#SkySportClassic dedica la giornata di venerdì 10 aprile con una programmazione speciale agli anni 2000. Epoca recente dagli allenatori vincenti e indimenticabili: dall'Italia all'estero, i personaggi chiave che hanno scritto la storia nel nuovo millennio
SVEN-GORAN ERIKSSON - Un millennio che si apre con la Lazio che vince lo scudetto, 2° titolo di sempre proprio nell’anno del centenario. Un trionfo che spezza un dominio lungo 8 anni di Milan e Juventus, merito dell’allenatore svedese che si aggiudicherà anche la Coppa Italia. Eriksson si dimetterà nel gennaio seguente passando alla guida della Nazionale inglese
DINO ZOFF - Un laziale sul tetto d’Italia nel 2000, un ex allenatore e presidente della Lazio che sfiora l’Europeo sulla panchina dell’Italia. Era lui il Ct degli Azzurri nell’appuntamento in Belgio e Olanda, marcia interrotta solo nella finalissima contro la Francia dal golden gol di Trezeguet. Dirà addio alla Nazionale ma si rivedrà nel 2005 come allenatore della Fiorentina guidandola verso la salvezza
FABIO CAPELLO - Scudetto che non si allontana dalla Capitale, d’altronde nel 2001 è la Roma a diventare campione d’Italia per la terza volta nella propria storia. L’artefice del trionfo fu proprio Capello, allenatore giallorosso che festeggiò il 17 giugno 2001 all’Olimpico staccando la Juve di due punti. Era la Roma di Totti, Batistuta e Montella, formidabili attaccanti in doppia cifra in quel campionato
GIOVANNI TRAPATTONI - Intanto in Nazionale tocca a chi aveva vinto tutto con le big negli anni precedenti, erede di Zoff che da Ct visse il Mondiale del 2002 e l’Europeo del 2004. Se in Portogallo gli Azzurri uscirono nella fase a gironi, l’appuntamento mondiale venne interrotto dalla Corea del Sud negli ottavi di finale: indimenticabile l’acqua santa del Trap così come la sua ira, dettata dall’arbitraggio del noto Byron Moreno
MARCELLO LIPPI/1 - In Serie A la Roma di Capello non riesce a ripetersi, scudetto-bis negato dalla Juventus che la spunta per un punto al traguardo. Fondamentale il ritorno a Torino di Lippi, che beffa anche l’Inter (3° posto finale) sconfitta dalla Lazio all'Olimpico nel celebre 5 maggio. I bianconeri si ripeteranno anche nella stagione seguente, ma non sarà l’unica gioia dell’allenatore viareggino negli anni Duemila…
MARCELLO LIPPI/2 - Già, perché è proprio l’ex Juventus a guidare la Nazionale italiana sul tetto del mondoper la quarta volta nella storia. Dal 2004 Ct al posto di Trapattoni, Lippi scrive una pagina memorabile del nostro calcio ribaltando qualsiasi pronostico: Azzurri campioni al Mondiale del 2006 al termine di una cavalcata entusiasmante, avventura nella quale concedono solo due reti (un autogol e un penalty) prima di battere la Francia ai calci di rigore nella notte di Berlino
CARLO ANCELOTTI - Scaricato dalla Juventus per lasciare spazio proprio a Lippi, Carletto viene riportato da Berlusconi al Milan dove aveva già vinto da calciatore. Si ripeterà alzando la Champions League del 2003 nella finale tutta italiana contro i bianconeri, trofeo bissato nel 2007 e che si aggiudicherà anche nel 2014 con il Real Madrid. In rossonero pure lo scudetto del 2004 con una squadra leggendaria
ROBERTO MANCINI - Sono anche gli anni di Calciopoli e della striscia di vittorie dell’Inter aperta dal Mancio, allenatore che aveva già gettato le basi di una carriera vincente (pure in panchina) con Fiorentina e Lazio. Non è un caso che si ripeterà all’estero (Manchester City e Galatasaray) prima di accettare la chiamata della Nazionale, Azzurri che hanno ritrovato entusiasmo e risultati proprio attraverso la sua gestione
