Mettendo sotto contratto il free agent più ambito da tutta la lega, i Los Angeles Lakers sono tornati al centro dell'attenzione del mondo NBA. L'arrivo del n°23 porta con sé altissime aspettative: il pubblico gialloviola ha risposto con entusiasmo, ora si aspettano i risultati
A meno che l’estate non vi abbia portato su Marte la notizia del passaggio di LeBron James ai Los Angeles Lakers non può essere passata sotto silenzio. Il free agent più ambito della offseason 2018 ha scelto L.A. e la tradizione vincente dei gialloviola per quello che con ogni probabilità sarà l’ultimo atto della sua carriera agonistica. Un trasferimento che ovviamente ha fatto parlare tantissimo, gli altri più del diretto interessato: a dargli il benvenuto nella città degli angeli i grandi protagonisti dei Lakers del passato (più o meno recente) ma anche un campione — del nostro calcio/loro soccer — che a L.A. è di casa adesso, Zlatan Ibrahimovic, nuova stella dei Galaxy. L’addio a Cleveland (il secondo) e l’approdo a Los Angeles non è stato senza qualche controversia: se la maggior parte dei tifosi Lakers ha festeggiato l’ingresso in città del nuovo n°23, c’è chi non ha gradito da subito l’arrivo del nuovo “Re”, come dimostrato da una serie di atti vandalici compiuti su un paio di murales dipinti in città per festeggiare la firma di LeBron James. Lui, annunciata la sua nuova squadra, ha pensato bene di concedersi un po’ di riposo proprio in Italia, in costiera amalfitana, lasciando alla coppia Magic Johnson-Rob Pelinka il compito di costruirgli attorno una squadra da subito competitivo. La dirigenza di L.A. non ci ha messo molto a muoversi sul mercato, confermando nel giro di poche ore Kentavious Caldwell-Pope e mettendo sotto contratto Lance Stephenson e JaVale McGee. Ma l’estate gialloviola ha riservato anche altri movimenti: sull’asse Los Angeles-New Orleans, infatti, si sono mossi Rajon Rondo, che dalla prossima stagione metterà i suoi assist a disposizione di “King” James, e Julius Randle, ceduto dai Lakers proprio ai Pelicans. Confermato quindi (almeno per il momento) il nucleo giovane Lonzo Ball-Kyle Kuzma-Brandon Ingram, le addizioni di Rondo, Stephenson e McGee fanno della nuova squadra di LeBron James una delle novità più attese della stagione NBA 2018-19, anche se le prime previsioni — tra organi di stampa e casinò di Las Vegas — sembrano voler dare poca fiducia ai nuovi Lakers, da alcuni visti addirittura fuori dai playoff della Western Conference. “Vi sorprenderemo”, ha assicurato James nella sua prima apparizione come giocatore dei Lakers a fine luglio, in occasione dell’apertura della nuova scuola “I Promise” che ha fortemente voluto (e finanziato) a Akron, Ohio, la sua città natale.
Los Angeles ci crede
I tifosi sembrano essere d’accordo con lui, perché l’entusiasmo a Los Angeles è già ai massimi storici: la maglia n°23 gialloviola ha fatto immediatamente registrare il sold out tra i fan dei Lakers (alcuni “privilegiati — i #ChosenFew — l’hanno ricevuta comodamente a casa, in edizione super limitata) mentre sono schizzati alle stelle anche i prezzi dei biglietti sul mercato secondario per le prime gare stagionali, che siano amichevoli o di campionato. Un campionato che vedrà i Lakers debuttare in trasferta, sul campo di Portland il 18 ottobre, e poi esordire allo Staples Center il 20 contro gli Houston Rockets, ma che soprattutto vedrà rinnovarsi l’ormai classico duello tra LeBron James e i Golden State Warriors nella giornata di Natale. L’interesse alle stelle per il nuovo esordio in gialloviola di James è testimoniato anche dal fatto che nessuna squadra conta più passaggi televisivi nazionali (ben 43) dei Lakers durante la prossima stagione, ulteriore conferma al fatto che a Los Angeles sono tornati — almeno sulla carta — i tempi dello Showtime. Con quali risultati, lo dirà il campo.