MotoGP, GP Olanda: ad Assen troppa Yamaha per tutti. Le pagelle
MotoGpYamaha domina in Olanda, dove mette a segno la doppietta Quartararo (vittoria di prepotenza e allungo in vetta al Mondiale)-Vinales (che a fine anno lascerà il team). Bravo Mir, 3°, ma per il titolo serve di più. Conferme positiva da Zarco, 4°: è la prima Ducati al traguardo, sesto Bagnaia
VINALES-YAMAHA: L'ANNUNCIO DELL'ADDIO - I RETROSCENA - ASSEN, HIGHLIGHTS
Pur essendo a mio avviso diventata una bellissima chiesa di campagna, ma non incarnando più la Cattedrale del motociclismo di una volta, Assen resta comunque magica, unica, fascinosa. E, soprattutto, più sicura. Perciò prendiamoci questa pista più larga e corta, ma con quell’ultima parte veloce e meravigliosa chiusa da quella chicane appiccicata al traguardo che invoglia e se sei coraggioso e bravissimo concede pure un estremo tentativo. Questa Assen con un po’ di pubblico, con un’atmosfera più normale è stata un bel Gran Premio. Meno convulso e inestricabile di altri, ma regolare, rispettoso (la mano dura dei giudici si è fatta sentire), divertente. Un buon giro di boa prima delle lunghe vacanze estive e dell’inizio della seconda più incerta parte finale dove alcuni GP sono in calendario, ma anche in bilico.
Ufficiale la separazione Vinales-Yamaha
Questa volta iniziamo con una notizia tanto grande quanto inattesa nella sua assoluta trasparenza e importanza. Parliamo di Yamaha e specificamente di Maverick Vinales che, in accordo con la Casa, ha deciso di interrompere il rapporto a fine stagione 2021 pur avendo ancora un anno di contratto. In sostanza lo spagnolo non si sente al centro di un progetto e pensa di poter fare molto meglio, mentre lì non ci riesce. A scatenare un'idea, un sentimento già vivo anche se ancora represso, la pessima gara del Sachsenring con l'ultimo posto all'arrivo. Dalla Germania MV12 se ne è andato nero e deciso a cambiare e non gli hanno fatto modificare idea la pole e il secondo posto olandesi. Ora si aprono scenari importanti di mercato considerando il posto lasciato libero in Yamaha ufficiale e nel team Petronas (Rossi), in Aprilia, in KTM e magari anche in Ducati, Casa che ha sempre apprezzato Vinales. Addirittura in Suzuki, dove Mir sembra soffrire e magari andrebbe volentieri in Yamaha. Difficile dire, a me piacerebbe andasse in Aprilia visto l'ottimo rapporto con Espargaro e l’ambiente italiano che lo farebbe sentire probabilmente meglio, Di sicuro uno che cambia tre volte il capo-tecnico per cercare qualcosa che non trova ha anche dei problemi di rapporti nella squadra. Speriamo che Vinales, ragazzo gentile e sensibile, appena diventato papà con una gran voglia di tornare dalla sua piccola Nina appena può, riesca a trovare la sua giusta dimensione perché altrimenti sarebbe davvero un grande talento sprecato.
Divisa per due
Yamaha forse anche per 4. Quartararo vince di prepotenza, aumenta la sua leadership mondiale, sembra sempre più solido, efficace, sicuro, forte. Vinales fa la pole, finisce secondo e annuncia che lascerà la Yamaha a fine anno, uno prima del previsto. Valentino Rossi parte male da dodicesimo, scaramuccia dietro e cade. Non un bel modo per andare in vacanza a pensare al futuro. Morbidelli è a casa a sistemarsi il ginocchio, Gerloff corre per fare (al momento) numero. Insomm,a dal meglio al peggio dentro Yamaha questa volta c’è tutto, ma proprio tutto: 10; 9; 3; Ng.
Il vincitore
Quartararo versione "golfista": esulta come Khaby
Alla fine lui ci prende quasi sempre
Bella Mir(a) davvero per il campione del mondo che estrae dalla sua Suzuki il massimo possibile spremendola come un limone. Ma servirà qualcosina in più in termini di succo, competitività per rientrare in gioco per il titolo 8. Bene anche Rins, che è uscito di pista non per colpa sua e ha rimontato fino all'11 posto.
Il migliore delle Ducati
Johan Zarco quarto e primo delle (bianco)rosse bolognesi perde punti dal leader Quartararo, ma si conferma la punta Ducati davanti a Bagnaia, sesto dopo una cattiva partenza e una bella rimonta, mentre Miller costretto al ritiro per un po' di fumo che usciva dal suo scarico dopo una scivolata, adesso è quinto passato anche da Mir.
Frenata inattesa
La KTM di Oliveira (6) dopo tre podi (2 secondi e un 1°) consecutivi finisce quinta mentre Binder e Petrucci sono fuori dai 10. Dopo le ferie, però, arriveranno piste amiche e magari qualche altro passo avanti tecnico.
Comunque primo delle Honda
Marc Marquez dopo lo strepitoso successo del Sachsenring ad Assen cercava una conferma fisica, ma non un altro successo. Alla fine, settimo, è comunque stato il migliore delle Honda, è partito dietro ma ha superato metà gruppo al primo giro, e ha finito una gara lunga e faticosa, con quei cambi di direzione veloci e fisicamente pesanti. Arriverà dopo la sosta con una forma quasi perfetta. Bene lui, ma male gli altri Hondisti.
Aprilia "migliorosa"
Aleix ottavo, ma veloce in prova e grintoso in gara, Savadori 16° davanti a Gerloff e Marini e sempre un po’ più a suo agio in MotoGP. Dovesse arrivare uno tra Vinales o Dovizioso non ci sarebbe storia, ma entro fine stagione sarà pronto a continuare qui.
Team da dominio
La KTM-Kalex Ajo domina in maniera assoluta la Moto2, anche se stavolta a vincere è stato Raul Fernandez e a finire secondo Remy Gardner. Quinto in gara e terzo in classifica un Bezzecchi non ancora al livello dei due là. Sembra destinato ad essere un lungo, appassionante derby.
Ducati
Bagnaia: "Chiedo scusa al team per la penalità"
Moto3 all'italiana
Un bel po’ di sapore italico nella prima gara della domenica olandese dove abbiamo fatto colazione con cappuccio e cornetto: primo Denis Foggia, terzo Romano Fenati, in mezzo Sergio Garcia, tutti in 2 decimi. Bella gara, bella volata, con i due italiani che recuperano un po’ sullo spagnolo Acosta stavolta “soltanto” si fa per dire, quarto. Ai primi quattro posti i primi quattro del mondiale. Ci sarà un perché.
Stavolta l’arrivederci è un po’ più lungo del solito. Ci sentiremo ad agosto, nel frattempo godetevi Superbike, Cev, CIV e Vacanze. E ancora tanti auguri a Max Biaggi e Marco Lucchinelli che il 26 giugno hanno compiuto rispettivamente 50 e 67 anni. Come ripeto. Nati sotto il segno di Assen, costellazione della Velocità.