MotoGP, Ruben Xaus (Ducati Avintia) a Sky: "Noi team privati stiamo soffrendo lo stop"

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Antonio Boselli

Antonio Boselli

Ruben Xaus, team manager di Ducati Avintia, in esclusiva a Sky Sport: "Noi team privati soffriamo per questo stop della MotoGP, ma ce la faremo. Marc Marquez e Fabio Quartararo favoriti per il Mondiale. Zarco nel team ufficiale nel 2021? Per me l'anno prossimo non cambieranno molte cose"

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Ciao Ruben, sei responsabile dei Team Avintia, come state programmando la stagione?

"Noi insieme a Dorna e Irta ne abbiamo parlato, perché ci sono gli sponsor e dei contratti da rispettare. Se il campionato non comincia, non puoi chiedere agli sponsor di pagare. Questo è un problema soprattutto per i team privati, perché siamo più deboli. E’ una situazione difficile, ma siamo abituati a far quadrare i conti, la MotoGP è uno sport costoso, da più di un anno sto cercando di sistemare la situazione del team"

              

Perché per un team privato è più difficile? E cosa sta facendo la Dorna per aiutarvi?

"Un privato ha sempre l’acqua al collo, tieni conto che il budget del team Avintia è il più basso del Mondiale, ed è circa 11,5-12 milioni di euro, il 65-70% va diretto al leasing delle moto. Più tardi comincia il campionato, più tardi si vedono le moto in tv. Quando gli sponsor vedono la moto in tv, sono contenti di pagarti, così invece se non pagano ci viene a mancare il 15% del budget circa 2 milioni. Sopravvivi solo se hai un extra budget".

 

Se gli sponsor non vedono la moto in pista non pagano, giusto?

"Gli sponsor cominciano a pagare a fine febbraio, marzo, pochi sponsor anticipano. Nel nostro caso, alcuni sponsor hanno pagato in anticipo, questa è la nostra fortuna, siamo contenti. Però non è una cifra mostruosa, ci ha mantenuto 2-3 mesi, oggi siamo in zona rossa come gli altri team privati. Ci manca un 10-15% di budget per i leasing dei camion, degli uffici, del personale, dei meccanici, delle forniture".

 

Se il campionato inizia a luglio, voi come Avintia (ma in generale i team privati) anche grazie alla Dorna, riuscirete ad andare avanti?

"Senz’altro, la vita è dura ma non bisogna mollare, la Dorna darà una mano forte a tutti i team privati e questo ci permetterà di pagare le spese fisse, non le moto, anche se le case costruttrici hanno capito che non possiamo pagare un leasing per delle moto che non sono scese in pista. Noi 2-3 volte alla settimana parliamo con Ducati, che si è comportata molto bene. Si troverà un accordo con Ducati su quanto è il costo, che dipenderà dalla lunghezza del Mondiale, dall’uso dei motori, dal materiale, dalla logistica".

 

Secondo te a questo punto, è inutile fare previsioni sul calendario?

"Nel periodo tra luglio e settembre, se cominciamo ad agosto, faremo 4 mesi di gare, 3 gare per mese, sarei più che contento, vuol dire 12-14 gare".

 

E’ un peccato, perché in Qatar avevate mostrato un buon passo in avanti...

"Come tutti, anche a noi dispiace non cominciare, però a noi di Avintia conviene. Eravamo sempre tirati perché con pochi soldi, ci metti più tempo a fare le cose. Questo stop ci fa soffrire dal punto di vista economico, ma questa tempistica più dilatata ci dà margine per organizzare meglio le cose. Zarco so che si sta allenando forte, stiamo spostando solo in avanti il nostro debutto. Rabat sarà più forte e più in forma, anche dopo la caduta di due anni fa a Silverstone. Johann ha debuttato sulla Ducati, si sta adattando, ora avrà più tempo per prepararsi fisicamente. Ora tutti hanno perso il ritmo e questo mette tutti sullo stesso piano. Questa fermata è più positiva che negativa rispetto agli altri team".

 

Rispetto all’ipotesi di congelare lo sviluppo e correre con la stessa moto anche nel 2021, qual è il tuo pensiero?

