
Una storia infinita quella tra i rossoblù e il Paese della "garra charrùa": oggi gli ultimi talenti dalla Celeste sono Nandez e Oliva, coppia in gol in questo campionato, tuttavia non mancano centenari di presenze e protagonisti assoluti in Sardegna a partire dal 1982. E all'appello rispondono anche 4 allenatori

Non è più un segreto l'espressione "garra charrùa", concetto divenuto popolare grazie al nostro Lele Adani dopo Inter-Tottenham della scorsa Champions al gol di Vecino. S’intende lo stile calcistico legato all’Uruguay tutto intensità e sacrificio, tipico del popolo discendente dagli indigeni che vivevano sulle sponde del Rio de la Plata. Ebbene, questa denominazione può essere rivista in Sardegna grazie al rapporto speciale tra il Cagliari e il Paese sudamericano: ben 21 giocatori e 4 allenatori transitati nell'Isola, una miniera d’oro per i rossoblù a partire dal 1982. Se il presente premia talenti come Nandez e Oliva, coppia a segno in campionato, tantissimi protagonisti (e qualche flop) hanno esaltato tifosi e appassionati. Ecco la classifica degli uruguaiani nella storia del Cagliari in ordine di presenze totali
Cagliari da record, si può sognare in SardegnaCHRISTIAN OLIVA. Iniziamo dal presente e dall’ultimo goleador in casa Cagliari: classe 1996, centrocampista acquistato dal Nacional per 5 milioni di euro, Oliva ha realizzato la sua prima rete alla 5^ presenza in rossoblù contro l’Atalanta. Exploit che permetterà a Maran d’inserirlo nell'undici titolare con maggiore frequenza
Cagliari, la festa dei tifosi all'aeroportoNAHITAN NANDEZ. Chi si è subito inserito in pianta stabile è il talento 23enne, giocatore strappato al Boca Juniors per 18 milioni di euro ovvero la somma più onerosa mai investita dal Cagliari. Per lui 11 presenze e un gol pesantissimo al Torino, "tuttocampista" che ha immediatamente convinto al primo impatto in Serie A
Cagliari, colpo a Bergamo: Atalanta battuta 2-01) DIEGO LOPEZ. Detto della coppia attuale nella rosa del Cagliari, elenchiamo quindi gli uruguaiani storici che hanno vestito la maglia rossoblù a partire da un’icona come l’ex difensore. Al 5° posto all-time per presenze in Serie A (314) con i sardi, Lopez è sceso in campo complessivamente 343 volte con il Cagliari realizzando 9 gol. Lo chiamavano "El Jefe" ("Il colonnello"), lui che dopo 12 anni in squadra si è preso la scena anche da allenatore in due occasioni. Legatissimo a Cellino che, non a caso, lo voleva pure sulla panchina del Brescia
Maran: "Per battere l'Atalanta ho studiato il City"2) NELSON ABEIJON. Un altro sardo adottato, d’altronde l’ex mediano cresciuto nel Nacional ha giocato 7 anni e 175 gare complessive in maglia rossoblù. Spirito da guerriero (non a caso il suo soprannome) e personalità da vendere, Abeijon ha salutato il Cagliari nel 2006 e si è ritirato nel 2009. Resta uno dei giocatori più amati dai tifosi sardi
3) JOSÉ HERRERA. Detto Pepe, duttile tanto da giocare in difesa o a centrocampo con la stessa efficacia, Herrera ha giocato cinque stagioni in Sardegna fino al 1995 (164 partite e ben 15 gol). Faceva parte della squadra allenata da Giorgi che si arrese solo all’Inter nella semifinale della Coppa Uefa 1993/94
4) FABIAN O’NEILL. Origini irlandesi per "El Mago", genio e sregolatezza per cinque anni in rossoblù con 136 presenze e 16 gol segnati. Altro cagliaritano d’adozione cresciuto nel Nacional, O’Neill tornerà in Sardegna nel 2002 senza tuttavia trovare spazio dopo il biennio alla Juve (dove Zidane ne lodava il talento). Classe e rimpianti per un giocatore ritiratosi a trent’anni, lui che recentemente ha raccontato gli eccessi della sua vita e un nuovo inizio in Uruguay
5) ENZO FRANCESCOLI. "El Principe" prima di Milito, classe ed eleganza per un giocatore inserito nella top 11 di sempre del Cagliari. Arriva dal Marsiglia nel 1990, tre anni dove accumula 104 partite e 19 gol ma non solo in carriera: due volte calciatore sudamericano dell’anno (1984 e 1995), 11 titoli conquistati dal River Plate all’Uruguay dove trionfò per tre volte in Copa America. Un’icona per il popolo rossoblù, campione senza tempo che ha segnato un’era grazie a qualità straordinarie
6) DARIO SILVA. Tre stagioni in Sardegna anche per l’ex attaccante scovato nel Peñarol, intervallo in Italia che gli ha permesso di segnare 24 reti in 97 incontri ufficiali. Giocherà il resto della carriera in Spagna e chiuderà nel 2006 al Portsmouth, ultima tappa dettata dal drammatico incidente stradale che causerà l’amputazione di una parte della gamba destra. Si è quindi reinventato cameriere in una pizzeria di Malaga
