Jorge Martin, dalle minimoto al Mondiale in MotoGP: la sua carriera
Campione in Moto3 con il team Gresini, vice iridato in MotoGP nel 2023 al termine di un duello da urlo con Bagnaia e trionfatore nel Mondiale 2024 ancora dopo una super sfida con Pecco: ripercorriamo la carriera di 'Martinator'
di Alfredo Corallo
MARTIN CAMPIONE MOTOGP 2024: LO SPECIALE
- Jorge Martín Almoguera nasce a Madrid il 29 gennaio del 1998 e a 6 anni papà Angel, grande appassionato delle due ruote (in garage aveva anche una Ducati 748) lo mette sulle minimoto. "Correva da amatore e mi ha trasmesso la sua passione - racconta Jorge - così da piccolo non volevo leggere i libri, ma solo riviste di moto... È iniziato tutto per gioco, poi un po' alla volta è diventato un lavoro".
- Nel 2006 le prime gare, ma la crisi economica del 2008 rischia di tagliargli la strada. "Vengo da una famiglia molto umile - rammenta Jorge - non ricordo vacanze fuori dalla Spagna, i miei spendevano tutto per me. È stato un periodo difficile: mio padre lavorava nell'industria finanziaria, mia madre vendeva cucine e purtroppo entrambi hanno perso il loro lavoro". Sembrava tutto perduto, finché...
- Nel 2011 viene invitato a un evento di selezione della Red Bull MotoGP Rookies Cup, campionato che permette alle famiglie di minimizzare i costi e offre al vincitore dei sussidi economici per correre nel motomondiale. "Entravano solo 12 ragazzi da tutto il mondo - sottolinea Martin al podcast Nude Project - era quasi impossibile riuscirci, ma era rimasta la mia unica chance. Mi hanno scelto e sono scoppiato in lacrime, una giornata indimenticabile". Nel 2012 il debutto, secondo nel 2013 e primo nel 2014: Jorge ce l'ha fatta!
- Nel 2015 viene ingaggiato dal Mapfre Team Mahindra insieme a un pilota italiano, di cui sentiremo parlare: Pecco Bagnaia! Lo spagnolo con il numero 88, il torinese con il 21. In poco tempo i due compagni di squadra diventano inseparabili, anche fuori dalla pista, come confermato dalle tante foto insieme condivise sui social.
- Nella scuderia anche Gino Borsoi, oggi team manager della Ducati Pramac e altro 'punto in comune' tra i due piloti. "Erano i migliori compagni di squadra che abbia mai visto. Stavano sempre insieme, dormivano in GP room, condividevano tutto".
- La moto non è quella che si dice un 'fulmine di guerra' e i risultati - specialmente nella prima stagione - sono deludenti. Un podio per Bagnaia, un settimo posto il miglior piazzamento nel 2015 di Martin, che termina 17° in classifica con 45 punti.
- Andrà decisamente meglio (soprattutto per Pecco) nel 2016: due vittorie e quattro podi per l'italiano, 4° al termine del campionato; un secondo posto a Brno e qualche buon piazzamento (tre volte 6°) per Martin, 16° con 72 punti nel Mondiale, condizionato dalla brutta caduta nel GP di Catalunya che gli aveva procurato una frattura alla mano destra.
- Un'esperienza, quella alla Mahindra, che risulterà però determinante nella carriera di Martin (e di Pecco), come ammesso dallo stesso Jorge a Sky Sport: "Sì, perché una moto che non va ti costringe a frenare più tardi, ti fa dare gas prima, ti fa crescere come pilota. E appena abbiamo preso un'altra moto sono arrivate subito le vittorie, i podi e un anno e mezzo dopo abbiamo vinto il Mondiale, lui in Moto2 e io in Moto3".
- Alla fine del 2016 le loro strade si separano: Bagnaia in Moto2 di ritorno allo SKY Racing Team VR46; Martin resta in Moto3, ingaggiato da Fausto Gresini nel team Del Conca. E la musica cambia...
- Jorge affianca Fabio Di Giannantonio e il suo primo anno nella classe piccola è più che positivo, la prova generale per il titolo. Il madrileno sale otto volte sul podio e firma la prima vittoria in Moto3, nell'ultima gara di Valencia: 4° in campionato con 196 punti, grazie anche a 9 pole position!
