
Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, uno spogliatoio in frantumi e gli infortuni di Curry e Green: in una settimana è cambiato tutto in casa Golden State Warriors. Ripercorriamo quanto successo giorno dopo giorno

Solo una settimana fa i Golden State Warriors veleggiavano verso una regular season di relax, forti del primo posto a Ovest con un record di 11-2 dopo la facile vittoria interna con i Brooklyn Nets. Nel giro di 7 giorni è cambiato tutto: quattro sconfitte su cinque partite, due infortuni più gravi del previsto, soprattutto l’acceso diverbio tra Kevin Durant e Draymond Green che ha dominato gli ultimi giorni. Proviamo a ripercorrere cosa è successo da lunedì scorso a oggi

LUNEDI: LA SCONFITTA CON I CLIPPERS | Il peccato originario della settimana da incubo dei campioni in carica è la partita contro gli L.A. Clippers, più precisamente l’ultimo quarto. Se i padroni di casa, in controllo per tutta la gara, avessero segnato un paio di canestri in più, coach Kerr avrebbe tolto i suoi titolari voltando pagina in fretta. Invece un parziale di 11-0 degli Warriors ha rimesso in piedi la partita, con l’ultimo possesso che ha fatto da detonatore a una situazione che, dietro le quinte, era già esplosiva –
Il racconto della partita
IL DIVERBIO GREEN-DURANT | La storia è nota: Draymond Green ha tra le mani il pallone della vittoria, ma invece di cederlo immediatamente a Durant (che lo richiedeva a gran voce) va in solitaria nell’altra metà campo, perdendolo in maniera banale. Al rientro in panchina i due cominciano a litigare, e le cose vanno in fretta sul personale: Green riempie di insulti il compagno, ma soprattutto fa riferimento alla sua imminente free agency intimandogli di andarsene. Da lì in poi si crea una frattura che ha pochissimo a che fare con la sconfitta arrivata nel supplementare per mano dei Clippers –
Il racconto dell'episodio
MARTEDI: LA SOSPENSIONE DI GREEN | Il diverbio continua anche negli spogliatoi, e coach Steve Kerr – di comune accordo con la dirigenza – decide che il comportamento di Green merita una punizione esemplare. La decisione è di sospenderlo per la partita con gli Atlanta Hawks che sarebbe cominciata di lì a poche ore, provocandogli quindi una perdita di 120.000 dollari. La tensione tra i giocatori, quindi, si allarga anche alla dirigenza che rende l’episodio di dominio pubblico –
La decisione degli Warriors
LA VITTORIA CONTRO ATLANTA CHE NON INTERESSA A NESSUNO | In tutto questo trambusto gli Warriors scendono in campo contro gli Hawks e vincono, a malapena, in una gara che interessa davvero poco. L’interesse di tutti, infatti, è per le prime parole di Kevin Durant, che risponde a spizzichi e bocconi dopo il match con un umore tutt’altro che allegro – ma comunque conferma di non aver ancora parlato con Green –
Il racconto della partita
MERCOLEDI: CURRY FUORI PER ALTRI DIECI GIORNI | In tutto questo, la peggior notizia possibile arriva nella giornata di mercoledì: l’infortunio all’inguine di Steph Curry, infatti, è più grave del previsto, lasciandolo fuori per i successivi dieci giorni. Nonostante l’infortunio, il numero 30 – che dietro le quinte aveva già cominciato a “lavorarsi” i compagni per raccogliere i cocci di quanto successo – decide di unirsi alla squadra per le tre partite in trasferta in Texas, lanciando un segnale a tutto l’ambiente.

GIOVEDI: LA DICHIARAZIONE DI DRAYMOND GREEN | C’era solo una persona che non aveva ancora parlato di quanto successo, ovverosia il protagonista principale: Draymond Green. Le sue parole sono arrivate nella mattina di giovedì, quando si è presentato davanti ai cronisti rilasciando una singola dichiarazione di due minuti e mezzo, spiegando la sua situazione (ma senza scusarsi) e ricordando alle altre 29 squadre che il dominio degli Warriors sarebbe continuato nonostante quanto successo. Soprattutto, ha parlato come se Durant fosse già andato via: “Indipendentemente da quello che faranno Kevin e Klay in free agency, sono stati anni fantastici” –
Le sue parole
LA SONORA SCONFITTA CONTRO HOUSTON | Poi si è scesi in campo, e gli Warriors sono spariti: la partita contro i Rockets non è mai stata davvero in discussione, finendo sotto di 32 e chiudendo a -21. In campo Green fa enorme fatica, chiudendo con 0 punti e 5 palle perse, definendo lui stesso la sua partita come “orrenda”. Kerr invece definisce la squadra come “spiritualmente e fisicamente rotta”, cominciando malissimo il Texas Swing contro Houston, Dallas e San Antonio –
Il racconto della partita
L’OTTIMISMO DOPO LA SCONFITTA | Nonostante quanto successo, tutti gli Warriors si impegnano a mantenere un atteggiamento positivo, con Green, Durant, Curry e DeMarcus Cousins che passano tutto l’ultimo quarto a scherzare in panchina. Green arriva addirittura a garantire che la squadra vincerà il titolo a fine anno e che tutti hanno ormai voltato pagina –
La quiete dopo la tempesta
VENERDI: GREEN FUORI PER UN PROBLEMA ALL’ALLUCE | Gli infortuni però continuano ad accumularsi: gli Warriors decidono di fermare Green per non aggravare la situazione dell’alluce del piede che lo ha tormentato in questo inizio di stagione, preferendo un approccio cautelativo nonostante la necessità di invertire la rotta in fretta. Dopotutto, è pur sempre solo novembre –
L'infortunio e le parole di Green
SABATO: IL BRUTTO FINALE DI GARA CONTRO DALLAS | Senza Curry e Green, gli Warriors devono cavarsela con i “soli” Durant e Thompson nel resto della trasferta texana. La seconda fermata va meglio rispetto a Houston grazie anche al contributo della panchina, ma nell’ultimo quarto la squadra non riesce a portare a casa la vittoria, con le due stelle che sbagliano i tiri del possibile pareggio –
Il racconto della partita
DOMENICA: LA TERZA SCONFITTA IN FILA CONTRO SAN ANTONIO | In questa stagione non era ancora successo che Golden State perdesse due partite in fila, figuriamoci tre. A San Antonio però le cose non vanno meglio: in back-to-back la squadra finisce sotto di 18 punti nel primo tempo e i due All-Star rimasti chiudono il loro giro in Texas con un terribile 6/41 da tre punti, acuendo ancora di più i problemi offensivi dei campioni in carica. La sconfitta è la quarta nelle ultime cinque partite di una settimana terribile –
Il racconto della partita
KERR SCUOTE LA SQUADRA: “È FINITO IL SOGNO” | Nelle ultime due gare coach prova a scuotere la squadra prendendosi due falli tecnici, ma senza successo. Dopo la sconfitta con gli Spurs, davanti ai microfoni dice: “Negli ultimi quattro anni e mezzo abbiamo vissuto un sogno, un’esistenza incantata. Ma questa è la vera NBA. Ora abbiamo delle vere difficoltà da superare e dovremo farcela da soli”. A volte basta una sola settimana per cambiare la traiettoria di un’intera franchigia –