MotoGP, nel weekend il GP Portogallo a Portimao: come arrivano piloti e team
22-24 marzo
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Dopo il weekend inaugurale del Qatar col trionfo di Bagnaia nella gara lunga di Lusail, la MotoGP è pronta a tornare in pista per il secondo GP della stagione, in programma dal 22 al 24 marzo sul circuito di Portimao. Vediamo allora, casa per casa, come arrivano piloti e team al Gran Premio del Portogallo, tutto LIVE su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
A cura di Paolo Beltramo
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- Una sola domenica di sosta dopo le emozioni qatariote ed ecco che il Motomondiale arriva in Europa, in Portogallo, sul circuito di Portimao, fantastico saliscendi con curve tutte cieche che offre spettacolo e premia la guida. Il Qatar apre tradizionalmente la stagione, Portimao ci riporta vicino a casa, nel continente europeo, dove il campionato del mondo è nato 75 anni fa quando si chiamava "Continental Circus"
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- Che le cose siano cambiate lo dimostra il fatto che i GP in programma siano 21, che per la MotoGP ci siano le Sprint Race al sabato e che quasi la metà si disputino fuori Europa. Ma vediamo come arrivano moto, piloti e team in questa seconda tappa 2024
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- La casa italiana, dopo la Sprint del sabato in Qatar, era sembrata meno dominante di quanto sia stata nel 2023 e fosse sembrata nei test precampionato. Poi, però, è arrivata la domenica a chiarire meglio le cose: 6 Ducati nei primi 7, una sola KTM, quella di Brad Binder, capace di inserirsi ai vertici, un’Aprilia meno competitiva di quanto ci si aspettasse e le giapponesi ancora laggiù, almeno per il momento. Quindi Ducati e i suoi piloti sono il riferimento, il meglio. Sia con le moto ’24, sia con quelle dello scorso anno
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- Benissimo dalla parte del campione del mondo Pecco Bagnaia, che ha costruito una messa a punto perfetta e disputato una gara magistrale. Meno efficace Bastianini, ma comunque positivo. Moto e piloti rossi arrivano quindi a Portimao con il morale alto, con la convinzione di disporre di un mezzo più competitivo e di conoscere meglio le vie per la messa a punto. Calma e sangue freddo, ma se si può portare a casa fin da subito meglio
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- Mentre si deve per forza di cose aspettare per vedere il miglior Morbidelli, che viene dalla Yamaha e non ha potuto girare nel precampionato, possiamo dire che Jorge Martin è come minimo sempre lui. Se sia addirittura migliorato vedremo, ora è presto per dirlo. Si è preso la Sprint come da carattere esplosivo e non la gara domenicale, dove è stato battuto anche dalla KTM. Ancora non ha perfettamente in mano la moto ’24, ma ci arriverà credo, magari proprio da Portimao
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- Tutti aspettavano con una bella dose di curiosità la prestazione di Marc Marquez sulla Ducati. Beh, Marc ha approcciato questo suo cambiamento così epocale con un atteggiamento maturo. Ha cercato di capire sé stesso e la moto senza esagerare e tenendo a freno quell’istinto che lo ha sempre guidato nel bene e nel male. Però alla fine è stato il terzo miglior pilota Ducati in assoluto. Credo che arriverà in Portogallo con maggior convinzione e determinazione. Ci sarà da divertirsi. Bene, alla fine, anche Alex che ha fatto il suo
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- Piuttosto bene Fabio Di Giannantonio, che in Qatar aveva vinto la sua prima gara in MotoGP, meno efficace delle attese Marco Bezzecchi che ancora non si trova con la moto ’23. La capirà e la squadra lo aiuterà a stare tranquillo e a lavorare. Chissà, magari cominceremo a vedere il vero Bez proprio da questa gara
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- Una moto, due marchi differenti, due piloti di punta. Brad Binder che continua a crescere e a confermare di essere un gran talento con - chissà - sempre più consistenza: in Qatar due volte secondo, aggressivo, ma senza esagerare, costante, continuo, maturato. Uno come lui può puntare altissimo, a Portimao cercherà di vincere o di stare lassù
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- Secondo gioiello della casa austriaca il debuttante Pedro Acosta, che ha mostrato subito l’atteggiamento giusto e quelle qualità da fenomeno che tutti unanimemente gli riconoscono. Si è divertito, ha usato le gomme senza gestirle, ma è stato coi grandi, ha visto, capito, sorpassato, lottato, imparato. Andrà sempre meglio e per sempre più giri, già dallo splendido circuito dell’Algarve
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- Male invece sia Miller, caduto, sia Augusto Fernandez, finito dietro. L’australiano è così da sempre, altrimenti lotterebbe per il titolo. Lo spagnolo sta crescendo, lasciamolo fare
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- Quello che Aleix Espargaro aveva messo in pista il sabato qatariota era straordinario, tanto da far pensare a tutti, lui compreso, che la domenica non ce ne sarebbe stato per nessuno. E invece una brutta partenza, vibrazioni, depauperamento delle gomme, insomma male. Ma l’Aprilia 2024 c’è, sembra essere davvero molto buona, matura. Si tratta soltanto di aggiustare il tiro e già in Portogallo la casa veneta potrebbe stare là davanti a giocarsi punti importanti
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- Indecifrabile, come troppo spesso, invece Vinales che attendiamo a fare quel salto nella continuità che gli manca da sempre. Altrimenti sarebbe un fenomeno. Quindi chissà… Non buono l’esordio del nuovo team Trackhouse capitanato da Davide Brivio con un Oliveira lontano dai migliori che sembra essere rimasto quel pilota irriconoscibile della seconda metà dello scorso anno. Magari l’aria di casa potrebbe riportarlo al suo - alto - livello. Sfortunato Raul, che ha dovuto correre con la moto di riserva e si è ritirato. E quindi potrà fare molto meglio
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- A detta di Quartararo la Yamaha 2024 è più lontana dalle moto europee di quanto non fosse nel pessimo ’23. Questo dice tutto. Per il francese, e per Rins, sarà dura anche in Portogallo, ma la pista così tortuosa potrebbe rendere meno penalizzanti i limiti della moto giapponese, anche se sembra che non ci siano stati miglioramenti in guidabilità, frenata e percorrenza. Vedremo, ma tocca aspettare
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- In HRC e LCR non sono certo le posizioni finali mediocri di Zarco e Mir (12° e 13°) in Qatar a far sorridere e a lasciar intendere progressi imminenti, anche se sono meglio dell’ultimo posto di Marini (problemi inediti in gara) e del penultimo di Nakagami (non consideriamo Miller caduto e ripartito finito dietro di loro). Coi tanti test e le regole che permettono di lavorare anche sul motore, Honda migliorerà di sicuro durante la stagione, ma adesso è troppo presto
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