Da oggi, giovedì 30 maggio, con la conferenza piloti, a domenica 2 giugno il Mugello ospiterà ancora una volta il GP d'Italia (tutto in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW). Un circuito storico, dove ogni curva non è solo un freddo numero, ma ha un nome proprio e un significato preciso. Ecco la spiegazione delle 15 curve della pista di Scarperia, dove il tracciato segue in modo romantico l'andamento dei colli toscani
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- Domenica 2 giugno il Mugello ospiterà ancora una volta il GP d'Italia. Il circuito della Scarperia ha la caratteristica unica di aver assegnato un nome a ciascuna delle 15 curve presenti (9 a destra e 6 a sinistra)
- Ecco il significato di ogni curva del tracciato toscano
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- Si raggiunge il punto più elevato del tracciato, da qui parte il rettilineo che porta alla Materassi. Anche in questo caso il nome è quello di una casa di campagna che si trovava in quel punto nel layout del circuito
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- La curva 4 è dedicata ad Emilio Materassi, pilota fiorentino nato nel 1894. Iniziò come autista per le strade toscane poi, grazie ad un gruppo di amici facoltosi, aprì a Firenze “L’Autogarage Nazionale” nel quale assemblò la sua prima auto da corsa, a bordo della quale iniziò la sua carriera da pilota. Emilio Materassi, che negli anni a seguire vincerà più di 20 gare, trionfò su Itala, Maserati, Bugatti e Talbot. Morì il 9 settembre del 1928 a Monza in un tragico incidente
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- Di estremo impegno nella fase di impostazione, veloce in uscita. E' simile alla Luco, ma più aperta. La Curva 5, naturale chiusura della “S” iniziata con la Materassi, prende il nome dall'omonimo paese nei pressi del circuito
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- Anche in questo caso il nome deriva dal casolare storico che si trovava lungo il circuito originale
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- Anche in questo caso il nome della Curva 7 ricalca quello di una fattoria che si trovava lungo il circuito originale
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- Uno dei punti "topici", il punto più basso dell'intero circuito. Curva 8 e Curva 9, tra le più famose del mondo, prendono il nome dalla strada che porta alla pista e che, da tempo immemore, per la sua elevata pendenza e la conseguente difficoltà a farla nei tempi andati a piedi, in cavallo o in bicicletta, era appunto definita "dell’Arrabbiata"
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- Fa rimanere senza respiro come la "sorella" Arrabbiata 1, ha un raggio ed una quota variabile.
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- Curva 12 è un tornante in discesa che conduce verso le velocissime Biondetti. Anche in questo caso il nome deriva da una fattoria che si trovava lungo il circuito originale
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- A Clemente Biondetti sono intitolate le curve 13 e 14. Pilota dall’immenso talento, inizia a correre all’età di 25 anni. Dal 1927 corse con Talbot, Bugatti, Maserati e Alfa Romeo. È proprio con la casa del Quadrifoglio che il sardo-fiorentino (nasce a Sassari ma viene considerato toscano d’adozione) vinse nel 1938 la sua prima Mille Miglia, stabilendo anche il nuovo record assoluto della gara a oltre 135 km/h di media. Vinse la Mille Miglia altre tre volte dal 1947 al 1949, a 50 anni. Morì nel 1955