MotoGP a Silverstone: Bagnaia, l'esperienza insegna. Bezzecchi, errore di gioventù

MotoGp
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Marco Bezzecchi ha chiuso anzitempo il suo Gran Premio di Gran Bretagna dopo una scivolata, che certamente gli servirà nel suo percorso di crescita. Basti pensare a Pecco Bagnaia, lucido nell'accontentarsi di un prezioso secondo posto in ottica Mondiale dopo i tanti punti persi a inizio stagione

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Lo sconforto di Marco Bezzecchi era palese, a fine gara. Ha sciupato un’occasione d’oro che avrebbe coronato un weekend fin lì perfetto. Fino al sesto giro del Gran Premio, quando una staccata esagerata l’ha mandato lungo nella ghiaia a meditare sul suo sbaglio. (Bez ha parlato poi di "bloccaggio all'anteriore" spiegando così la scivolata). Nel bilancio del suo weekend pesa parecchio. Con il podio nella gara sprint di sabato Marco aveva scavalcato Martin in classifica e rosicchiato nove punti a Bagnaia. Momento magico. Quotazioni in crescita (chi non lo vorrebbe uno così), Ducati ormai convinta a concedergli una moto ufficiale nel 2024. La scivolata di domenica, a ben pensarci, fa male al suo morale, ma non toglie nulla al valore di un pilota di 24 anni, alla sua seconda stagione in MotoGp. Un anno e mezzo nella classe regina possono rimarcarne il talento, definirne il potenziale, confermarne la personalità, ma non bastano a farne un campione fatto e finito. Che richiede pazienza, lungo percorso fatto anche di errori, come quello di Silverstone, da cui un pilota intelligente può solo imparare.

La lezione di Bagnaia: un 2° posto d'oro in chiave Mondiale

Quante gare ha buttato via Pecco Bagnaia l’anno scorso e persino quest’anno a inizio stagione? Quante volte ha recriminato con se stesso il campione del mondo, talvolta vittima della sua stessa foga agonistica? Il pilota della Ducati ufficiale non stanca mai di ripetere che certi sbagli sono una lezione inevitabile, di cui bisogna necessariamente far tesoro. L’ha dimostrato proprio a Silverstone, quando, ormai battuto, ha evitato di ribattere ad Espargaró. Sull’asfalto scivoloso di Silverstone sarebbe stato un azzardo. Il secondo posto, di sicuro indigesto dopo aver comandato la corsa fino a poche curve dal traguardo, era comunque un ottimo risultato. Che lo ha rafforzato al comando della classifica. Questo deve aver pensato Bagnaia mentre vedeva lo spagnolo volare verso la bandiere a scacchi. L’esperienza insegna

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