- Il 2018 è l'anno della consacrazione: conquista 7 vittorie (Qatar, Americhe, Italia, Olanda, Germania, Aragona e Malesia), 3 podi e 11 pole position che gli valgono il titolo iridato, vinto aritmeticamente il 4 novembre in Malesia (nello stesso giorno, sempre a Sepang, Bagnaia si laurea campione in Moto2. Che storia...).
- Alle sue spalle, nella classifica di Moto3, tre colleghi italiani con cui si troverà a battagliare presto anche in MotoGP: secondo il suo compagno di squadra, 'Diggia', terzo Marco Bezzecchi, quarto Enea Bastianini.
- La gioia più grande per la signora Susana, cui Jorge regala una specialissima dedica sulla maglietta della festa: "Ti amo, mamma". Bravissima ballerina di flamenco, tra l'altro, come lo stesso Jorge ha raccontato in più occasioni.
- La nascita del suo soprannome risale proprio al 2018, quando nelle prove libere del GP di Repubblica Ceca - esattamente al giro di boa della stagione - si frattura il polso: 'gladiatorio' nel tornare in pista appena una settimana dopo in Austria, cogliendo un incredibile terzo posto.
- Nel 2019 passa nella classe di mezzo, in sella alla KTM del team Ajo Motorsport in coppia con Brad Binder. Un'annata difficile per Jorge, che emerge nella parte finale della stagione trovando i suoi primi podi in Moto2: terzo in Giappone e secondo in Australia, 11° in campionato con 94 punti.
- Alla fine dell'anno, Jorge presenta sui social la sua bellissima cagnolina Kuala, un beagle, che porta a vivere con sé nella sua casa di Andorra. Con un suo account Instagram e oltre 5mila followers pazzi di lei!
- Di un altro tenore il secondo anno di Martin in Moto2, sempre con il team Ajo Motorsport (affiancato ora da Tetsuta Nagashima). Dopo la 'doppietta' pole-podio (3°) in Spagna, il 16 agosto 2020 in Austria centra la sua prima vittoria e nel successivo GP di Stiria si prende il secondo posto.
- Il 10 settembre risulta positivo al Covid e deve saltare le due gare di Misano, ma nell'ultima parte di campionato coglie ancora due podi e vince a Valencia, concludendo al 5° posto con 160 punti, pronto al grande salto in MotoGP con la Ducati Pramac al fianco di Johann Zarco.
- L'impatto con la top class è da campioni: a Doha, nel secondo GP stagionale, ottiene pole e terzo posto, sul podio con Fabio Quartararo e lo stesso Zarco.
- Il suo primo pensiero è per lui: condivide su Instagram la foto del trionfo Mondiale in Moto3, abbracciato al manager romagnolo, scomparso da poco, cui dedica il podio: "Fausto mi ha dato una grande chance - le parole di Martin, commosso - gli devo tanto. Ci manca, spero ci stia guardando dall'alto".
- Nel Gran Premio successivo, Martin - che nel frattempo ha dovuto cambiare il suo affezionato 88, già di Miguel Oliveira, con il numero 89 - è protagonista di un bruttissimo incidente. A 4 minuti dal termine delle FP3, scivola in curva 7, rotolando addosso alla sua stessa moto, trovandosi nella traiettoria della Ducati in corsa sulla ghiaia. Sette le fratture rimediate in Portogallo, tra metacarpo del pollice destro, malleolo destro e piatto tibiale sinistro, che richiedono ben 3 interventi chirurgici.
- Qualche settimana dopo, Martin torna sul terribile incidente di Portimao: "Ricordo di essere volato via e di essermi svegliato in ospedale. Andavo a 170 km/h, non così veloce, ma ho preso anche un colpo molto forte alla testa. All'inizio sembrava un sogno, non capivo niente. Sono stato su una sedia a rotelle per un mese con le mani e le gambe ingessate. È stata l’unica volta in cui ho pensato di lasciare".