JOSÉ MOURINHO - Il corso vincente dell’Inter prosegue con l’arrivo dello Special One, allenatore portoghese emerso in Europa con Porto e Chelsea. Due le stagioni in nerazzurro dove brilla il memorabile 2010 dai trionfi in campionato, Coppa Italia e soprattutto in Champions che mancava in bacheca da 45 anni. Vincente, carismatico e showman innato, Mou non è l’unico a festeggiare il Triplete nel nuovo millennio
PEP GUARDIOLA - All’elenco s’iscrive proprio uno dei rivali sportivi di Mourinho, allenatore che ha segnato il calcio moderno per filosofia e titoli (ben 29 trofei conquistati in carriera in panchina). Il Triplete di quel Barcellona era andato in scena nel 2009: oltre alla Liga e alla Coppa del Re, Guardiola aveva trionfato in Champions League battendo a Roma il Manchester United grazie a Eto’o e Messi
JUPP HEYNCKES - L’impresa del Triplete negli anni Duemila è riuscita anche all’allenatore tedesco nel 2013, stagione straordinaria per il Bayern Monaco: Bundesliga vinta con 6 turni d’anticipo, successo pure in Coppa di Germania e in Champions League nell’epilogo tutto tedesco contro il Borussia Dortmund. Indovinate a chi lascerà la panchina? Proprio a Guardiola, ma si rivedrà nella stagione 2017/18 dopo l’esonero di Ancelotti
LUIS ENRIQUE - Triplete che torna d’attualità a Barcellona nel 2015 con l’allenatore spagnolo, ex giocatore del Barça e già sulla panchina della Roma nella stagione 2011/12. L’elenco di traguardi è lo stesso dei colleghi precedenti: vince la Liga, la Coppa del Re e la Champions League (5° titolo blaugrana) battendo la Juventus a Berlino. Dal 2018 è il Ct della nazionale spagnola
MASSIMILIANO ALLEGRI e ANTONIO CONTE - Chiudendo il cerchio degli scudetti vinti in Serie A, negli ultimi anni è andato in scena il dominio della Juventus. Otto i titoli consecutivi con due grandi allenatori protagonisti: Conte ha inaugurato il ciclo d’oro proseguito da Allegri, una coppia memorabile nella storia bianconera per una staffetta da record nel calcio italiano. Testimone consegnato in seguito a Maurizio Sarri
CARLO MAZZONE - Anni Duemila che hanno riservato allenatori vincenti e colleghi dai ricordi memorabili. Come dimenticare la corsa di Mazzone sotto la curva dei tifosi dell'Atalanta? Era il 30 settembre 2001 quando l’allenatore del Brescia, insultato dai sostenitori avversari e sotto 3-2 nel punteggio, promise loro un confronto ravvicinato in caso di pareggio. Detto, fatto: Baggio segna al 93’ e nessuno può fermare Carletto. Semplicemente indimenticabile
LUIGI DELNERI - E che dire del fantastico Chievo? Alla guida dei gialloblù c’era proprio Gigi, allenatore che trascinò un piccolo borgo veronese dalla Serie B alla A portandola subito ai vertici. Rivelazione al primo storico impatto nella massima serie (2001/02) con l’ottimo 5° posto finale e l’accesso alla Coppa Uefa, Delneri restò al Chievo fino al 2004 trasferendosi al Porto e poi guidando 8 squadre diverse in Serie A
SERSE COSMI - Altrettanto memorabile fu il Perugia tra il 2000 e il 2004 allenato da un perugino doc, personaggio amatissimo e ribattezzato "L’uomo del fiume". Scelto da Gaucci diede spettacolo con il suo 3-5-2, infarcito di stranieri e giocatori emersi ad altissimi livelli come i campioni del mondo Grosso e Materazzi. Convince non solo in Serie A ma anche in Europa (vinta l’Intertoto del 2003 e qualificazione alla Coppa Uefa), lui che per stile e carattere dalla panchina resta uno dei simboli italiani degli anni Duemila
