SBK 2019. Test Aragon, Yamaha migliora ma non abbastanza

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Alex Lowes (foto: Twitter)

Una sola giornata in pista al Motorland anche per Yamaha che, come Kawasaki ma al contrario di Ducati, non ha girato il secondo giorno con pioggia e asfalto bagnato. Qualche passo in avanti c’è stato, ma per Lowes al momento è veramente troppo poco per pensare di reggere la concorrenza

CALENDARIO 2019

In questo pre-season 2019 la casa di Iwata è alla ricerca del salto prestazionale rispetto al 2018, in modo da poter essere, non solo stabilmente nella top-6, ma in grado di vincere in ogni round del WSBK. La R1 deve quindi crescere per permettere a Lowes e vd Mark di non spremere loro stessi e la moto oltre il 100% ad ogni giro, riuscendo invece a gestirsi tenendo un piccolo margine per quando serve.

Ad Aragon sono state provate una serie di novità che non hanno stravolto la R1 che rimane di base quella dello scorso anno, ed è proprio questa una delle perplessità di Lowes. Le nuove parti hanno funzionato abbastanza bene, a livello di ciclistica sia il forcellone che la forcella Ohlins 2019 hanno dato riscontri positivi e la guidabilità è leggermente migliorata. Tutto ciò però non sembra essere sufficiente per reggere il passo di Ducati e Kawasaki che hanno fatto un ulteriore step in avanti.

“Mi è piaciuto il forcellone, può darci un decimo qui e là, ma siamo comunque dietro a Ducati e Kawasaki, che hanno nuove moto e molto potenziale. Un decimo qui e mezzo là non è veramente abbastanza” dice Alex Lowes a BSN. “Ducati (con la nuova moto) è stata veloce quanto noi il primo giorno e questo non è un buon segno e Kawasaki ha più o meno la stessa moto dello scorso anno ma con maggior velocità. Quindi andranno ancora più forte”.

“La nuova forcella Ohlins 2019 è molto buona e mi son sentito subito bene, avverto una maggior stabilità che mi permette di tenere meglio la linea in curva, è poca cosa ma comunque positiva. Ho fatto anche prove comparative di telaio passando dal 2018 al 2019 e sono abbastanza soddisfatto di quello nuovo che possiamo ancora migliorare. I ragazzi del team hanno fatto un gran lavoro e alla fine abbiamo trovato un paio di decimi, cosa sempre difficile da fare, ma quello che sembra chiaro è che ne dobbiamo trovare altri in qualche modo”.

“Kawasaki è l’unica squadra che può tenersi in tasca un piccolo margine ed essere comunque molto competitiva. Questo permetto loro di andar bene in ogni condizione. Ovviamente poi con Rea che ti tira fuori un 1.50 al primo giro significa che stai facendo le cose veramente bene. Quello che si è visto ad Aragon è che Ducati sta tornando, Kawasaki ha fatto un altro passo in avanti e non ne avevano gran bisogno dato che han vinto le ultime 11 gare. Faccio fatica ad essere positivo perché noi abbiamo bisogno di fare un gran salto in avanti da qualche parte