Jorge Martín, il profilo in vista della MotoGP 2022: gioiello raro da lavorare di fino
MotoGpIl 24enne spagnolo del team Pramac ha già un passato degno di nota e un probabile futuro luminoso: 4 pole, 1 vittoria e 3 podi nella stagione d’esordio parlano chiaro. Nel 2022 al nuovo team manager Claudio Calabresi il compito di proteggerlo, stimolarlo ed evitare eccessive pressioni, per aiutarlo a migliorare ulteriormente
Il fresco ventiquattrenne spagnolo ha già un passato degno di nota, oltre che un probabile futuro luminoso. Vincitore della Rookies Cup, poi buone stagioni in Moto3 dove nel 2018, dopo l’esperienza al Team Aspar vince il titolo con la squadra del caro Fausto Gresini. Nel 2019 Moto2 con la squadra KTM di Ajo dove nel 2020 arrivano due successi, ma la chiamata del Team Pramac Ducati che fa a gara per prendere i migliori e più promettenti "pilotini" e si assicura questo probabile fenomeno: addirittura 4 pole, 1 vittoria e altri 3 podi nella stagione d’esordio la dicono lunga, molto lunga.
I punti di forza
Buona la moto, una Ducati ufficiale anche se non la più aggiornata, ottimo il team, intelligente e talentuoso questo spagnolo dagli occhi che ti ipnotizzano, capace di ridere, scherzare, giocare, ma anche serissimo e concentrato sul suo lavoro. Fisico apparentemente minuto, ma tosto, forte, benissimo allenato, è sicuramente una delle nuove leve più capaci. Per esempio guida benissimo una moto che molti dicevano adatta anche a fisici più grandi, mentre invece anche Ducati si è sfinata, rimpicciolita.
Mondiale 2021
Martín rookie dell'anno
L'importanza del nuovo team manager
Insomma mancherà Francesco Guidotti, ma Claudio Calabresi che lo sostituisce non ha quell’aria da ragazzo perché non lo è più, ma proprio la sua esperienza dovrebbe compensare la perdita e consentire ulteriori miglioramenti per Martin tenendolo così, in vista, ma protetto, stimolato, ma senza troppa pressione. Come un gioiello raro e prezioso. Che in fondo è proprio quello che è, anche se ancora un po’ grezzo e da lavorare di fino.