Bulega e l'incidente con Toprak: "Ho commesso un errore e ho chiesto subito scusa"
su instagramCon un lungo messaggio sui propri account social, Nicolò Bulega ha risposto alle critiche subite dopo il contatto con Toprak Razgatlioglu durante il primo giro della Superpole Race di Jerez. Il pilota Ducati ha sottolineato come dietro la manovra non vi fosse alcuna intenzionalità, spiegando anche come si sia confrontato con il turco dopo Gara-2
"Ho letto e sentito tante cose non vere riguardo al contatto tra me e Toprak nella Superpole Race". Così Nicolò Bulega all'indomani del GP di Jerez di Superbike, ultimo stagionale che ha visto Toprak Razgatlioglu conquistare il suo terzo titolo Mondiale tra le derivare di serie. Un fine settimana che, però, è destinato a essere ricordato anche per il contatto tra l'italiano e il turco durante il primo giro della Superpole Race, con Toprak finito in terra. Tante cose sono state dette e, con un lungo messaggio sui propri social, Bulega ha voluto chiarire la sua posizione, ribadendo l'assenza di intenzionalità dietro quanto successo: "La prima, e forse la più grave, è che l'avrei fatto apposta, niente di più falso. Chi mi conosce sa che il mio punto forte è sempre stato la percorrenza in curva, e la correttezza verso gli avversari. Dopo un'intera stagione fatta di sorpassi e controsorpassi al limite, da entrambe le parti, un errore può capitare. Forse se fosse capitato in un'altro weekend non avrebbe fatto tutto questo scalpore. Un errore che, vorrei sottolineare, è stato sanzionato con un long lap che ho scontato - ha scritto il pilota Ducati - La seconda cosa che ho letto è che non avrei chiesto scusa. Anche questo non è vero. L'ho fatto subito, nella prima intervista con TNT, non avevo altro modo per farlo e ho colto la prima opportunità che mi è stata concessa. Inoltre, chi mi ha visto in quei momenti sa bene che non ero affatto felice di aver vinto sapendo che Toprak era caduto".
Sui fischi dei tifosi turchi al parco chiuso
Quello di Bulega, però, non è solo un messaggio di spiegazioni. Il pilota Ducati ha riconosciuto di aver sbagliato a rispondere ai fischi arrivati in parco chiuso, provocazioni che, però, ritiene fuoriluogo: "C'è però un errore che riconosco: aver reagito alle provocazioni di alcuni tifosi turchi nel paddock. Mentre mi insultavano, ho risposto con un pollice alzato. Ma, detto questo, credo che la loro reazione sia stata fuori misura. Gli Insulti personali e le minacce verso me, la mia ragazza, la mia famiglia e il mio team non hanno nulla a che vedere con lo sport. Non rappresentano lo spirito della Superbike, dove c'è sempre stato rispetto reciproco, anche nel momenti più tesi. Essere scortato dalla polizia per tutto il giorno non è stata una bella esperienza, né per me né per chi mi era vicino".
Sul chiarimento con Toprak
Infine, il pilota Ducati ha parlato anche del confronto avuto con Razgatlioglu subito dopo Gara 2, un dialogo casco a casco ripreso dalle telecamere: "Ci tengo a dirlo chiaramente: Toprak non è così. E' un pilota tosto, un avversario leale, e molti dei suoi fan dovrebbero prendere esempio da lui. A fine Gara 2 ci siamo parlati, mentre eravamo ancora in moto, con i caschi e con l'adrenalina per la corsa. Nessun rancore, come succede tra piloti. In Superbike, e anche in MotoGP, c'è ancora un ambiente sano. Non abbiamo bisogno di ultras, ma solo di persone che amano questo sport per quello che è: coraggio, rispetto e competizione vera", ha concluso Bulega.