MotoGP, GP Catalunya: le PAGELLE della gara a cura di Paolo Beltramo
Lo sport, come la vita, è spesso così: nella stessa giornata può regalare dolore e sconfitta a qualcuno, gioia e vittoria ad altri. A Barcellona è andata proprio così. 10 e lode alle Aprilia, ad Aleix Espragaró e a Vinales. 3 a Bastianini: le pagelle del GP di Barcellona a cura di Paolo Beltramo
- Lo sport, come la vita, è spesso così: nella stessa giornata può regalare dolore e sconfitta a qualcuno, gioia e vittoria ad altri. A Barcellona è andata proprio così. Gran Premio disastroso, sfortunato, spaventoso per Ducati che ha perso in due curve, le prime della gara, entrambi i suoi piloti ufficiali. Prima Bastianini arrivato lungo alla prima staccata, un errore che a Barcellona accade spesso (basti ricordare Gibernau con Capirossi e Melandri nel 2006 e Nakagami l’anno scorso) e che coinvolge sempre molti altri piloti.
- Poi alla seconda, in uscita, Bagnaia ha dato gas ed è stato scaravoltato in aria e poi in terra: era primo e in quelle situazioni cadere ad inizio gara è molto pericoloso perché il gruppo è ancora compatto, non ci sono molte possibilità di evitare l’investimento. E difatti Bagnaia è stato investito da Brad Binder sulle gambe. Alla fine è andata bene perché non è successo nulla di grave: la Ducati ha confermato l'assenza di fratture e che tornerà in Italia già in serata.
- Peggio alla fine è andata a Bastianini (errore grave, non si deve affrontare la prima curva così, vale per lui e per tutti, 3) che si è fratturato mano e malleolo e purtroppo dovrà essere operato, brutto per uno che nella prima gara portoghese della stagione si era fatto male nella gara sprint del sabato.
- Il campionato non sembra per il momento riaperto, dipende dalle condizioni di Bagnaia che comunque comanda ancora con 50 punti di vantaggio. Una considerazione: forse è stata una fortuna che quando il gruppo è arrivato su Bagnaia steso in mezzo alla pista mancassero un bel po’ di moto rendendo il gruppo meno fitto e pericoloso. Chissà.
- In Casa Aprilia (10 e lode al reparto corse con la lode per i due piloti) invece questa giornata è già storia. Per la prima volta nella massima cilindrata, la casa veneta mette due piloti davanti a tutti con Espargaro e Maverick Vinales. Aleix conquista tutti e 37 i punti in palio dopo il successo anche nella sprint.
- Ma un altro aspetto è stato bellissimo da vedere: l’amicizia e la collaborazione tra i due che si sono anche scambiati la moto dopo la gara, che si scambiano i complimenti, che ridono e si abbracciano. Insomma una seconda famiglia, un aspetto che tutti sottolineano e importantissimo per i due, così sensibili all’ambiente e agli affetti. Bellissime anche le scene dei festeggiamenti con la moglie e i due gemellini saliti fin sul podio. Bellissima anche quella foto dei primi 3 con anche Martin abbracciati in terra nel parco chiuso.
- Baci e abbracci, gioia e vittoria meritatissimi e va detto che probabilmente Aprilia avrebbe conquistato anche con Bagnaia in pista queste due posizioni. Bravi, benissimo, con una determinazione assoluta, e consapevolezza di questa occasione così invitante. Anche considerando che Barcellona col suo asfalto scivoloso esalta la trazione di Aprilia. E straordinario Aleix che sta migliorando anno dopo anno pur essendo uno dei “vecchi”. Buona anche la gara di Oliveira che con la moto del 2022 ha chiuso quinto dopo essere stato a lungo in posizioni da podio.
- Pramac è sicuramente la seconda forza in Ducati e difatti le migliori della casa bolognese stavolta sono state quelle del Team di Paolo Campinoti con Martin terzo e Zarco quarto con gare consistenti, determinate considerando l’impossibilità di giocarsela, qui, con le Aprilia così forti in trazione e con quei due piloti così determinati.
- Soprattutto Martin è partito bene, è stato, finché ha potuto, a giocarsela coi due Aprilia, poi ha gestito una gara che lo ha visto consolidare il secondo posto in classifica. Zarco pure lui ha come al solito gestito bene le gomme e ha conquistato una buonissima quarta posizione. 9 e 8.
- Bene alla fine anche Alex Marquez sesto con una gara consistente e migliore di molte altre Ducati. 7.