HECTOR CUPER - El hombre vertical, l’uomo tutto d’un pezzo più volte ad un passo dalla gloria: era successo da allenatore di Maiorca e Valencia (due finali consecutive perse in Champions), ricapitò con l’avvento all’Inter. Alla prima stagione si fermò in semifinale di Coppa Uefa e soprattutto perse lo scudetto all'ultima giornata, 5 maggio 2002 nella storia del campionato italiano. Si ripeterà in negativo l’anno seguente, trend che causò il suo esonero per volere di Moratti nell’ottobre 2003
WALTER MAZZARRI - Lo abbiamo visto alla guida di Napoli, Inter e Torino tra le altre, ma chi ricorda la sua impresa nel campionato 2006/07? Reggina penalizzata di 15 punti ma salva grazie ai gol della coppia Bianchi-Amoruso, tandem da record in quella stagione con 35 gol (come i blaugrana Messi e Ronaldinho). E naturalmente per merito del suo allenatore, 3-5-2 che ha dettato scuola nel calcio italiano
LUCIANO SPALLETTI - Chi ha segnato il nuovo millennio è pure l’allenatore toscano, già apprezzato con l'Empoli negli anni Novanta e d’attualità nei Duemila. Spalletti raggiunge Coppa Uefa e Champions League con l’Udinese, poi vive cinque stagioni non consecutive a Roma: nella prima avventura è impossibile dimenticare le 11 vittorie di fila (Serie A 2005/06, record poi battuto dall’Inter), il ruolo di antagonista dei nerazzurri (scudetto sfiorato nel 2008) e i tre titoli sulla panchina dei giallorossi
SILVIO BALDINI e DOMENICO DI CARLO - Ricordi memorabili ma anche eccessi negli anni Duemila in panchina: l’avvio della Serie A 2007/08, il 26 agosto, riserva la lite tra colleghi in Parma-Catania. Dopo gli insulti e le provocazioni, Baldini rifila un calcio nel sedere a Di Carlo per un’immagine che fa il giro del mondo. Era già stato espulso, verrà squalificato per un mese. Qualche anno più tardi, nel 2012, Delio Rossi arriverà addirittura alle mani con Ljajic durante la sua gestione alla Fiorentina venendo immediatamente esonerato
RUDI GARCIA - Tra i mandati giallorossi negli anni Duemila si ricorda quello dell’allenatore francese a partire dal 2013/14, dove infila subito 10 vittorie di fila e nello stesso campionato ne riserverà altre 9. Due secondi posti alle spalle della Juventus per quella Roma, avversaria che riserva anche il celebre "violino" mimato da Garcia nel protestare contro le decisioni arbitrali nello scontro diretto: gesto che gli costerà un’espulsione da parte di Rocchi. Dopo il suo esonero andrà in scena lo Spalletti-bis
CESARE PRANDELLI - Positivo alla guida del Parma, da applausi la sua gestione alla Fiorentina (quanti rimpianti europei contro Rangers e Bayern Monaco) che gli spalanca le porte della Nazionale italiana. Avventura in azzurro che riserva la finalissima all’Europeo 2012 (battuto in finale dalla Spagna) e l’amara spedizione in Brasile due anni più tardi, Mondiale interrotto nella fase a gironi
MAURIZIO SARRI - Oggi occupa la panchina della Juventus, rivale del Napoli che sognò con l’allenatore toscano in panchina. Al netto di un addio mai digerito dai tifosi azzurri, la rivoluzione sarrista entusiasmò non solo la città ma esaltò il calcio italiano con un gioco spettacolare e dai tantissimi estimatori. Non è un caso che al Chelsea abbia regalato l’ultima Europa League
CLAUDIO RANIERI - A proposito d’Inghilterra, che dire del Leicester dei miracoli? Una delle imprese più belle nel calcio moderno, trionfo da outsider per la squadra trascinata dall’allenatore romano. Il 2 maggio 2016 diventa aritmetico il clamoroso titolo delle Foxes, mai sul tetto d’Inghilterra in 132 anni di storia né qualificate in precedenza alla Champions. E davanti a tutte le big della Premier c’è proprio Ranieri
