Verso Silverstone, Ducati regina dei podi: in Inghilterra altro tris?

MotoGp

Michele Merlino

Riprende la MotoGP dopo la pausa estiva: si va a Silverstone, dove Ducati cercherà di prolungare il record assoluto stabilito al Sachsenring. Il team italiano è il primo costruttore con 6 monopoli del podio consecutivi in top-class. Il motomondiale torna nel weekend del 2-4 agosto con il Gp di Silverstone, da seguire in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

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La Ducati arriva a Silverstone sull’onda del nuovo record assoluto stabilito al Sachsenring: sono il primo costruttore con 6 monopoli del podio consecutivi in top-class. La sequenza è cominciata a Jerez, con un pokerissimo di 5 Ducati nelle prime 5 posizioni all’arrivo, quindi: top-4 a Le Mans, top-3 in Catalunya, top-4 al Mugello, top-4 ad Assen, top-5 al Sachsenring. Con un rammarico: se Jorge Martin non fosse caduto a Jerez e al Sachsenring, avremmo registrato il primo monopolio della top-6 di Ducati in top-class. Andando indietro nel tempo, il primo costruttore che registrò una sequenza, anzi, una mini-sequenza di monopoli del podio fu ugualmente una marca italiana, la Gilera, con un top-4 nel Gp di Svizzera 1953, ripetuto nel successivo GP delle Nazioni di Monza. Per trovare una sequenza più lunga, che poi sarà il record fino a questo che stiamo vivendo della Ducati, bisogna fare un salto fino al 1976.

La Suzuki è la moto da battere (vinceranno 8 GP su 10 quell’anno), nel GP d’Austria hanno già registrato un monopolio della top-5 e nel GP delle Nazioni addirittura il monopolio dei primi 9 (!) posti al traguardo, con le derelitte Yamaha di Borge Nielsen e Max Wiener al 10° e 11° posto, doppiate. Il Tourist Trophy è, anomalia nelle anomalie (sarà infatti l’ultima edizione valida per il mondiale) dominato da Yamaha, che monopolizza i primi 6 posti, ma al successivo comincia il festival Suzuki. Monopolio top-6 ad Assen, top-10 (!!) a Spa, top-6 ad Anderstorp, top-8 a Imatra, “solo” monopolio del podio a Brno, preludio della fine, che arriva al successivo GP del Nurburgring, ed è uno stop leggendario, per molti aspetti.

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Nei test sul circuito dell’Eifel, Giacomo Agostini prova sia la Suzuki che la MV, ed opta per quest’ultima, dal momento che si annuncia un weekend bagnato. Non ce n’è per nessuno: Mino conduce dall’inizio alla fine una gara che inizia asciutta e termina con la pioggia e vince con 52 secondi di vantaggio sull’astro nascente del motociclismo italiano, Marco Lucchinelli. Agostini ottiene la sua ultima vittoria nello stesso circuito in cui 19 anni prima Fangio aveva ottenuto il suo ultimo successo in Formula 1. Non solo: è anche l’ultima vittoria MV della storia, e consente di spezzare il monopolio del podio Suzuki: le 4 moto alle spalle della MV di Agostini infatti sono tutte Suzuki… Ma non è finita: si tratta anche dell’ultimo successo di una moto 4 tempi in quello che ormai è diventato il regno delle 2 tempi giapponesi. Le 4 tempi torneranno vincenti solo per regolamento, quando verrà introdotta la categoria MotoGP in sostituzione della 500cc, nel 2002.

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