- Jorge salta quattro gare e ritorna in sella a Barcellona, trovando la sua prima vittoria (dalla pole) l'8 agosto del 2021 nel GP di Stiria. Nel weekend successivo, ancora in Austria, parte di nuova dalla prima casella e si piazza terzo. A Valencia firma la sua quarta pole, che gli frutta il secondo posto. Chiude il Mondiale 9° in campionato, con 111 punti, premiato come Rookie dell'anno!
- Una promessa è una promessa: se avesse raggiunto almeno un podio nella seconda metà di stagione, avrebbe invitato tutti a fare un viaggio a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana. Così, dopo la vittoria in Stiria, nel box di Jorge è partito il coro: "Punta Cana, Punta Cana!". E il pilota spagnolo è stato di parola: a fine stagione è arrivato il sospirato viaggio-regalo!
- Tra le persone più importanti per la crescita di Jorge i due colleghi catalani, suoi vicini di casa. "Da piccolo ho ricevuto il sostegno di Aleix e Maverick - confessa - venivano a prendermi per allenarmi con le loro moto, perché non avevo i soldi per comprarne di mie. Lavorare con piloti di MotoGP quando ancora ero in Moto3 mi ha aiutato molto. Sarò sempre grato a loro".
- Nella stagione seguente è tra i candidati ad affiancare Bagnaia alla Ducati ufficiale, dal 2023, perdendo la corsa al 'ballottaggio' con Bastianini. Un anno di alti e bassi per Martin, autore di cinque pole position e quattro volte sul podio, ma a secco di vittorie. Ancora 9° al termine del campionato.
- In un'annata complicata per Jorge, la freccia di Cupido è arrivata come una benedizione: la bellissima Maria, studentessa di Ibiza, che lo segue spesso in giro per il mondo. "In realtà era un periodo in cui volevo stare da solo - ha confidato Sky Sport - ma poi ho incontrato lei...".
- L'introduzione in ogni weekend di gara della Sprint - perfetta per un pilota 'esplosivo' come Martin - rigenera le ambizioni dello spagnolo, che si rivela presto lo sfidante numero uno di Bagnaia per il titolo, superando la concorrenza di Bezzecchi.
- Vince in Francia, centra il 'double' in Germania, a Misano e in Giappone, leader del Mondiale per una notte dopo il successo nella Sprint indonesiana, prima del controsorpasso in gara lunga (vinta in rimonta da Bagnaia che sfrutta il clamoroso errore del rivale, caduto a 15 giri dall'arrivo mentre era saldamente al comando).
- Un'altra doppietta in Malesia e la vittoria nella Sprint di Lusail riportano Martin a -7 da Bagnaia; ma la domenica 'bestiale' di Jorge, condizionata dal malfunzionamento delle gomme (com'era successo peraltro sabato a Pecco), lo allontana nuovamente dal torinese, a +21 in classifica prima dell'ultimo weekend dell'anno a Valencia.
- Proprio in quella Valencia... dove il piccolo Jorge coltivava i suoi primi sogni di campione, accompagnato da papà Angel a vedere da vicino il suo idolo Valentino Rossi, maestro di Bagnaia...
- Con la vittoria nella Sprint di sabato 25 novembre Jorge si avvicina a Pecco, riducendo il gap a -14. Ma nella gara lunga di Valencia i suoi sogni iridati s'infrangono al 6° giro, quando, nel tentativo di rimonta, centra Marc Marquez e finisce anche lui per terra.
- L'uscita di scena prematura a Valencia consegna così il titolo a Bagnaia, che poi vincerà anche la gara. "Sono stato un guerriero ed è solo l'inizio: so che posso battere chiunque e lo dimostrerò", le parole di Jorge al termine della corsa.
- Jorge, in ogni caso, ha di che 'consolarsi': perché con i punti raccolti in Qatar, Prima Pramac Racing conquista aritmeticamente il Mondiale per team 2023, la prima volta nella storia della MotoGP per una squadra indipendente.
- Dopo qualche settimana di vacanza e i test, lo spagnolo si getta a capofitto sulla nuova stagione con l'obiettivo di prendersi il mondiale sfumato nell'ultima gara a Valencia: "Il 2023 è stato un anno fantastico, pieno di risultati e soddisfazioni. Ci è mancata la ciliegina sulla torta, proprio all’ultima gara, e farò del mio meglio anche stavolta per vincere il titolo".