- Un po’ di sole, un piccolo raggio per Yamaha e Fabio Quartararo con un settimo posto che deve dare fiducia dopo il disastro della gara sprint di sabato. (6) Bella la lotta con Miller che invece non riesce a trarre dalla sua KTM i risultati che ci si aspetterebbero. (5)
- Binder ha avuto un problema dopo l’incidente e si è ritirato. NG. Non male Fernandez con la Gas Gas KTM, in crescita (7), nono davanti a 3 Ducati con Di Giannantonio, Marini e Bezzecchi nell’ordine.
- Bene il Diggia che sta migliorando (6), invece deludenti i risultati dei due piloti del Team Mooney VR46 che ci avevano abituato a ben altre posizioni causa problemi di tenuta, un po’ come tutte le Ducati. 5.
- Male Honda e anche Morbidelli: Marquez 13° (5) davanti a Franco stavolta lontano da Quartararo (5). I tre ultimi posti sono delle Honda rimaste Nakagami, Lecuona e Mir. Un disastro assoluto considerando anche che un ex campione del mondo di Moto3 e MotoGP come Mir sta arrivando sempre ultimo. Tutti gli altri fuori.
- Un finale fantastico, leggendario dopo una gara meravigliosa corsa da un gruppone di pilotini addirittura più indemoniati del solito il che già di per sé la dice tutta. Un GP difficilissimo da interpretare per tutti i 18 giri e difatti si è deciso all’ultima curva dell’ultimo giro con tre piloti affiancati. L’ha spuntata il colombiano di nascita, spagnolo di adozione motociclistica, David Alonso con una manovra che è stato un meraviglioso mix di coraggio, sfrontatezza, intelligenza, calcolo, classe istinto, consapevole sicurezza. 10 e lode
- Benissimo anche Masia con la Honda che per tutta la gara ha lottato e combattuto per stare davanti e potersela giocare con decisione, aggressività e voglia di vincere. Ha perso contro una manovra spaziale di Alonso, ma ha corso benissimo pure lui, 9 e mezzo.
- Per la prima volta in vita sua a podio nel mondiale il ragazzino Josè Antonio Rueda, già messosi in luce nelle gare di accesso al motomondiale che corre col 99 che ricorda Jorge Lorenzo, 9, così fa “rima” col numero. In realtà terzo era arrivato il turco Deniz Öncü che però è stato giustamente penalizzato per aver spinto fuori pista alla fine Munoz: il 12° posto dopo la punizione (6”) lo aiuterà a stare un po’ più attento.
- Buona gara anche per Sasaki che recupera bene in classifica (8 e mezzo) su uno spento Holgado, 22°, ancora primo in classifica, ma di soli 13 punti. Un mondiale bello e ancora aperto a molti con ancora 9 gare da disputare. E bene finalmente anche due italiani Stefano Nepa, bravo, grintoso e veloce e Riccardo Rossi (che precede in una sorta di riepilogo degli ultimi anni del Team Sic58 il compagno Toba e l’ex Suzuki) pure lui sempre nel gruppo di testa. 8 a entrambi.
- Grande giornata per il Team di Jorge Martinez che, dopo la Moto3 con Alonso, ha conquistato anche la Moto2 con Jake Dixon, al suo secondo successo dopo quello di Assen. Un Dixon molto bravo, tosto capace di condurre, reagire, mai domo. Davvero una bella vittoria (10) su un pilota che sta crescendo molto e che ha ancora una volta sfiorato il successo…
- …cioè Aron “Tattoo” Canet che ci ha provato fino all’ultimo senza riuscirci, ma dimostrando di essere lì, pronto a riuscirci alla prossima occasione per dare una delle ultime soddisfazioni al team Pons che a fine anno lascerà. 9.
- Dopo Canet secondo, infatti la squadra del due volte campione del mondo della 250, ha piazzato anche il bravissimo esordiente Garcia al quarto posto dietro ad Albert Arenas al suo primo podio in Moto2 (8 a tutti e due).
- Soltanto sesto Pedro Acosta (6) che dopo aver raggiunto la testa con una fantastica rimonta, ha perso concentrazione e ha comunque guadagnato punti su un deludente Arbolino (4), soltanto sedicesimo.
- Buonissima la rimonta di Celestino Vietti, decimo, 7. Adesso il distacco tra lo spagnolo e l’italiano in classifica è aumentato di “soli” 10 punti grazie al finale problematico di Acosta. Ora il gap è di 22 punti, non decisivo, ma Tony deve riprendere il ritmo della prima parte della stagione, altrimenti di vincere il titolo purtroppo non se ne parla.