MotoGP a Jerez: le pagelle della Sprint di Paolo Beltramo
Quella di Jerez è stata una Sprint simile a una partita di bowling, con i piloti che sembravano birilli viste le tante cadute in pista. Da rivedere anche le decisioni della Direzione Gara, mentre Martin e Acosta si dividono il voto più alto. Non giudicabili Bagnaia e le Aprilia, male Marquez e Binder
A cura di Paolo Beltramo
- Neanche fosse stata una partita a bowling ci sarebbero stati così tanti “piloti-birilli” in terra: le cadute sono state infatti un numero spropositato, 15 con 25 piloti al via e per di più nella sprint, in una gara, cioè, lunga la metà, fosse stato un GP normale chi sarebbe arrivato?
- Forse era il caso, quando hanno cominciato a cadere tutti, di dare bandiera rossa e verificare le condizioni dell’asfalto. Ma si è andati avanti e la gara è stata comunque qualcosa di totalmente atipico. Anche nel risultato. Speriamo che il meteo domenicale consenta una corsa più lineare, normale.
- E bravo, naturalmente, perché dopo essere scattato piuttosto bene, essersene andato, venire recuperato e superato da Marc Marquez, Jorge Martin è riuscito a non cadere, gestire il vantaggio e portarsi a casa un’altra vittoria sprint (l’undicesima su 23) che vale moltissimo perché Bagnaia non ha finito, così il suo vantaggio nel mondiale sale a 29 punti sul sempre più sorprendente Acosta
- Voto 10, perché lontano dai problemi bisogna riuscire a starci, soprattutto andando più forte di tutti quelli che non sbagliano. Anche se è molto presto per fare previsioni, il fatto che le cose gli vadano bene è uno dei migliori segni perché questa sia magari davvero la sua stagione.
- Pedrito Acosta continua la sua scalata verso i vertici della MotoGP riuscendo a finire secondo e portandosi pure alle spalle di Martin anche in classifica mondiale. Considerando che è alla sua stagione d’esordio nella categoria più difficile del motomondiale. Poco da dire, complimenti, 10. E la sprint non è il tipo di gara che preferisce…
- Quei 15 che sono caduti, qualcuno ripartito, qualcuno no. Tra quelli che possono lamentarsi di più Bagnaia (NG) che è stato fatto cadere da una manovra arrischiata e troppo aggressiva di Binder (3) arrivata immediatamente dopo un’altra sportellata e secondo il mio modesto parere andava penalizzato.
- Tutti gli altri si sono più o meno stesi per le macchie poco evidenti di umidità. La più clamorosa è stata quella di Marc Marquez quando era in testa e si tratta della seconda volta consecutiva dopo Austin (4). Poi è ripartito con un’aggressività esagerata (2) come troppo spesso gli capita e ha buttato fuori l’incolpevole Mir. Peccato per le Aprilia e per tutti i troppi caduti di questa gara inattesa. NG
- I tre arrivati dietro ai primi due per una volta hanno visto premiato il loro impegno. Fabio Quartararo ha portato finalmente la Yamaha sul podietto del sabato (prima della penalità di 8'' per irregolarità nella pressione delle gomme che l'ha fatto scivolare al 4° posto, ndr) dando la sensazione durante le prime fasi della gara di essere meno lontano dai primi. 7 di incoraggiamento ulteriore, anche se senza la miriade di cadute il podio per il francese e la Yamaha è ancora lontano.
- Bello il quarto posto (poi diventato 3° per la penalità a Quartararo, ndr) del sempiterno Dani Pedrosa, che ha fatto sorridere vedendolo guidare con la sua eleganza e velocità a 38 anni. 8. E pure Franco Morbidelli, alla fine, ha chiuso in piedi al quinto posto: che gli serva di spinta. 7. Gli altri, dal sesto in poi, ripartiti o no, sono arrivati tutti oltre i 15 secondi di distacco in una gara di 12 giri, 4 di gruppo, via.
- Non entro nel merito delle punizioni date o non date a Marc Marquez o a Brad Binder per le loro azioni aggressive. Ma una cosa dovrebbe essere sicura, normale: le decisioni devono avere un criterio univoco, essere sempre le stesse. Non possono dipendere dal giorno, da come si sentono. Serve uniformità di giudizio. Altre volte cose come quelle di oggi sono state punite.