- Oltre al Mondiale, l'altra grande aspirazione di Martin è la 'Rossa' di Borgo Panigale: "So che hanno fiducia in me - dichiara a inizio stagione 2024 in un'intervista al nostro Sandro Donato Grosso - ma vedremo se sarà o meno una fiducia totale. Spero di continuare in Ducati, ma se non sarà possibile correrò per un altro team ufficiale: sogno di avere una squadra tutta per me".
- Non c'è più Zarco accanto a Martin in Pramac: il nuovo 'socio' nella stagione 2024 è Franco Morbidelli.
- Jorge vince la Sprint in Qatar e a Jerez, la gara lunga all'Algarve e piazza la doppietta in Francia, uscendo dal weekend di Barcellona (24-26 maggio) con il massimo vantaggio su Bagnaia: 39 punti.
- 'Terzo incomodo', il catalano 8 volte iridato: che torna competitivo grazie al team Gresini e si candida - con Martin e lo stesso 'titolare' Bastianini - a una sella per la Ducati ufficiale al fianco di Bagnaia.
- Jorge sembra il favorito nella volata finale, ma al Mugello la Ducati decide di puntare nel 2025 su Marquez che, a sua volta, aveva più volte spiegato di volere solo la 'Rossa'.
- Lo spagnolo ne prende atto e mantiene fede alla parola data: dopo il GP d'Italia chiude l'accordo con Aprilia e firma un contratto pluriennale con la casa di Noale, dal 2025.
- I due secondi posti di Assen alle spalle di Bagnaia e la caduta al Sachsenring - malgrado il successo nella Sprint - gli costano la leadership, che riconquista nel weekend di Silverstone e cede ancora a Pecco in Austria, scavalcato in classifica di 5 punti dal torinese, autore di un en plein a Spielberg.
- Con gli altri due secondi posti nel GP di Aragona (sei consecutivi) torna a guidare la classifica, distaccando Pecco di 23 punti. Vince la Sprint di Misano, ma paga caro l'errore nella strategia della gara lunga (rientra ai box per le gomme da bagnato, salvo tornarci a pioggia cessata per rimettere l'assetto da asciutto), chiudendo 15° e 'regalando' un'ulteriore chance a Pecco di accorciare nel Mondiale a -7, che diventano -24 dopo il secondo appuntamento in Emilia-Romagna (grazie ancora a due podi e uno 'zero' del rivale).
- In Indonesia, torna alla vittoria in una gara lunga e, nonostante la caduta del sabato, mantiene 21 punti su Bagnaia. Che in Giappone torna a -10, ma il gap raddoppia in Australia (per Martin pole, Sprint e secondo posto nella corsa domenicale di Phillip Island). E, con i due secondi posti in Thailandia, lo spagnolo può presentarsi a +17 in Malesia, nel penultimo weekend stagionale: primo match point Mondiale per il madrileno.
- In Malesia sembra fatta per Martin, che si prende la Sprint e approfitta del ritiro di Bagnaia (scivolato al 3° giro) per portarsi a +29. Ma domenica Pecco torna una 'tigre' e nella gara lunga vince la sfida sensazionale di sorpassi e contro-sorpassi (ben 11 in tutto) con Jorge, secondo a Sepang e ora a +24 in classifica. Discorso rimandato a Barcellona, scelta per sostituire Valencia dopo l'immane tragedia dell'alluvione del 29 ottobre e anche sul podio il pensiero dei piloti è tutto per la Comunità Valenzana.
- A Barcellona è il trionfo di Martin, che diventa il 5° campione del mondo del suo Paese in top-class dopo Alex Crivillé (1999), Jorge Lorenzo (2010, 2012, 2015), Marc Marquez (2013, 2014, 2019-2019) e Joan Mir (2020). Ma c'è anche un bel po' di Tricolore nel trionfo di Jorge, il primo iberico in assoluto a vincere il titolo con una moto italiana: la Ducati Pramac, che Martin lascia per l'Aprilia con la gioia più grande.
- Gare disputate: 173
- Vittorie: 18
- Podi: 59
- Pole: 41
- Titoli iridati: 2
- Gare disputate: 74
- Vittorie: 8
- Podi: 31
- Pole: 20
- Titoli iridati: 1