7) DANIEL FONSECA. Prima di segnare con Napoli, Roma e Juventus, fu il Cagliari a lanciare in Italia l’attaccante emerso nel Nacional e acquistato nel 1990. Che coppia con Francescoli, fattore 'F' che per due stagioni premiò Fonseca in rossoblù (52 presenze e 17 gol). Recentemente ha dichiarato che il Cagliari è rimasta la sua "squadra del cuore", tuttavia si separò non senza contrasti col club nel 1992. Oggi è procuratore di talenti ovviamente emersi in Uruguay
8) JOE BIZERA. La classifica della nostra "garra sardùa" prosegue con l’ex difensore scuola Peñarol, tre anni e 40 presenze complessive al Cagliari. Qualche gettone anche nella Celeste per Bizera, oggi 39enne che si è ritirato nel 2016: ruvido e forte nel gioco aereo ma non indimenticabile in Sardegna
10) WALDEMAR VICTORINO. Ecco il primo uruguaiano nella storia del Cagliari, ex attaccante che ci riporta al 1982 quando i sardi decisero di comprarlo dal Nacional. Solo un anno sull’Isola per Victorino, detto "El Piscador" ma senza fortuna nonostante la benedizione di Bearzot che l’aveva etichettato come uno dei colpi di mercato. Ciò nonostante Victorino va a segno solo due volte in 17 partite e viene spedito in Argentina
11) PABLO CEPPELINI. Più recentemente l’asse Peñarol-Cagliari ha garantito l’arrivo in Sardegna del trequartista 28enne, giovane di belle speranze nel 2011. Tre anni in orbita rossoblù ma solo 13 presenze raccolte, quanto basta per partire e ritrovarsi in Sudamerica all’Atletico Nacional
13) MATIAS VECINO. L’uomo che ha ispirato il nostro Lele Adani, "garra charrua" apprezzata in Sardegna nel 2014 in prestito dalla Fiorentina. Se oggi Vecino fa parte dell’Inter di Antonio Conte, il 22enne uruguaiano arrivò a gennaio ma riuscì ad accumulare 9 presenze e ben due gol: fu la consacrazione di un talento annunciato in Toscana (Empoli e viola) prima di aggregarsi ai nerazzurri nel 2017
14) FABIAN CARINI. Meno fortunata la parentesi sarda dell’ex portiere esploso nel Danubio, giovane ingannevole per Juventus ed Inter che lo parcheggiò in Sardegna nella Serie A 2005/06. Solo 8 presenze per Carini in rossoblù, intoccabile in patria e in Sudamerica ma tutt’altro che apprezzato nel campionato italiano
15) ALEJANDRO GONZALEZ. Identico bilancio di Carini al Cagliari per il difensore classe 1988, 8 gare ufficiali in prestito dal Verona nel 2015. Gonzalez si è piuttosto distinto in Serie B nelle stagioni successive. Il presente lo premia al Barcelona, ovviamente non in squadra con Messi: si tratta infatti dell’omonimo club dell’Ecuador
16) MARCELO TEJERA. Permanenza non indimenticabile sull’Isola anche per un altro connazionale, rossoblù nella stagione 1992/93 con sole 7 partite all’attivo. Acquistato dal Defensor Sporting per sostituire Fonseca, saluterà il Cagliari senza gol né i colpi ad effetto che ne avevano propiziato l’arrivo dal Sudamerica
17) HORACIO PERALTA. All’appello rispondono anche Rosano ed Herrera jr, coppia uruguaiana che non disputerà nessuna partita nella stagione 2007/08. Andò leggermente meglio all’attaccante proveniente dal Nacional nel 2004, 4 presenze e poco altro complice un carattere difficile durante una carriera terminata nel 2015
HECTOR PURICELLI. Giocatori e naturalmente allenatori uruguaiani nella storia del Cagliari: meglio noto come Ettore Puricelli, fu lui a guidare i rossoblù nella Serie A 1967/68 ottenendo un’importante salvezza. Originario di Montevideo ma naturalizzato italiano, l'allenatore scomparso nel 2001 divenne il primo esponente della Celeste in Sardegna ben 52 anni fa
OSCAR TABAREZ. A distanza di 26 anni da Puricelli chi ne raccolse il testimone sull’Isola fu il Maestro, figura iconica in Uruguay e non solo. Ct della Celeste dal 2006 nonostante i problemi di salute, Tabarez allenò il Cagliari in due occasioni: 9° posto nella Serie A 1994/95 prima del ritorno per una manciata di partite nel 1999, quando venne sostituito da Ulivieri alla 5^ giornata
GREGORIO PEREZ. La prima gestione di Tabarez aveva convinto il presidente Cellino che, nel 1996, si affidò ad un suo connazionale. Spazio all’ex allenatore dell’Independiente ma solo per il primo assaggio di campionato: dopo 4 sconfitte in 6 turni, Perez venne esonerato e sostituito da Mazzone. Deciderà quindi di concentrare in Sudamerica la sua carriera in panchina
DIEGO LOPEZ. Ritroviamo quindi la bandiera del Cagliari, monumentale in campo e allenatore del club in più occasioni: dopo le esperienze nelle giovanili e da vice di Pulga, Lopez ha allenato i rossoblù nella Serie A 2013/14 e pure quattro anni più tardi subentrando in corsa a Rastelli. Negli ultimi giorni è stato cercato da Cellino per la panchina del Brescia: resterà al Peñarol, ma non può dimenticare la Sardegna né i tanti anni trascorsi in maglia rossoblù