GIAN PIERO GASPERINI - Lo stesso anno inizia l’avventura di Gasp a Bergamo, città che non aveva mai visto risultati e traguardi simili. A lungo legato al Genoa, l’allenatore piemontese sta scrivendo le pagine più indimenticabili della Dea con un calcio esportato anche all’estero. Macchina da gol e ormai abbonata alle competizioni europee, l’Atalanta ha scritto la storia in Champions e stupisce ancora in Serie A
SIMONE INZAGHI - Nel 2016 prende inizio pure la parabola dell’allenatore biancoceleste, erede di Pioli nell’aprile 2016 e sostituito solo temporaneamente da Bielsa che non guiderà mai la Lazio. Da allora tre titoli per Inzaghi, due Supercoppe vinte contro la Juventus e l’ultima Coppa Italia sollevata ai danni dell’Atalanta. Non può che entusiasmare il suo gioco come la sua squadra, ormai una certezza assoluta
STEFANO PIOLI - Calcio e allenatori che non possono non emozionarsi di fronte alle tragedie: la scomparsa di Davide Astori è una ferita ancora aperta, lutto che visse da vicino l’allora tecnico della Fiorentina. Pioli ha ricordato più volte il capitano viola anche da allenatore del Milan, commozione troppo grande quell’11 marzo 2018 al Franchi
SINISA MIHAJLOVIC - E non può che emozionare anche l’allenatore del Bologna, lui che il 13 luglio 2019 annunciò in conferenza stampa la sua malattia. Un guerriero che combatte una battaglia difficile, ma che lo ha allontanato solo temporaneamente dal calcio: applausi ricevuti non solo dai suoi tifosi ma in tutti gli stadi, d’altronde Mihajlovic unisce per carattere e una forza di volontà senza eguali
VICENTE DEL BOSQUE - Gli anni Duemila hanno inoltre celebrato grandi allenatori a livello internazionale. Impossibile non citare l’ex tecnico spagnolo, due volte vittorioso in Champions League (2000 e 2002) alla guida del Real Madrid. Non è tutto: ereditata la Spagna da Luis Aragones che aveva trionfato a Euro 2008, Del Bosque prosegue il ciclo vincente della Roja festeggiando il Mondiale 2010 e l’Europeo del 2012
LUIZ FELIPE SCOLARI - Prima del trionfo mondiale di Del Bosque (e di Lippi nel 2006) c’era stata la festa del Brasile nel 2002: 5° titolo per la Seleçao in Corea e Giappone, appuntamento segnato dallo scatenato Ronaldo (8 gol totali con doppietta in finale alla Germania). Fu il traguardo più importante per l’allenatore brasiliano nella sua carriera internazionale
OTTO REHHAGEL - Scolari che passò alla guida del Portogallo e perse l’Europeo 2004 disputato in casa: ricordate chi rovinò la festa a un giovanissimo Cristiano Ronaldo? Fu proprio la sorprendente Grecia guidata dall’allenatore tedesco, artefice di una delle più pazze imprese sportive recenti. Primo titolo europeo nella storia dei greci, legati a Rehhagel fino al 2010 ma inevitabilmente a lui riconoscenti per sempre
JOACHIM LÖW - Connazionale di Rehhagel e da 14 anni sulla panchina della Germania, Nazionale condotta al 4° titolo mondiale nel 2014 dopo il 3° posto del 2006 e del 2010. Sicuramente uno degli allenatori più influenti nel calcio moderno, lui che è stato confermato dalla federazione tedesca almeno fino al prossimo Europeo nonostante il fallimentare Mondiale russo
FERNANDO SANTOS - Campione d’Europa nel 2016 con la "regia" di Cristiano Ronaldo, lui che superò i francesi padroni di casa nell’appuntamento da loro ospitato. Ct del Portogallo dal 2014, Santos si era già tolto soddisfazioni a livello di club (Porto e AEK Atene) ma ha reso la sua Nazionale una delle più vincenti negli ultimi anni. Già, perché in bacheca si è riservato anche la prima Nations League della storia
