Africa Eco Race, Lucci scivola al 4° posto dopo il reclamo di Poskitt

Motori

Guido Sassi

Instagram @Pao__Lucci
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Il britannico: "Le regole sono regole e Paolo montava una gomma non conforme". Il toscano: "Non ho avuto alcun vantaggio, Lyndon si è attaccato a un cavillo"

Paolo Lucci ha assaporato la gioia del terzo posto all'Africa Eco Race solo per qualche ora, perché già nella serata di sabato il ricorso di Lyndon Poskitt contro di lui per utilizzo di una gomma non regolamentare era stato accolto, con il toscano penalizzato di un'ora e retrocesso in quarta posizione nella generale. Il pilota del Team Solarys è così arrivato al Lago Rosa con tutta la propria carica di amarezza: in una gara che lo ha visto primeggiare per numero di speciali vinte e per una condotta sostanzialmente impeccabile, rimanere ai piedi del podio per un reclamo ha il sapore della beffa. Il pilota di Castiglion Fiorentino va diretto al punto quando gli domandiamo se si sia avvantaggiato per l'utilizzo di uno pneumatico da cross: "Ma quale vantaggio. È una gomma come un'altra, però Poskitt in questa gara si è attaccato a tutto pur di farmi avere una penalità. Ci aveva già provato qualche giorno prima, quando mi aveva contestato il mancato aggiornamento del road book con la nota mancante. Si è attaccato a un cavillo pur di salire sul podio".

Poskitt: "Le regole sono regole"

La replica del pilota inglese sul presunto vantaggio derivato dall'utilizzo dello pneumatico non si fa attendere. Il britannico sostanzialmente conferma la versione di Lucci, più nelle parole non dette che nelle affermazioni sostenute: "Difficile dire se ci possa essere stato un vantaggio, non so per quanti giorni ha usato la gomma, non so quanto possa avere inciso. Però le regole sono le regole e la Fim dice che lo pneumatico deve essere omologato per l'utilizzo stradale e quella gomma non lo era. Se vogliamo comportarci da professionisti le regole devono valere".

Lyndon Poskitt
foto da Instagram @AfricaEcoRace

Botturi: "Situazione assurda"

Sicuramente i giudici non potevano ignorare il ricorso di Poskitt e non potevano decidere altrimenti, ma a sentire i vari piloti, team manager e addetti ai lavori, è altrettanto vero che Lucci non ha ricevuto nessun vantaggio dalla soluzione adottata. Un commento che vale per tutti lo rilascia Botturi, ancora zuppo di champagne per la festa ai piedi del podio: "Trovo la situazione assurda. Si trattava di una regola che la maggior parte di noi ignorava. L'omologazione stradale non dà nessun vantaggio a livello di resa dello pneumatico, e personalmente credo che sei vuoi vincere devi cercare di farlo andando più forte dei tuoi avversari".

Alessandro Botturi
Alessandro Botturi

L'analisi

Aggiungiamo noi che se fossero stati i giudici stessi ad accorgersi dell'irregolarità ci sarebbe stato poco da dire, ma il fatto che la segnalazione sia venuta da chi era in quarta posizione nulla toglie alla regolarità del reclamo, ma non è molto nel tanto paventato "spirito del rally" che dovrebbe animare i partecipanti. Gli inglesi stessi definiscono come "playing with the rules" - ovvero giocare con il regolamento - la mossa di Poskitt e nella nostra chiacchierata con Lyndon sono emerse le vere motivazioni alla base del gesto: "Troppe cose erano andate in suo favore in questo rally. Qualche giorno prima Paolo non aveva modificato una nota come indicato in sede di briefing e aveva guadagnato mezz'ora in classifica. Non mi avrebbe mai preso quel vantaggio. E poi la tappa 10 è stata accorciata, altrimenti sarei stato in grado di vincerla". Si può sostanzialmente dire che Poskitt se la sia legata al dito, e il fatto che l'inglese sia un personaggio mediatico con un certo seguito ha indotto forse il pilota stesso a fare una scelta non da vero gentleman rider in favore del piazzamento a ogni costo. Un vero peccato perché - per quanto si era visto nelle dodici tappe corse - Lucci a nostro avviso meritava un premio. Il toscano ha spinto quando doveva, ha navigato bene - anche quando ha aperto la traccia - si è gestito nei momenti difficili. Poskitt è stato sì veloce - a tratti velocissimo -, ma è stato anche deficitario negli stage che più chiedevano nell'interpretazione del road book, demandando ad altri del gruppo di testa il compito di fare la scelta giusta.

Il bilancio finale

L'Africa Eco Race 2020 va quindi in archivio con questa coda polemica, che pure nulla toglie a una gara forse addirittura migliore rispetto all'anno passato, con speciali tecnicamente impegnative e dal sapore romantico, di grande selezione sotto il profilo della navigazione e immerse in paesaggi indimenticabili. L'appuntamento è per gennaio 2021: chissà che per i delusi di questa edizione non ci sia la possibilità di trovare sul percorso la propria rivincita.