La conferenza piloti ha aperto il GP del Giappone. Marquez: "Sono più rilassato, ma il mio approccio alla gara è sempre lo stesso: partire subito bene e puntare alla vittoria". Dovizioso: "In Thailandia il divario era ampio, dobbiamo migliorare soprattutto a centro curva". Quartararo: "Questa pista mi piace molto, non penso al titolo di rookie dell'anno ma solo a ottenere il miglior risultato possibile". Il GP in diretta esclusiva domenica alle ore 8 su Sky Sport MotoGP e Sky Sport Uno (anche sul digitale terrestre al canale 472)
Con il Mondiale piloti già conquistato da Marquez, la notizia del ritorno in pista di Johann Zarco in Australia ha animato il paddock nel giorno delle conferenze stampa a Motegi. Il più dispiaciuto dell'ingaggio di Zarco alla Honda del Team Cecchinello è Valentino Rossi, che definisce questa operazione come un peccato per la Yamaha. La ragione è semplice: la Casa giapponese deve recuperare su Honda e Ducati, lo stesso Rossi avrebbe sicuramente tratto vantaggio dalla collaborazione di Zarco che tanto forte è andato con la Yamaha nei suoi due anni con il team Tech3. La Casa giapponese dovrà così ripiegare su Jonas Folger, che già aveva fatto alcuni test.
Tornando al presente, c'è grande curiosità sulle prestazioni che vedremo in pista nel fine settimana. Marquez andrà forte sicuramente, lo ha fatto in tutte le gare, lo farà anche a Motegi. L'attesa è per la Ducati, che qui è sempre andata forte con Andrea Dovizioso, e la Yamaha che con Vinales e Quartararo è stata competitiva negli ultimi gran premi. Saranno loro a contendere una vittoria che non riaprirebbe la lotta per un Mondiale già chiuso, ma almeno quella per una tappa in questo finale di stagione.
Dal 1999 la gara si è sempre svolto a Motegi.
Dal 2000 al 2003 l’evento si chiamò “GP del Pacifico”.
Dopo l’uscita di scena di Suzuka a causa dell’incidente mortale di Daijiro Katoh nel GP del 2003, dal 2004 tornò a chiamarsi "GP del Giappone".
La Honda fa gli onori di casa: sono i proprietari del circuito.
La Honda è il team più vincente a Motegi, con 9 successi contro i 5 della DucaT, 4 della Yamaha e 2 della Suzuki.
Anche sul versante dei podi la Honda è preponderante a Motegi: 31 contro i 29 della somma dei loro rivali (Yamaha 15, Ducati 8, Suzuki 4, Kawasaki 2)
Alla Honda non va altrettanto bene sul versante delle pole: 7, contro le 8 della Yamaha.
Una Honda non parte in pole a Motegi dal 2011, rendendo Motegi il circuito del calendario attuale con la pole Honda più lontana nel tempo.
2 su 12: le pole di Dovizioso del 2014 e 2018 sono le uniche ad essere sfuggite al binomio Honda/Yamaha qui nelle ultime 12 edizioni della gara di Motegi.
3x3x3: curioso il dato relativo ai plurivincitori a Motegi. Sono 3: Capirossi, Lorenzo e Pedrosa; hanno vinto 3 gare ciascuno; lo hanno fatto con 3 marche di moto diverse (Capirossi su Ducati; Lorenzo su Yamaha; Pedrosa su Honda).
Particolare anche il dato dei piazzamenti a podio: il pilota con più piazzamenti a podio qui, Valentino Rossi, si è piazzato fra i primi tre in 11 occasioni, quasi il doppio dei suoi più immediati inseguitori, Pedrosa e Lorenzo, che contano 6 podi ciascuno.
Solo due degli undici podi di Rossi sono vittorie: in ben 7 occasioni ha terminato al secondo posto ed in due al terzo.
Sono settee le vittorie italiane a Motegi: ad aprire il conto è stato Valentino Rossi nel 2001 con la Honda, l’ultimo Dovizioso due anni fa su Ducati.
Valentino ha vinto qui con la Yamaha anche nel 2008, mentre Max Biaggi ha fatto sua l’edizione del 2003.
Capirossi infine è stato imbattuto nel triennio 2005-2007.
Marc Marquez, Andrea Dovizioso, Fabio Quartararo, Alex Rins, Takaaki Nakagami, Maverick Vinales: questi i piloti presenti in conferenza stampa.