DIDIER DESCHAMPS - L’ultimo titolo mondiale ha premiato la Francia di Didì, Ct che in Russia ha conquistato il secondo trofeo dopo quello vinto da capitano nel 1998. A vent’anni esatti dalla prima festa, infatti, Deschamps si è rivelato il filo conduttore di un gruppo rinnovato e vincente: Griezmann e Mbappé le stelle in attacco di una squadra dalle tantissime risorse. E lo stesso Didier, che allena i Bleus dal 2012, ha così eguagliato Zagallo e Beckenbauer tra campo e panchina
OTTMAR HITZFELD - Detto dei Ct vincenti negli anni Duemila, chi possiamo indicare sul tetto d’Europa grazie alla Champions League? Nel 2001 la vince l’allenatore tedesco alla guida del Bayern Monaco, 4° titolo bavarese dopo il successo ai rigori contro il Valencia nella finalissima a San Siro
RAFA BENITEZ - Non ci eravamo dimenticati dell’allenatore spagnolo, "Don Rafè" ai tempi del Napoli: vince la Champions 2005 con il suo Liverpool nella pazza finale di Istanbul. A farne le spese il Milan di Ancelotti, collega che si vendicherà nel 2007 ad Atene. Da ricordare come Benitez abbia vinto due volte l'Europa League alla guida del Valencia (2004) e del Chelsea (2013)
FRANK RIJKAARD - Albo d’oro della Champions che ha premiato anche l’ex leggenda rossonera, vittorioso nel 2006 sulla panchina del Barcellona: battuto 2-1 in rimonta l’Arsenal a Parigi, epilogo che regalò il 2° titolo di sempre ai blaugrana prima dei tre trofei negli anni seguenti. Si è trattato dell’unico successo internazionale di Rijkaard da allenatore
ALEX FERGUSON - Impossibile non ricordare il leggendario allenatore del Manchester United, un’icona nella storia del calcio inglese e mondiale. Soffermandoci solo sul nuovo millennio a livello internazionale, Sir Alex si è aggiudicato la Champions del 2008 (battuto il Chelsea a Mosca) e sfiorò l’edizione seguente vinta dal Barcellona e da Guardiola a Roma. United che nel 2008 si era regalato anche il 17° titolo in Premier
ROBERTO DI MATTEO - Non tutti lo ricordano sul tetto d’Europa, ma l’allenatore italiano conquistò la Champions 2012 ai rigori contro il Bayern. Era sulla panchina del Chelsea dal marzo precedente complice l’esonero di Villas-Boas, quanto basta per trascinare i Blues con i quali aveva già vinto da giocatore
DIEGO SIMEONE - Non solo vincitori, ma anche chi ha sfiorato la gloria ben due volte. È il caso del Cholo, allenatore dell’Atletico Madrid battuto sul più bello dal Real: era accaduto nel 2014 contro Ancelotti e due anni più tardi nel duello con Zidane, finalissime e derby purtroppo per lui indimenticabili. Va ricordato tuttavia come Simeone abbia sollevato due Europa League (e altrettante Supercoppe Uefa) con i Colchoneros
ZINEDINE ZIDANE - A proposito di "mister Champions", che dire di Zizou? Allenatore del Real Madrid nella prima parentesi tra il 2016 e il 2018, l’ex Pallone d’Oro si regalato ben tre titoli europei eguagliando il record di Paisley e Ancelotti. A farne le spese Atletico Madrid, Juventus e Liverpool, corazzate battute con un tris consecutivo mai registrato in precedenza. E proprio l’uomo delle finali con i Blancos (vinte 9 su 9) è tornato da un anno a Madrid
JURGEN KLOPP - Battuto nell’edizione precedente da Zidane (oltre alla sconfitta alla guida del Borussia Dortmund contro il Bayern nel 2013), l’allenatore del Liverpool riesce finalmente a festeggiare la sua Champions League: è accaduto nell’ultima edizione disputata a Madrid, finalissima tutta inglese con il Tottenham piegato 2-0. E i suoi Reds restano una delle squadre più forti su scala mondiale