Indycar 2023, anteprima del Texas: primo ovale dell'anno

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Matteo Pittaccio

Texas Motor Speedway - Twitter
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In Texas la prima gara ovale per la INDYCAR, giunta a Fort Worth per il secondo appuntamento della stagione. Andiamo a scoprire tutte le novità e le info della PPG 375, live su Sky Sport F1 (canale 207) domenica 2 aprile alle 18.05

A quasi un mese dall’apertura della stagione in quel di St. Petersburg la NTT INDYCAR Series si mette nuovamente in moto sbarcando a Fort Worth, Texas, teatro del primo round ovale del 2023. La corsa – nata nel 1997 ed oggi denominata PPG 375 – si appresta ad ospitare la 36esima gara, presentandosi al grande pubblico come uno degli appuntamenti più spettacolari, difficili ed imprevedibili del calendario. La prova arriva direttamente dal finale dello scorso anno, deciso in un’emozionante volata in cui Josef Newgarden ha beffato il compagno di squadra Scott McLaughlin.

 

L’edizione di quest’anno replica la distanza, pari a 248 giri e 372 miglia, con Scott Dixon che punta a collezionare la sesta vittoria per rimanere in cima all’albo d’oro. Essendo quello del Texas il primo appuntamento su un circuito di questo tipo è lecito aspettarsi un ribaltamento dei valori in campo visti nel cittadino di St. Petersburg, pista in cui Ericsson ha trionfato di fronte a Patricio O’Ward e Scott Dixon. Se Ganassi e Arrow McLaren hanno raccolto un gran numero di punti, lo stesso non si può dire per Penske e Andretti, squadroni che hanno lasciato la Florida costernati da frustrazione e rammarico. E proprio il Team Penske ripone nel Texas Motor Speedway la grande speranza di rientrare in Victory Lane, raggiunta per ben undici volte dal 1997 in poi. Inoltre, la squadra del “Capitano” (Roger Penske) conta sulle statistiche della stagione passata, nella quale tre appuntamenti ovali su cinque sono stati vinti da Josef Newgarden, che ha mancato il poker solo a causa del problema meccanico verificatosi nella gara-2 dell’Iowa.

28 auto: Sato al posto di Armstrong, torna Carpenter

La prima novità nella griglia di partenza riguarda la Dallara numero 11 di Chip Ganassi Racing, auto portata in gara a St. Petersburg dal rookie Marcus Armstrong (undicesimo). Come da accordi con il team, l’ex F2 lascia il posto al due volte vincitore della Indy500 Takuma Sato, passato al ruolo di pilota part-time. Il 46enne di Tokyo andrà a caccia della settima vittoria in carriera iniziando la stagione in Texas e tornando successivamente al volante in occasione della 107esima 500 Miglia di Indianapolis.

 

Inoltre, segnaliamo l’ottimo stato di salute di Jack Harvey, rimasto sotto osservazione dopo l’urto subito nell’incidente che a St. Petersburg ha coinvolto anche Rinus VeeKay e Kyle Kirkwood. Pertanto, Harvey sarà regolarmente in pista in Texas dopo aver saltato i test privati dell’Alabama (sostituito da Juri Vips), riprendendo il volante della Dallara #30 (Team Rahal) nella stessa pista in cui lo scorso anno si è infortunato nel corso delle qualifiche venendo subito sostituito da Santino Ferrucci, nono classificato in gara.

 

Infine, si arriva a ventotto iscritti – mai così tanti in Texas dal 2011 – grazie all’aggiunta di Ed Carpenter, inseritosi nella entry list con la quarta Dallara preparata dalla propria squadra. Esattamente come Sato, Carpenter correrà esclusivamente negli ovali, appoggiando il mirino sulla ventesima Indy500 della carriera.

Il Texas Motor Speedway

Inaugurato nel 1996, il Texas Motor Speedway è sempre stato un punto fermo nel calendario della INDYCAR sin dai tempi della Indy Racing League. Nel 2001 la CART provò a corrervi ma la maggior potenza delle vetture mise in serio pericolo la salute dei piloti, costretti a sopportare forze superiori ai 5G. Alla fine, polemica dopo polemica, la gara non si corse, causando danni smisurati sia alla CART (poi divenuta Champ Car) sia al circuito del Texas.

 

Passando all’anatomia del circuito si possono notare due segni distintivi, uno legato alla configurazione originaria e l’altro dovuto ad una modifica apportata recentemente. Il primo aspetto è il banking (grado di elevazione della pista) pari a 20° nelle prime due curve ed a 24° nella sopraelevata finale. Proprio nelle quattro curve è stato posizionato il PJ1, secondo aspetto caratteristico, un composto che crea un nastro di asfalto notevolmente più scuro teoricamente utile ad aumentare il grip in piena percorrenza.

 

Questa soluzione si è rivelata tanto utile alla NASCAR quanto dannosa e pericolosa per le Dallara INDYCAR, auto più leggere e dotate di maggior carico. Il fatto di poter contare principalmente su una singola linea, quella bassa, costringe i piloti a gestire con molta sensibilità i sorpassi, molto più difficili siccome la traiettoria centrale risulta quasi del tutto impraticabile salvo rare eccezioni quali sono le ripartenze, dove le auto sono compatte e le velocità inferiori. Per contrastare lo scarso grip dovuto al PJ1, nel 2022 Dallara e INDYCAR hanno implementato delle appendici extra riuscendo a rendere più dinamica la gara. Tuttavia, il problema resta e nel corso dei 248 giri si presenterà come una delle sfide più ostiche affrontate dai piloti.

Indycar in Texas, il programma

Sabato 1 aprile

  • ore 15: Prove 1
  • ore 18.15: Qualifiche
  • ore 19.45: Prove 2
  • ore 20.30: Prove Finali

Domenica 2 aprile

  • ore 18.05: GARA (in diretta su Sky Sport F1)