"Questo significherebbe che tutti i team, anche i costruttori, potrebbero tirare un po’ il fiato economicamente. Anche la Ducati avrebbe un vantaggio a non investire sullo sviluppo, perché non sai se entreranno i soldi degli sponsor. Io penso che questa pausa tecnica darebbe respiro a tutti".

 

Secondo te Zarco ha la possibilità di essere promosso nel team ufficiale o la Ducati sceglierà tra Petrucci, Bagnaia e Miller?

"Per me l’anno prossimo non cambieranno molte cose, perché quando hai 12-13 gare vicine, con tanta pressione, è più facile fare degli errori. C’è meno tempo per dimostrare la propria forza, se cominci ad agosto, i ritmi saranno molto più intensi. Il problema è che il rischio aumenta e se alla quarta gara scivoli, magari perdi tre, quattro gare. Quest’anno non sarà solo importante andare forte in moto ma anche non farsi male, perché le MotoGP sono pericolose e ti fai male facilmente. Questo vuol dire che chi sarà motivato, rischia di farsi male. Quindi dire oggi chi potrebbe andare nel team ufficiale, penso che ci saranno pochi cambiamenti nei team ufficiali".

 

Per te Valentino Rossi, considerando la stagione corta, potrebbe essere spinto ad allungare un altro anno o a ritirarsi?

"Bella domanda: io parlo da punto di vista del DNA genetico, perché ogni anno che passa diventi più vecchiotto, come me. Mi alleno, sono in forma ma quando mi alleno poi devo stare fermo due giorni per recuperare. Vent'anni fa mi allenavo tre volte al giorno, per sette giorni alla settimana, per 365 giorni all’anno e non me ne rendevo neanche conto. Il DNA di Valentino, anche se sta in forma, è un DNA simile al mio, soffre delle stesse cose che soffro io. Non per sottovalutarlo, per me fa delle cose che io non riesco a fare, ma sono sicuro anche che queste gare di fila, lui le soffrirà molto di più. Anche l’anno scorso con due gare di file, alla seconda gara arrivava più stanco. Se fai tre gare ogni mese, per quattro mesi la vedo dura. Non so come la prenderà lui e non so come si stia allenando per un campionato così, ma questo sarà un campionato molto fisico".

 

In un campionato così tirato, chi vedi favorito, al netto delle cadute che possono succedere? Potrebbe essere la chance per un pilota giovane come Quartararo per lottare per il titolo, considerando che non ha vinto ancora una gara?

"La gioventù oggi ha un vantaggio, perché i piloti giovani possono fare 80 gare di seguito e non soffrirne. Il rischio è farsi male e saltare tre gare perché finirebbe il campionato, ovviamente non puoi fare quinto ad ogni gara, neanche così vinci. Ma i giovani avranno un vantaggio se fanno poche cadute perché riusciranno a mantenere la condizione fisica. Quartararo è uno dei piloti di punta, va veloce e la Yamaha è la più facile da guidare. Però hai Dovizioso che ha esperienze e un gran fisico, e poi con meno gare magari la Ducati potrà limitare meno il motore. Se ci sono 13 gare e il numero di motori per regolamento rimane lo stesso, magari la Ducati può aumentare di 500 giri il regime, andranno più forte".

 

Nell’ipotesi di un campionato tiratissimo, ti faccio i nomi di Marquez, Quartararo, Vinales, Dovizioso e ci mettiamo dentro anche Rins, chi è il favorito?

"Se si fanno gare molto tirate, Marquez è il favorito, con Quartararo. Anche Vinales è andato forte, sarà interessante anche valutare come reagiranno alla gara successiva, i piloti che hanno una brutta gara la settimana precedente. Marquez e Quartararo hanno sempre recuperato alla svelta, questi due sono i più forti. Dovizioso può essere lì perché con meno gare la Ducati può essere più potente, e con il fatto che è una delle ultime stagioni, chiederà molto di più da sé stesso, ma è un campionato dove ci sono 7-8 piloti che possono lottare per il Mondiale. Anche la Suzuki è in forma con Mir e Rins, ma quando ci sono troppe gare di fila conta la compattezza con la squadra, nel fare le scelte giuste. Per me oggi le squadre più forti sono quella di Marquez, della Ducati e di Quartararo perché dà gas"..