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Valentino Rossi e Franco Morbidelli, dai tropici per conquistare il mondo

Petronas

Paolo Beltramo

Nuova sfida per Rossi, che nel 2021 affronterà la sua 16^ stagione con una Yamaha. Lo farà con il team Petronas, al suo posto in quello ufficiale ci sarà Quartararo. "Voglio una stagione da protagonista, voglio lottare per vincere", ha dichiarato ieri Valentino. Le premesse per togliersi soddisfazioni in coppia con Morbidelli ci sono, in particolare l'ambiente (più giovane, con forti motivazioni) sembra essere quello giusto per lui

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La farfalla, con tutti quei colori tropicali, vivaci, divertenti e al contempo armoniosi, c’è ed è pronta a svolazzare bella e fluida tra le curve del mondo. Ora tocca all'ape pungere come una spada gli avversari. Il detto di Mohammed Alì secondo me si addice al Team Petronas Yamaha dove si è trasferito Valentino Rossi per la sua 26^ stagione nel motomondiale, 22^ in 500/MotoGP, 16^ con la Casa giapponese dei 3 Diapason e dove incontrerà il suo allievo e amico Franco Morbidelli, l'anno scorso vincitore di ben 3 GP (più altri 3 vinti da Quartararo). Insomma una squadra forte, perfettamente strutturata, con ottimi tecnici, disponibilità economiche importanti, esperienza e sorridente.

L'ambiente giusto per Valentino

Io credo che l’ambiente sicuramente meno pesante di quello che viveva in Yamaha Factory, reso un po' cupo dai risultati deludenti, dal difficile rapporto coi tecnici giapponesi, da errori commessi proprio ad Ywata per esempio con l’elettronica unica e con le valvole lo scorso anno, aiuteranno Vale a ritornare allegro, sfrontato, sicuro, più veloce. Potrà penso mettere a punto la sua moto in modo più libero saltando test che invece se corri nella squadra ufficiale devi fare, pur avendo però una moto ufficiale al 100% e voce in capitolo. Questo soprattutto se i due giovani che Yamaha ha scelto per rappresentarla, Quartararo e Vinales, continueranno coi loro alti e bassi senza trovare un strada efficace e sicura da percorrere sulle scelte tecniche e di messa a punto.

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Il forte legame tra Rossi e Morbidelli

Allora il vecchio farfallone (è affettuoso Ndr) magari si trasformerà nell’ape che guida il gruppo. Non va dimenticato poi Frankie Morbido lui davvero farfalla mezza tropicale (brasiliana) in continua crescita con la sua grinta naturale, la sua cattiveria dolce, il suo spostarsi tra due diverse dimensioni spirituali mentre guida ispirato, inconscio del tempo che passa, dei giri che diminuiscono come faceva Senna, come capita a Bahia, Recife nel Nord-Est spirituale della patria di sua mamma. Inoltre i due, Vale e Morbido hanno un forte legame di amicizia iniziato con la disponibilità totale di aiuto morale e per le corse offerta da Rossi a Franco quando stava vivendo la tragedia della perdita del padre che era il suo riferimento. Viene dalla Supersport, da moto derivate di serie, poi la Moto2, le difficoltà ad adattarsi ad un mondo più difficile e competitivo. Infine il successo, il mondiale vinto grazie anche all’appartenenza alla VR46 Academy, ai consigli, agli allenamenti, all’aiuto di un amico così.

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La sfida: Vale più sereno, libero e veloce?

Forse per la prima volta nella storia delle corse di altissimo livello due compagni di squadra hanno un rapporto così stretto, solido, capace -io credo- di superare anche questa prova. Anzi di rendere questa coabitazione sportiva positiva, piena di belle cose, compresi i risultati. In questa stagione Rossi può misurare la sua età anche proprio considerando gli affetti che troverà in pista. Oltre al Morbido, Luca Marini, suo fratello, pure lui cresciuto alla VR46 e arrivato lassù. E perché no, Pecco Bagnaia in Ducati ufficiale, un altro campione Moto2 cresciuto nel Ranch di Tavullia, alveare di api guerriere tra i più pregiati del mondo. Vedremo, oramai manca poco, ma c’è la possibilità che questo cambiamento faccia davvero bene a Valentino Rossi, rendendolo più sereno, libero e quindi più felice e veloce.

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