Luca Ghotto, il suo debutto in Indycar che fa sperare per il futuro

Motori

Biagio Maglienti

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Un esordio brillante, difficile e con una monoposto che non conosceva. Nonostante ciò, Luca Ghiotto ha concluso il GP d’Alabama di Indycar confermando la sua 21esima posizione conquistata nelle qualifiche, prendendosi la sua bella soddisfazione in gara. Risultato che mette in luce il talento del pilota italiano e che fa ben sperare per il futuro

INDYCAR, I RISULTATI DEL GP D'ALABAMA

Nella vita e soprattutto nelle corse, c’è sempre da imparare. E così che Luca Ghiotto approccia questa nuovissima avventura americana, con il team di Dale Coyne. Il pilota di Arzignano con un discreto passato nelle monoposto di F2 e già pilota Prema, accetta l’invito ed esordisce nel campionato Indycar in Alabama, sul circuito del Barber. Quindi oltre ad avere un baluardo tricolore, proprio con Prema che ha annunciato l’arrivo in questa categoria per il 2025, Ghiotto fa esperienza e si propone come il candidato giusto per la stagione che verrà. Un esordio brillante, difficile, con una monoposto che non conosceva e un nutrito gruppo di "scalmanati" in grado di fare la differenza. Per nulla intimidito, così come successe quando salì su una monoposto di F1 targata Williams nel lontano 2017 all’Hungaroring per un test, Luca ha difeso strenuamente la sua 21esima posizione fatta segnare nelle qualifiche e si è preso una gran bella soddisfazione in gara. Peraltro, negli ultimi anni non più è salito sulle monoposto e dal 2019 in poi ha gareggiato solamente con macchine a ruote coperte. Nonostante tutto ciò in gara ha dimostrato di ben metabolizzare questo campionato e di trovare un ritmo interessante per mettersi in evidenza. 

E il tricolore può splendere anche in Indycar

Certo Barber non era propriamente quella pista che si identifica come semplice da gestire, ma il nostro pilota ha recepito immediatamente le problematiche di questa categoria e, dicendo di aver imparato dai propri errori, si è spinto sin sotto la bandiera a scacchi con il massimo impegno. Un approccio quindi giusto che fa ben sperare per il futuro suo e del team italiano che si schiererà ai blocchi di partenza nella prossima stagione. Nonostante abbia investito il "famoso" manichino sotto il ponte, che caratterizzava quel tratto di pista e dato infine che si trattava di una scultura particolarmente costosa, si pensa che gli organizzatori abbiano optato per fargliela pagare a caro prezzo. Con Luca Ghiotto il tricolore inizia a splendere anche in Indycar