosto che gestire una tranquilla decima posizione. Lo ha tradito la gomma posteriore: 9 al predestinato. Bello da veder guidare e correre.
- Come troppo spesso, se non proprio sempre, lontano da quello che ci si aspetta da lui in KTM Jack Miller caduto in avvio e poi ultimo. 3.
- Jorge Martin ha vinto la sprint e fatto 3° nel GP battuto da Bagnaia e da Binder, ma conferma di essere sempre capace di stare lì davanti: quando può vince, quando non ce la fa porta a casa. La gara lo ha visto lottare, ma senza rischiare. Per un pilota così istintivo e aggressivo rappresenta un atteggiamento importante anche se stavolta la scelta giusta era quella di spingere moltissimo all’inizio.
- Meglio sapersi accontentare di qualcosa di importante: un primo e un terzo, terzo nella classifica che vede Pecco con 31, Binder a 29 e il vicecampione del mondo a 28. Con 40 gare da disputare va benissimo così.
- Tre Ducati ai piedi dei tre festeggianti. Quarto Marc Marquez che alla prima gara con una Ducati ha chiuso lottando per il podio. Insomma Marc c’è ancora, adesso è però più maturo e sta approcciando con una certa prudenza alla seconda parte della sua vita da pilota. Pian piano sta arrivando e per ora si è già preso il ruolo di terzo pilota Ducati dopo quei due là. Bene, vederlo là davanti arricchisce lo spettacolo. 8, meritato. Buona gara anche per Alex Marquez che ha conquistato un 6° posto. Voto: 7.
- Meno bene Enea Bastianini che dopo i test si pensava fosse più vicino ai primi, invece ha dovuto accontentarsi di finire quinto dopo una buona rimonta, ma non di quelle mitiche che sapeva fare. Arriverà anche lui, basta che ci creda: 7.
- Il Diggia dopo il botto di ieri sulla pista dove aveva vinto l’anno scorso ha chiuso settimo con una gara regolare. Farà di meglio. 6. Non bene Bezzecchi che ha finito 14° senza essere mai emerso in tutto il fine settimana: 4. Morbidelli ha migliorato chiudendo 18° a 24 secondi dal primi, migliorando il proprio ritmo rispetto a sabato di un secondo al giro. Non è assolutamente quello che vorrebbe, ma per un primo contatto con la moto da gara dopo 4 mesi e un infortunio ci sta. Non giudicabile.
- Quello che devono fare sia Honda sia Yamaha ancora una volta fuori dai primi 10 e lontani dall’essere competitivi con tutti i 6 piloti, Il meglio lo ha fatto Quartararo finendo undicesimo, ma non è certo questo il risultato al quale ambiscono il campione francese e la Yamaha. Il meno peggio degli hondisti è stato Johann Zarco, dodicesimo. Pure per lui e per Honda l’obiettivo è ben altro. Un 4 di gruppo.
- Dopo la prestazione della sprint ci si aspettava molto di più dall’Aprilia, in specifico da quella di Espargaró. Una brutta partenza ha dato il là ad una gara non pessima, ma neanche buonissima. Peccato perché sembra che potesse vincere. 6. Male le altre tre con Vinales 10°, mai particolarmente brillante per tutto il weekend (5). Ci si aspetta di più
- Oliveira 15° sembra essere ancora il pilota irriconoscibile della seconda metà dello scorso anno. 4. Fernandez è partito con la moto di riserva e si è ritirato. Non bene.
- Puoi cambiare stagione, gomme e passare da Dunlop a Pirelli, puoi rimescolare team e piloti, può andarsene qualcuno e arrivare dei nuovi, cambiare molti colori, ma la Moto3 non cambia mai, resta sé stessa in tutto e per tutto. Fin dall’inizio quando tocca spingere Munoz fuori dallo schieramento perché ha riacceso la moto e si è riposizionato al suo posto litigando coi commissari: ci sta l’adrenalina, la voglia, la passione, ma così non si deve fare: 4.
- Bella corsa piena di cadute, sorpassi, lotte e vittoria di David Alonso che diventa primo quando serve, cioè all’ultima curva dopo aver controllato la gara preparando il colpaccio. Grande gara, grande pilota 10. Molto bravi anche Holgado che però si è fatto soffiare un primo che aveva occupato a lungo (9) e il giapponesino Furusato che ha rischiato addirittura di vincere con la Honda: 9. Molto bene, un 8 collettivo, a Ricky Rossi, Veijer, Nepa e Suzuki. 10 pure ad Ortola che è stato steso all’inizio, è ripartito e ha chiuso 9° dopo una rimonta spettacolare.
- La Moto2 con la novità delle gomme Pirelli è stata assolutamente diversa. Al di là di giudizi che sarebbero comunque prematuri oltre che inutili, diciamo che la conoscenza delle caratteristiche degli pneumatici italiani è ancora lontana soprattutto da parte delle moto Kalex, mentre invece le italiane Boscoscuro sembrano aver trovato immediatamente un ottimo rapporto. 3 Speed-up su 4 nei primi (su 4 partite!) hanno reso sorprendente e inimmaginabile questo primo GP.
- 10 alle Boscoscuro, quindi e pure allo spagnolo Alonso Lopez che ha battuto il belga Baltus al suo primo podio (10-) secondo per soli 55 millesimi. Benissimo anche Garcia e Ogura altri due piloti della moto italiana 9 e mezzo. Il resto è stato molto negativo per tanti pronosticati favoriti come il poleman Canet finito decimo, Fermin Aldeguer addirittura fuori dai punti (16°) come Tony Arbolino addirittura ventesimo.
- Lasciamo perdere i voti dei delusi perché per questa prima gara la non comprensione delle nuove gomme ha creato moltissimi problemi che più che di guida sono di messa a punto. Resta comunque il bravissimo à chi ci è riuscito, naturalmente. Vedremo a Portimao se le cose saranno ancora così sorprendenti e impronosticabili, cosa peraltro divertente.