MotoGP, GP Gran Bretagna a Silverstone: le PAGELLE di Paolo Beltramo
Un super Aleix Espargaró centra a Silverstone il suo secondo successo in carriera in top class e riporta l'Aprilia sul gradino più alto del podio: per il pilota catalano e la moto di Noale il massimo dei voti. Bene anche Bagnaia, Binder, Oliveira e Vinales, mentre deludono Bezzecchi, Bastianini e Marc Marquez. Di seguito le pagelle del GP Gran Bretagna a cura di Paolo Beltramo
- Diciamolo subito: questo di Silverstone è stato il Gran Premio meno scontato e forse più divertente della stagione, probabilmente grazie alle condizioni anomale con freddo e pioggerellina, decisosi con un bellissimo sorpasso all’ultimo giro. È accaduto di tutto, l’unica conferma: la scarsa competitività delle moto giapponesi con però un Franco Morbidelli per buona parte più avanti del solito
- Per una volta non stiamo qui a contare l’ennesimo successo Ducati, ma la seconda vittoria in carriera di Aleix Espargaró con una fantastica Aprilia, che ha battuto all’ultimo giro un fantastico Bagnaia contando sulla perfetta messa a punto della sua RS GP e sulla superiore trazione di una moto che è sembrata cresciuta nella sosta (anche se sulla pista inglese Aprilia e Aleix si sono sempre trovati benissimo). 10 e lode al pilota spagnolo che partiva dodicesimo, ha lottato, combattuto e alla fine ha vinto con un sorpasso splendido
- Ma benissimo proprio Aprilia (10), che ha piazzato 3 moto nei primi 5 con Oliveira finalmente fisicamente in forma (9) 4° e Vinales (8) alle sue spalle dopo tentativi spettacolari di finire sul podio. Insomma i limiti di Aprilia sono stati corretti nel mese di sosta lavorativa. Bravi, molto bene così ci divertiremo probabilmente ancora di più con un prevedibile derby italiano tra Borgo Panigale e Noale
- Da sottolineare la buonissima gara di Oliveira con la moto della squadra esterna. Bello! E Max Biaggi l’aveva detto in mattinata. Ma non è anche un mago, ma semplicemente conosce benissimo le corse e la moto
- Stavolta il campione Pecco Bagnaia ha corso benissimo, ha preso la testa e l’ha difesa prima su un arrembante Bezzecchi che è caduto (peccato, ci sta anche per il risucchio aerodinamico, 5), poi per molti giri su Espargaró prendendosi la responsabilità di guidare la corsa con le condizioni difficilissime che la pioggerellina creava: un conto è infatti vedere cosa succede davanti, un’altra essere il primo che incontra un asfalto mutevole
- Poi il sorpasso di Espargaró è stato perfetto e incontrastabile. Comunque Bagnaia è campione del mondo e primo in classifica, ci sta che si tenga un pelino di margine, anche perché pure col secondo posto odierno aumenta il suo vantaggio sui rivali. Bene, intelligente e veloce, ma saggio, in una parola: Bagnaia. 9.
- A completare il dominio europeo di questo periodo nelle gare di MotoGP ecco il terzo posto di un ottimo Binder dopo il weekend negativo di Assen, di sicuro il migliore e più consistente dei piloti della casa austriaca. Pure KTM pare cresciuta nella lunga estate senza gare e il sudafricano credo che si vedrà tra i primi abbastanza spesso vista la sua qualità. Pure lui merita 9. Meno efficace l’esplosivo Miller, che è partito come un fulmine, ha lottato, ma poi ho chiuso soltanto ottavo dopo aver preso una sportellata da Vinales. 6
- Non tutti, ma molti sì. Caduto Bezzecchi, Alex Marquez si è dovuto fermare per problemi al cambio dopo la vittoria di sabato e mentre lottava tra i primi, peccato davvero. Caduto Joan Mir (che dire, NG) al suo rientro, così come Marc Marquez (4), che era nelle retrovie e ha tamponato Bastianini a sua volta caduto la curva successiva per i danni causatigli dal tamponamento
- Comunque ancora non siamo ai livelli dello scorso anno e Enea deve capire meglio la moto di quest’anno (5). Confermata la crisi Honda dalle prestazioni negative di Nakagami (16°) e Lecuona (17°) ultimi staccati rispettivamente di 1’35” e 1’45” in 20 giri, davvero un distacco semplicemente vergognoso
- Per quanto riguarda Yamaha, 14° Morbidelli, 15° Quartararo dopo aver cambiato moto. Il francese ha perso il cupolino della sua M1 in un contatto con Marini, ma comunque sembra giù di morale come dimostrato in prova e nella gara di sabato. Anche in Yamaha devono darsi una mossa, ma oramai si deve aspettare molto probabilmente, come per Honda, l’anno prossimo
- Peccato anche per la notizia del licenziamento di Franco, che però ha reagito da grande persona come sempre, mettendoci impegno e accettando. Comunque, anche se sembra il derby dei poveri, da 4 gare Morbidelli finisce davanti a Quartararo
- Martin, Marini e Zarco, tre ducatisti che per un motivo o l’altro hanno dovuto chiudere la gara bene, ma non benissimo. Nell’ordine sesto, settimo e nono a un distacco sotto i 10", cioè piuttosto limitato dal primo. Peccato, ma capita anche se da questi tre ci si aspetta di più
- Gara dei record visto che per la prima volta nella storia del motomondiale ha vinto un pilota colombiano, qui a Silverstone è stato David Alonso che, tra l’altro, è partito 28° e ultimo ed è quarto anche a vincere un GP nella sua stagione da esordiente. È motociclisticamente cresciuto in Spagna e corre per la squadra di Aspar Martinez il che è una garanzia di professionalità
- Ha vinto una gara pazzesca con i primi 17 racchiusi in poco più di 2 secondi, una gara con qualche caduta, ma meno del possibile e sempre tesa, divertente come soltanto la Moto3 con la sfrontatezza dei suoi giovani sa fare. 10 ad Alonso, bravo Sasaki, finito secondo in una lotta così tosta, cosa per lui non è mai stata normale (9). Poi Holgado, Ortola, Munoz…(8 a tutti)
- Per trovare il primo italiano si deve scendere fino al decimo di Fenati che almeno ha combattuto, lottato ed è stato anche in testa (7), più indietro Nepa 12° e Rossi 13° (6). Ancora non ci siamo. Peccato per Masia (4), che è caduto ed ha rimontato fino al possibile, ma è rimasto fuori dai punti. Alla fine la gara inglese è stata favorevole a Holgado e Sasaki, ora primo e secondo nel mondiale con Masia terzo
- Grande prima vittoria per il giovanissimo Fermin Aldeguer sulla Boscoscuro, la moto del manager italiano specializzato nel costruire mezzi competitivi e scoprire talenti vincenti. Bellissima gara per quello che è il terzo più giovane ad aver vinto in Moto2 dopo piloti, per dire, come Pedro Acosta e Marc Marquez. Che lo spagnolo avesse moltissimo talento si sapeva, adesso che ha rotto l’incantesimo chissà dove potrà arrivare. Probabilmente abbiamo assistito alla prima vittoria di una serie. 10 e lode
- Bellissima anche la gara di Aron “Tattoo” Canet (9), secondo davanti al predestinato Pedro Acosta (8) che ha conquistato la leadership nella classifica approfittando di una giornata piuttosto negativa di Tony Arbolino finito decimo (5). Bellissima gara pure questa a chiudere una domenica davvero memorabile di motorsport. Adesso una settimana di sosta, poi di nuovo in pista